Industria ferroviaria

Stadler Rail frena ma non crolla

Nel 2020 il costruttore turgoviese ha visto il fatturato scendere a 3,1 miliardi di franchi
© KEYSTONE/Gian Ehrenzeller
Ats
11.03.2021 09:21

Anche Stadler Rail ha percepito l’effetto del coronavirus, senza comunque subire un crollo: nel 2020 il costruttore ferroviario turgoviese - i cui treni circolano anche in Ticino, sia a livello locale che sulle lunghe distanze - ha visto il fatturato scendere a 3,1 miliardi di franchi, il 4% in meno dell’esercizio precedente.

Stando ai dati diffusi oggi il risultato operativo Ebit è sceso del 19% a 156 milioni, mentre l’utile è netto si è presentato in contro tendenza, salendo dell’8% a 138 milioni. La società ha recuperato parecchio terreno nella seconda parte dell’anno, considerato che nel primo semestre il giro d’affari era diminuito del 16% e l’Ebit del 90%.

L’impresa si era trovata a far fronte a interruzioni nelle catene di approvvigionamento a causa della pandemia. Inoltre in seguito a decisioni delle autorità alcuni stabilimenti erano stati temporaneamente chiusi o avevano dovuto ridurre le loro capacità produttive. Altro punto che ha inciso sugli affari è stata la limitazione dei viaggi dei dipendenti, che ha impedito le approvazioni e le ispezioni dei treni consegnati.

Le nuove commesse si sono attestate a 5,1 miliardi, in calo del 15% rispetto a un anno che aveva peraltro presentato un valore eccezionalmente elevato, commentano i vertici. Non si è verificato un crollo della domanda: «non abbiamo registrato né cancellazioni di contratti in corso, né sono state sospese gare d’appalto», afferma la dirigenza. Il portafoglio degli ordinativi comprendeva a fine dicembre lavoro per oltre 16 miliardi di franchi.

I risultati sono superiori alle attese degli analisti e anche il futuro si presenta roseo. Nell’esercizio in corso il gruppo punta infatti su ricavi compresi fra 3,5 e 3,8 miliardi. Le nuove commesse dovrebbero essere di 4-5 miliardi. Sulla base di queste premesse, il margine Ebit è atteso oltre il 6%. Nel frattempo sarà versato un dividendo di 0,85 franchi per azione, contro 1,20 franchi nel 2020.

Azienda con sede a Bussnang (TG), Stadler Rail fa risalire le sue origini allo studio di ingegneria fondato da Ernst Stadler nel 1942 a Zurigo. È stata comprata dall’imprenditore ed ex consigliere nazionale UDC (1999-2012) Peter Spuhler nel 1989 per circa 4,5 milioni di franchi. Allora l’impresa contava 18 dipendenti: oggi è una realtà quotata in borsa e con 12’300 dipendenti.

Peter Spuhler ha rinunciato al suo stipendio come CEO

Peter Spuhler ha rinunciato allo stipendio come CEO ad interim di Stadler Rail nel 2020: il presidente del Consiglio di Amministrazione (CdA) aveva assunto la guida operativa dopo che il 21 maggio l’allora numero uno Thomas Ahlburg aveva lasciato il posto in seguito a divergenze d’opinione sulla strategia aziendale. Stando al rapporto d’esercizio pubblicato oggi dal costruttore ferroviario turgoviese, Spuhler ha incassato 300’000 franchi come presidente del CdA. Per gli oltre 7 mesi in cui è stato attivo come presidente della direzione l’ex consigliere nazionale UDC non ha invece percepito compensi né fissi né variabili. Ahlburg - diplomato al Politecnico federale di Zurigo, con studi anche in Sudafrica - ha invece da parte sua guadagnato 1,32 milioni per la sua attività sino a tarda primavera. Il suo successore non è stato ancora designato.