Banche

Ridotta la multa a Credit Suisse per il cartello sui cambi

Ïl Tribunale dell'Unione europea, che ha oggi ridotto da 83,2 a 28,9 milioni di euro la sanzione a carico della banca elvetica
© CdT/Gabriele Putzu
Ats
23.07.2025 13:57

Credit Suisse (CS) ha sì partecipato a intese illecite nel settore dei cambi, ma la multa inflitta nel 2021 dalla Commissione europea era troppo elevata: lo ha stabilito il Tribunale dell'Unione europea, che ha oggi ridotto da 83,2 a 28,9 milioni di euro (circa 27 milioni di franchi) la sanzione a carico della banca elvetica. L'importo va a carico di UBS, che ha nel frattempo rilevato il concorrente.

In un comunicato odierno i giudici di Lussemburgo confermano che tra il 2011 e il 2012 i trader di CS hanno scambiato informazioni sensibili sulle negoziazioni di valute con colleghi di altre banche in una chat. Una pratica che, secondo la corte, ha distorto la concorrenza.

Nel calcolare la multa la Commissione ha però utilizzato dati sul fatturato incompleti e meno affidabili di quelli che la banca stessa aveva presentato nel corso del procedimento, prosegue il tribunale. In questo modo, l'esecutivo comunitario ha violato le sue stesse linee guida. Da qui lo sconto di pena. UBS, in qualità di successore legale di Credit Suisse, aveva chiesto l'annullamento integrale della sanzione, ma la corte ha respinto la richiesta. La sentenza può ancora essere impugnata.

Anche le banche Barclays, HSBC, RBS e la stessa UBS erano coinvolte nel cartello in questione. Hanno però collaborato con la Commissione durante l'indagine e hanno raggiunto un accordo extragiudiziale.