Per le casse pensioni continua la serie positiva

Continua la fase positiva per le casse pensioni svizzere (e quindi per i lavoratori affiliati). Infatti nel mese di agosto hanno registrato una performance media complessiva dello 0,97% al netto delle commissioni. Dall’inizio dell’anno hanno generato un rendimento del 7,41%. È quanto rileva UBS sulla base dei dati delle casse per cui fa da banca depositaria. Dall’inizio delle rilevazioni nel 2006 il rendimento cumulato è stato del 76,54%.
La spinta della Borse
L’elevato rendimento è stato ottenuto soprattutto grazie al buon andamento delle Borse. Infatti le azioni globali in agosto hanno guadagnato il 3,15% e le azioni svizzere il 2,28%.
Comunque fra le varie asset class la categoria che ha fatto meglio è stata quella delle private equity e delle infrastrutture, che ha registrato una performance del 4,03%. Positivi anche gli immobili (0,32%) e gli hedge fund (0,74%). Le obbligazioni in valuta estera hanno registrato un plus dello 0,64%, solo le obbligazioni in franchi svizzeri hanno contribuito negativamente (-0,23%).
A livello azionario «solo le preoccupazioni per le drastiche regolamentazioni in Cina hanno depresso il sentimento degli investitori », spiegano gli esperti di UBS. Invece i dati economici hanno mostrato un quadro misto ad agosto, con i consumi, ad esempio, al di sotto delle aspettative, probabilmente anche per il fatto che i programmi di sostegno alla pandemia stanno lentamente terminando. Anche i tassi di inflazione hanno continuato a superare l’obiettivo delle banche centrali e la variante Delta ha continuato a diffondersi.
Come valutare questi dati? E come potrebbe evolversi la situazione fino a fine anno? Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Ammirati, responsabile della clientela istituzionale della Banca del Ceresio di Lugano.
«È sicuramente un periodo positivo - commenta Ammirati - quello delle casse pensioni in Svizzera. Dopo un 2020 che si è chiuso positivamente, nonostante gli auspici catastrofici della prima ondata COVID, anche il 2021 sta offrendo rendimenti di tutto rispetto se si pensa che alla fine di agosto la performance misurata dall’indice UBS sulle casse pensioni si attesta a circa +7,5%».
Buona copertura
«Già a fine giugno - prosegue la Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale, commentando i dati relativi alle performance delle casse pensioni alla fine del primo semestre del 2021, faceva notare come, grazie ai risultati finanziari realizzati, le casse pensioni stessero migliorando sensibilmente il tasso di copertura, ossia il rapporto tra attività ed impegni, che a fine giugno sfiorava in media il 120%. Anche le riserve per fluttuazione valori, che rappresentano le riserve accumulate per gli anni difficili, si attestavano in media a quasi il 18%, con il 42% delle casse pensioni che avevano raggiunto il proprio obiettivo in termini di riserve da accumulare».
« Queste rappresentano sottolinea - delle ottime notizie per gli assicurati, visto che la solidità del sistema pensionistico è un requisito fondamentale per poter contare sulla sicurezza dei propri averi previdenziali ed è una buona notizia per le casse stesse in ottica prospettica, visto che la straordinaria ripresa dei mercati finanziari iniziata dopo il tracollo del marzo 2020 sembra stia entrando in una fase più matura perché meno supportata dalla politica monetaria espansiva delle banche centrali».
«Inoltre - nota - l’aumento dei prezzi delle materie prime e le difficoltà dell’industria dei microprocessori ad adeguarsi alla domanda pongono alcuni dubbi sulla capacità delle aziende di difendere i margini di profitto e le valutazioni borsistiche raggiunte».
«Il fieno in cascina»
« Per questo motivo - rileva Ammirati - terminare il 2021 con le riserve di fluttuazione ben pingui significa per le casse pensioni affrontare le incertezze congiunturali del 2022 con una discreta quantità di “fieno in cascina”. Ciò è tanto più importante se si pensa che anche quest’anno gli ottimi risultati conseguiti dalle casse sono dovuti in larga parte alla forte crescita dei mercati azionari, al contributo del settore immobiliare e degli investimenti alternativi».
« Rimane sempre nullo conclude - il contributo del mercato obbligazionario in franchi svizzeri mentre di poco positivo quello del mercato obbligazionario in valute estere, grazie soprattutto al leggero indebolimento del franco. Ciò significa che l’importanza del comparto azionario per la performance delle casse è cresciuta rispetto al contributo del comparto obbligazionario, con le incertezze del caso vista la volatilità ed i rischi che l’investimento azionario comparta».