Economia

«Pronti a trovare soluzioni insieme»

Durante l’assemblea generale numero 108 della Camera di commercio del Cantone Ticino sono stati toccati temi internazionali e locali - Conflitti bellici e commerciali non aiutano cittadini e aziende a pianificare il futuro - Ospite della serata il consigliere federale Albert Rösti
Un momento dell'assemblea con l'intervento di Andrea Gehri. © Ti-Press/Pablo Gianinazzi
Generoso Chiaradonna
17.10.2025 22:16

Il difficile contesto internazionale, l’energia, i trasporti e la situazione delle finanze pubbliche ticinesi sono stati al centro dei lavori dell’Assemblea generale ordinaria - la numero 108 - della Cc-Ti presso l’Espocentro di Bellinzona, durante la quale è stata ribadita la piena disponibilità dell’associazione mantello dell’economia ticinese a collaborare, in particolare con le autorità, per individuare soluzioni condivise che permettano di superare l’attuale situazione di stallo politico e di incipiente crisi finanziaria.

L’evento si è svolto con il supporto dei due sponsor principali, EFG Private Banking e Sunrise.

Alla presenza di circa 350 partecipanti, l’Assemblea ha nominato nell’Ufficio presidenziale (composto da 21 membri in rappresentanza di tutti i settori economici del Cantone) Alex Farinelli (vicedirettore SSIC-TI e consigliere nazionale), Enzo Lucibello (presidente DISTI) e Dario Menaballi (rappresentante del settore ingegneri e architetti). I nuovi membri subentrano agli uscenti Dario a Marca, Rocco Cattaneo e Flavio Franzi.

Dopo la parte istituzionale e l’approvazione dei conti, gli ospiti hanno potuto ascoltare gli interventi del presidente della Cc-Ti, Andrea Gehri e del consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE), Christian Vitta.

Il direttore della Cc-Ti, Luca Albertoni, ha poi dialogato con il consigliere federale Albert Rösti, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), su temi legati alla politica energetica, ai trasporti e all’ambiente.

Un appello al Consiglio di Stato

Nel suo intervento, il presidente Andrea Gehri ha rivolto un appello al Consiglio di Stato, invocando riforme coraggiose in grado di incidere sulla spesa pubblica e migliorare l’efficienza dell’amministrazione cantonale. Gehri ha proposto sette misure che vanno dal blocco delle assunzioni sostituendo solo la metà di chi va in pensione nei prossimi cinque anni, fino all’annosa questione della revisione dei compiti dello Stato, senza dimenticare la riduzione dei sussidi cantonali e l’alleggerimento legislativo.

«Il servizio pubblico è prezioso e nessuno lo mette in discussione», ha sottolineato Gehri, «ma va reso più efficace, anche e soprattutto attraverso riforme strutturali che richiedono un’analisi attenta di ciò che lo Stato deve effettivamente svolgere e di ciò che può invece essere affidato alla società civile o all’iniziativa privata».

Vitta: «Conti cantonali tesi»

Dal canto suo, il consigliere di Stato Christian Vitta ha ricordato che, nonostante le tensioni internazionali, si cerca di promuovere condizioni quadro favorevoli alle aziende. Ha inoltre espresso preoccupazione per la situazione finanziaria, anche alla luce delle recenti votazioni sulle casse malati, in un contesto di rallentamento congiunturale. Vitta ha quindi richiamato alla responsabilità collettiva e all’impegno condiviso nella ricerca di soluzioni, auspicando un dialogo costruttivo tra tutte le parti e ribadendo l’importanza della collaborazione con la Confederazione. Vitta ha anche messo in guardia sui conti del Cantone. Il disavanzo per il 2026 è previsto attorno ai 97 milioni, ma è per i prossimi anni - quando verranno applicate le iniziative sulle casse malati (350 milioni di franchi), il sistema di finanziamento della sanità EFAS e l’eliminazione del valore locativo - che si temono disavanzi nell’ordine di 700 milioni l’anno. Lo spazio per intervenire sulla spesa è minimo, come pure sulle entrate. Su un bilancio di 4,5 miliardi di franchi, Vitta ha ricordato che solo 1,5 miliardi sono di natura fiscale, mentre la spesa «meramente di competenza cantonale» è di poco più di due miliardi. Il responsabile del Dipartimento delle finanze e dell’economia ha anche fatto presente che è soltanto una questione di tempo, ma l’insostenibilità del peso dei premi di cassa malati (+38% in quattro anni soltanto in Ticino) si manifesterà anche in altri cantoni. Per questa ragione ha anche chiesto una riforma oltre che della LAMal anche della perequazione intercantonale. Oggi il Ticino riceve circa 90 milioni, mentre altri cantoni (Berna, per esempio) più di 1,4 miliardi. Il tema è sul tavolo del Consiglio federale che potrebbe annunciare delle novità nelle prossime settimane.

Il direttore Luca Albertoni, in un intervento puntuale, ha ribadito il no dell’economia cantonale e federale all’iniziativa della Gioventù socialista, in votazione il prossimo 30 novembre, che propone di introdurre un’imposta su successioni e donazioni superiori ai 50 milioni di franchi. Secondo Albertoni, si tratta di un’iniziativa «ingannevole nelle finalità» che mette a rischio l’esistenza di molte aziende familiari e PMI ad esse collegate.

Dialogo con Albert Rösti

Il presidente Andrea Gehri e il direttore Luca Albertoni hanno poi dialogato con il consigliere federale Albert Rösti su alcuni dei dossier più rilevanti attualmente discussi a livello federale.

La strada e la ferrovia

Partendo dal rapporto Weidmann, pubblicato la scorsa settimana e dedicato ai progetti strategici nel settore dei trasporti per i prossimi anni, Rösti ha sottolineato l’importanza del fatto che lo studio riconosca la complementarità tra strada e ferrovia e non la loro contrapposizione. Ha inoltre evidenziato il ruolo centrale degli agglomerati per una politica dei trasporti più strutturata e coordinata.

In ambito energetico, il consigliere federale ha illustrato le ragioni alla base della strategia energetica fondata su tre pilastri: energie rinnovabili, idroelettrico e nucleare, al fine di garantire un approvvigionamento sicuro, costante e a prezzi sostenibili anche nei prossimi decenni.

Infine, sono stati affrontati anche i temi legati al canone SSR