Stati Uniti

Svizzera e USA sarebbero vicini a un accordo: dazi al 15%

Ne dà notizia in esclusiva Bloomberg, specificando che l'intesa dovrebbe essere raggiunta entro le prossime due settimane – Ma i negoziati potrebbero comunque interrompersi bruscamente come successo lo scorso luglio
©SHAWN THEW / POOL
Red. Online
10.11.2025 19:24

Secondo Bloomberg, la Svizzera sarebbe vicina, anzi vicinissima a risolvere la sua controversia commerciale con gli Stati Uniti. O, meglio, a un accordo sui dazi. Un accordo che, leggiamo, ridurrebbe le tariffe doganali statunitensi sui prodotti svizzeri al 15%. L'intesa dovrebbe essere raggiunta entro le prossime due settimane.

Citando fonti vicine al dossier, Bloomberg ha tuttavia ribadito che nulla, al momento, è stato concluso. Detto in altri termini, i negoziati potrebbero ancora interrompersi, e pure bruscamente, come peraltro già accaduto lo scorso luglio. Né la Casa Bianca né tantomeno il Consiglio federale, mentre scriviamo queste righe, hanno confermato le indiscrezioni di Bloomberg.

All'inizio di luglio, ricordiamo, erano entrati in vigore dazi al 39% per la Svizzera, i più alti mai imposti dagli Stati Uniti a una nazione industrializzata. Dazi che avevano suscitato forti reazioni e anche una certa sorpresa, considerando che, ad esempio, l'Unione Europea era riuscita ad accordarsi per supplementi doganali «solo» del 15%. Da allora, la Confederazione sta cercando di ottenere condizioni migliori. Gli sforzi diplomatici di Berna hanno ripreso slancio al scorsa settimana, quando un gruppo di miliardari e dirigenti d'azienda svizzeri ha incontrato Donald Trump nello Studio Ovale. Un incontro, quello, andato talmente bene che, ricorda Bloomberg, lo stesso Trump ha ordinato al rappresentante per il Commercio Jamieson Greer di intensificare i negoziati diretti con la Svizzera. 

La bomba sganciata lo scorso 1. agosto dal presidente statunitense, ovvero i dazi al 39%, era motivata da una convinzione, nemmeno troppo intima, dello stesso Trump. Ovvero, che la Svizzera «rubasse» 40 miliardi di franchi agli Stati Uniti ogni anno a causa del suo deficit commerciale, come aveva spiegato la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter. Il Consiglio federale, va da sé, aveva respinto questa posizione, definendola «assurda», anche perché tale squilibrio è compensato dalle importazioni di servizi,. annunciando altresì di voler perseguire la via negoziale. 

La Svizzera, sia quel che sia, non può più permettersi di aspettare o perdere tempo: l'economia sta infatti mostrando i primi segni dei danni provocati dai dazi. La Banca nazionale, fra le altre, ha affermato che le prospettive «si sono deteriorate a causa dell'aumento significativo dei dazi statunitensi». Anche la disoccupazione sta aumentando, sebbene da un livello basso, ed è al massimo degli ultimi quattro anni.

In questo articolo: