Prezzi in calo, ma il carrello della spesa in Svizzera resta caro

In Svizzera l’inflazione percepita dai consumatori torna a scendere. A luglio 2025, secondo l’indice dei prezzi al consumo di Comparis elaborato insieme al KOF dell’ETH di Zurigo, i beni di uso quotidiano costavano in media lo 0,2% in meno rispetto a un anno fa. Nel confronto biennale l’aumento resta contenuto (+1%), grazie soprattutto al calo dei prezzi dell’energia per il riscaldamento (–9,7%) e dei generi alimentari (–0,9%).
La tendenza al ribasso contrasta con i dati ufficiali dell’Ufficio federale di statistica (UST), secondo cui l’IPC nazionale a luglio è cresciuto dello 0,2%. «La differenza si spiega con l’aumento degli affitti, esclusi dall’indice Comparis ma cresciuti del 2,6% in un anno», chiarisce Dirk Renkert, esperto in finanze di Comparis.
Prezzi in chiaroscuro
Se da un lato scendono energia, piccoli elettrodomestici e trasporto aereo, dall’altro alcuni prodotti diventano sensibilmente più cari. Nell’arco di due anni il prezzo del cioccolato è salito del 17,7%, quello del caffè dell’8%. «Pesano i cattivi raccolti legati al cambiamento climatico e l’aumento dei costi energetici e di imballaggio», spiega Renkert.
Anche i servizi postali (+8,7%), le assicurazioni veicoli (+11,1%) e i succhi di frutta (+8,5%) hanno registrato rialzi significativi. Al contrario, i prezzi degli hobby e dei viaggi sono scesi di oltre il 5%.
Andamento mensile e stagionalità
Rispetto a giugno 2025, i prezzi del paniere Comparis sono aumentati dello 0,3%, trainati dal settore paralberghiero (+18,1%) e dal noleggio auto (+16,6%), rincari legati all’alta stagione estiva. L’abbigliamento ha invece segnato cali sensibili: –9,8% per l’abbigliamento femminile, –8,9% per quello infantile.
Differenze regionali e sociali
Il calo dell’inflazione percepita varia a seconda delle regioni: in Svizzera tedesca e romancia è a –0,2%, mentre in Ticino arriva a –0,3%. Per quanto riguarda le tipologie di famiglie, il rincaro è risultato più leggero per i nuclei a basso reddito (–0,4%) e più contenuto per le coppie under 65 senza figli (+0,2%).
Inflazione più contenuta che in Europa
Il dato svizzero si distingue per la sua moderazione rispetto all’eurozona, dove i prezzi sono cresciuti del 2% nell’ultimo anno. «L’apprezzamento del franco, favorito dalla politica della Banca nazionale, ha reso più convenienti le importazioni, contribuendo a contenere il rincaro», sottolinea Renkert.
Nonostante l’andamento generale positivo, la percezione dei consumatori resta cauta. «Anche se i prezzi sono tornati a calare, molti lavoratori a basso reddito e famiglie della classe media percepiscono ancora i costi energetici come molto elevati».