Ticino

«Sostenibilità e tecnologia sono i motori della crescita»

Secondo Nicolas Girotto, CEO della Bally, l’azienda ha puntato sul digitale per superare le difficoltà legate alla pandemia
In Ticino Bally impiega 260 dipendenti, di cui 100 artigiani specializzati nella produzione di scarpe.
Roberto Giannetti
12.02.2021 15:32

Bally, azienda con sede a Caslano e attiva nella produzione di scarpe e di accessori di lusso, rappresenta una realtà storica nel panorama industriale ticinese. Abbiamo intervistato il CEO Nicolas Girotto, sulle sfide che la società deve affrontare in questo periodo di pandemia.

Nicolas Girotto.
Nicolas Girotto.

Bally è una importante realtà industriale in Ticino. Quali effetti ha avuto su di voi la pandemia e i vari lockdown?

«Il virus ha portato sia difficoltà che opportunità. Nonostante all’inizio della crisi quasi il 90% dei nostri negozi fossero chiusi, abbiamo mitigato l’impatto sfruttando la nostra presenza digitale. La perdita del turismo ha colpito il business e ci ha portato a concentrarci sui clienti locali, come in Cina dove siamo riusciti a chiudere il 2020 in positivo rispetto all’anno precedente».

Avete adottato strategie particolari per superare questo momento difficile?

«Abbiamo accelerato la nostra trasformazione digitale, evolvendo la nostra comunicazione con un approccio ‘digital-first’. Lo scorso anno abbiamo lanciato il nostro primo showroom virtuale per presentare la campagna vendite e un microsito per presentare le nuove collezioni. Abbiamo anche rinforzato la comunicazione dei nostri valori legati alla Svizzera che si allineano perfettamente con il lusso moderno, espresso non solo tramite artigianalità e design, ma anche tramite il rispetto per l’ambiente e l’apertura al mondo».

Qual è attualmente lo stato di salute a livello mondiale del vostro mercato di riferimento, ossia quello del lusso?

«Nel 2020 il mercato del lusso ha sofferto a seguito delle numerose restrizioni imposte per far fronte alla pandemia, soprattutto in Europa e America. Il 2021 è iniziato con una ripresa positiva nel mercato cinese, mentre gli altri mercati continuano a subire perdite significative. Si prevede una ripresa generale del mercato non prima del 2022».

Su quali vettori puntate per la crescita della società?

«Un fattore chiave è l’espansione digitale. A completare la nostra rete di negozi c’è una rete di e-commerce che serve 35 Paesi. Lo scorso anno abbiamo lanciato l’e-commerce in Medio Oriente e quest’anno ne stiamo finalizzando altri quattro. La situazione ha anche sottolineato l’importanza della sostenibilità e il consumatore richiede una maggior responsabilità. Oltre ad offrire prodotti di qualità e stile senza tempo che si allineano con un approccio più sostenibile, stiamo anche integrando materiali più ‘ecofriendly’. Abbiamo appena lanciato una linea di borse in 100% nylon riciclato».

Quanto conta l’innovazione in questo settore?

«L’innovazione è la chiave del nostro futuro. Ad esempio, attraverso l’intelligenza artificiale ottimizziamo l’acquisto di materiali per limitare gli sprechi. Stiamo anche sperimentando la prototipazione 3D, che consente variazioni illimitate senza costi aggiuntivi né impatto ambientale. Collaboriamo con diverse istituzioni Svizzere per promuovere l’innovazione: siamo membro fondatore del LifestyleTech Competence Center che riunisce aziende di diversi settori per condividere la ricerca e guidare le infrastrutture tecnologiche; sponsorizziamo i Fashion Innovation Awards per premiare le startup locali e stiamo coinvolgendo studenti dell’USI e della SUPSI su progetti innovativi».

Nel settore del commercio si fanno sempre più strada i canali di vendita online. Questo vale anche per voi?

«Bally.com è il nostro biglietto da visita: una piattaforma per la vendita e strumento di branding. L’ecommerce ha sempre svolto un ruolo importante nel servire il cliente e questo è stato accentuato a seguito della pandemia. Abbiamo osservato che nei mercati in cui abbiamo avuto una forte integrazione digitale e fisica, la ripresa è stata più rapida».

Voi in Ticino siete attivi anche sul piano artistico e culturale. Come mai questo impegno?

«Bally ha un forte legame con le arti avendo lavorato con alcuni degli artisti e architetti più rispettati al mondo, da Werner Bischof a Le Corbusier. Continuiamo questo impegno attraverso la Fondazione Bally per la Cultura, nata nel 2006 per sostenere gli artisti ticinesi attraverso una premiazione annuale. Le opere vincitrici del premio sono esposte a Palazzo Reali, in collaborazione con il MASI. La tradizione che ci lega alle montagne ci permette anche di parlare in modo autentico della conservazione dell’ambiente alpino. La Bally Peak Outlook Foundation è stata fondata per formalizzare il nostro impegno e gestire iniziative volte a sensibilizzare maggiormente sull’impatto del riscaldamento globale e del turismo che colpisce le comunità montane, come spedizioni di pulizia sulle Himalaya».

Avete dei progetti particolari che toccheranno le attività in Ticino in futuro?

«Bally rimane legata al Ticino sostenendo il suo patrimonio artistico (MASI di Lugano, Fondazione Bally per la Cultura) e promuovendo l’innovazione e le nuove tecnologie (Fa- shion Innovation Awards in collaborazione con Loomish). Il Ticino è, inoltre, il nostro centro operativo dove abbiamo 260 dipendenti di cui 100 artigiani specializzati nella produzione di scarpe, che sono parte integrante della nostra storia. Quest’anno debutterà una mostra dove saranno celebrati attraverso fotografie che catturano i loro ritratti insieme agli strumenti del loro mestiere. In futuro, puntiamo a rafforzare la nostra presenza a Lugano, importante centro culturale a livello internazionale, per sviluppare sempre di piú il nostro legame con il territorio».