Criptovalute

Riciclaggio: lascia il CEO di Binance

Changpeng Zhao si dichiara colpevole di violazioni delle leggi sull'antiriciclaggio, si impegna a pagare una multa da 50 milioni di dollari e lascia la società che ha fondato nel 2017 per consentirle di continuare a operare
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Ats
21.11.2023 21:35

Il CEO e fondatore di Binance, la maggiore piattaforma di scambio di criptovalute, fa un passo indietro e lascia la guida della società. Nell'ambito di un patteggiamento con il Dipartimento di Giustizia, secondo indiscrezioni, Changpeng Zhao si dichiara colpevole di violazioni delle leggi sull'antiriciclaggio, si impegna a pagare una multa da 50 milioni di dollari e lascia la società che ha fondato nel 2017 per consentirle di continuare a operare.

Changpeng Zhao manterrà la quota maggioranza di Binance ma non potrà più ricoprire alcun incarico manageriale. L'intesa prevede anche il pagamento di una multa da 4,3 miliardi di dollari da parte di Binance. L'accordo mette fine all'inchiesta della giustizia americana, che ha accusato la società di violazione delle leggi anti-riciclaggio e della sanzioni americane. Ma non risolve l'indagine della Sec, l'ente statunitense preposto alla vigilanza della borsa, che resta aperta e in attesa di una soluzione e continua quindi a pesare sulle prospettive della società.

L'intesa è un duro colpo per Changpeng Zhao, conosciuto come CZ nel mondo cripto di cui è indiscutibilmente la figura più potente e influente. Il tracollo di Ftx e del suo fondatore Sam Bankman-Fried hanno rafforzato Binance e CZ: senza la sua maggiore rivale, la quota di mercato della piattaforma è aumentata così come il prestigio di CZ. Proprio lui inizialmente si era offerto di salvare Ftx con un'acquisizione. Ma l'operazione era naufragata in meno di 24 ore dopo l'analisi dei conti di Ftx.

Per l'industria delle criptovalute la caduta di CZ e il colpo inflitto a Binance sono un ennesimo schiaffo dopo il collasso di Ftx e il verdetto della giuria su Bankmna-Fried, rivenuto colpevole di tutti i capi di accusa mossi nei suoi confronti e che rischia fino a 100 anni di carcere.