Prezzi al consumo su dello 0,1% su base annua

I prezzi al consumo in Svizzera sono aumentati in giugno dello 0,1% su base annua e dello 0,2% rispetto al mese precedente, secondo i dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST). In particolare, sono aumentati i prezzi del settore alberghiero e para-alberghiero.
L'inflazione è così tornata a salire, dopo una breve parentesi in territorio negativo in maggio. Il rincaro si spiega con l'aumento dei prezzi dei prodotti locali, che ha più che compensato il significativo calo di quelli importati.
I dati annunciati oggi si collocano nella parte alta delle previsioni. Gli economisti interpellati dall'agenzia AWP si aspettavano infatti un tasso d'inflazione compreso tra -0,1% e +0,1% su base annua, e tra 0,0% e +0,2% su base mensile.
Nel dettaglio, i prezzi dei prodotti locali sono aumentati dello 0,7% rispetto a giugno 2024, mentre quelli dei prodotti importati sono scesi dell'1,9%. Questo calo è dovuto principalmente alla diminuzione dei prezzi del petrolio e al rafforzamento del franco svizzero, in particolare rispetto al dollaro, che rende le merci importate meno costose.
Tra le varie categorie di prodotti, i cali più marcati sono stati registrati nel noleggio auto (-19% su base annua), nel trasporto aereo (-11,2%) e nel carburante (-9,7%). Al contrario, gli affitti - voce principale di spesa per le famiglie svizzere - sono aumentati del 2,6%. Anche alcuni prodotti alimentari hanno subito forti rincari, in particolare ortaggi (+10,7%), cipolle e porri (+11,9%) e frutta con nocciolo (+6,7%).
L'inflazione rientra nella fascia considerata dalla Banca nazionale svizzera (BNS) compatibile con la stabilità dei prezzi, ovvero un indice dei prezzi al consumo (IPC) compreso tra 0% e 2%. Per sostenere questo obiettivo, a metà giugno la BNS ha abbassato il proprio tasso guida di 25 punti base, portandolo allo 0,00%, nel tentativo di stimolare consumi e ridurre l'incentivo al risparmio.
Nel mese di maggio, l'inflazione era infatti scivolata in territorio negativo per la prima volta dal marzo 2021, attestandosi a -0,1% su base annua. Per il 2025, la maggior parte degli economisti prevede un rincaro compreso tra lo 0,1% e lo 0,3%, mentre per il 2026 si stima una forchetta tra 0,2% e 0,9%.
Secondo Arthur Jurus, direttore degli investimenti di Oddo BHF Svizzera, intervistato da AWP, «escludendo i canoni d'affitto, l'inflazione sarebbe negativa, a -0,5% su base annua, riflettendo una situazione di deflazione nella quasi totalità degli altri beni e servizi».
A suo avviso, «l'aumento degli affitti impedisce all'IPC di crollare, rendendo i costi dell'alloggio il principale motore del rincaro in Svizzera e alimentando il timore di pressioni inflazionistiche persistenti finché la crisi degli alloggi non sarà risolta».