«Sono scioccato dalla pericolosità di alcuni prodotti Shein e Temu: servono regole più severe»

Il commissario europeo per la Giustizia Michael McGrath ha espresso «shock» per la pericolosità di alcuni prodotti venduti sulle piattaforme cinesi Shein e Temu. In un'intervista al Guardian, McGrath ha spiegato di essere in attesa dei risultati di un'ampia operazione di «acquisti in incognito» condotta a livello UE, per verificare come i rivenditori cinesi stiano aggirando le leggi di Bruxelles. I primi risultati, ha sottolineato il funzionario, sono preoccupanti.
Tra i casi più gravi segnalati figurano ciucci per neonati con perline che si staccano facilmente e prive dei fori regolamentari che consentono il passaggio dell’aria in caso di ingestione accidentale. Ma anche impermeabili per bambini con sostanze chimiche tossiche, occhiali da sole senza filtro UV e i pantaloncini per bimbi con lacci più lunghi della lunghezza regolamentare che causano il rischio di inciampare.
Preoccupano, poi, anche i cosmetici contenenti butylphenyl methylpropional (conosciuto anche come Lillal), una sostanza vietata nell’UE dal 2022 perché ritenuta pericolosa per la fertilità e lo sviluppo fetale.
«Sono scioccato, abbiamo il dovere di proteggere i consumatori europei», ha dichiarato McGrath al quotidiano britannico.Ogni giorno entrano nell’Unione circa 12 milioni di pacchi di basso valore da e-commerce stranieri. Secondo McGrath, molti contengono articoli che «infrangono palesemente la legge». Attraverso la piattaforma Safety Gate, le autorità nazionali inviano segnalazioni rapide su prodotti non alimentari ritenuti pericolosi. Nel 2023 sono state emesse 4.137 allerte, il numero più alto mai registrato, con oltre un terzo relativi a cosmetici, seguiti da giocattoli, apparecchi elettrici e prodotti chimici.
Concorrenza sleale
Non rispettando i regolamenti sulla sicurezza dei materiali, si possono abbattere i costi. E questo spiega i prezzi che si trovano su queste piattaforme: una grave minaccia anche per il commercio europeo. «La crescita è straordinaria e ha esercitato un'enorme pressione sui sistemi a livello di Stati membri», ha affermato McGrath. «Sono determinato a intensificare l'applicazione delle nostre leggi sulla sicurezza dei prodotti e delle norme a tutela dei consumatori. Non si tratta solo di proteggere i consumatori, ma c'è un problema molto serio di parità di condizioni per le imprese europee, che devono competere con venditori che non rispettano le nostre regole». Le aziende dell'Unione, ha spiegato il commissario europeo per la Giustizia, «stanno sostenendo costi significativi in Europa per conformarsi ai nostri requisiti, e non ci si deve aspettare che competano con chi non fa altrettanto».
Nel solo 2024 si stimano 4,6 miliardi di spedizioni sotto i 150 euro dirette verso l’UE, il doppio rispetto al 2023 e tre volte quelle del 2022. Per affrontare il problema, Bruxelles valuta di abolire la soglia da 150 euro per l’esenzione daziaria e introdurre un costo di gestione per ogni pacco, sul modello americano: negli Stati Uniti, dal 1. giugno, è entrata in vigore una tassa aggiuntiva del 30% (o un minimo di 50 dollari per articolo) sugli acquisti da piattaforme cinesi.
Tra le ipotesi in discussione c’è anche la creazione di un’autorità doganale europea per affrontare le criticità sistemiche legate al commercio elettronico. McGrath ha detto che «resta da vedere» se il tema sarà affrontato nel vertice UE-Cina previsto a Pechino il 25 luglio, ma ha annunciato l’intenzione di discuterne direttamente con le autorità cinesi nel corso di una visita in programma più avanti nel 2025.
Le risposte
Contattata dal Guardian, Shein ha dichiarato di aver investito 15 milioni di dollari in iniziative per la sicurezza e la conformità, tra cui 2,5 milioni di test e la collaborazione con 15 laboratori, inclusi centri in Germania e nel Regno Unito. Ha inoltre affermato di aver rimosso 500 venditori dalla propria piattaforma. «Guadagnare e mantenere la fiducia dei consumatori è fondamentale», ha dichiarato un portavoce. «Tutti i nostri fornitori devono rispettare il codice di condotta e le normative locali nei mercati in cui operiamo».
Contattata, Temu non ha commentato.