Finanza

UBS alla prova dei bond AT1

La banca sta emettendo le controverse obbligazioni, in dollari USA con scadenza a cinque e dieci anni, con rendimenti poco sotto il 10%, ma convertibili in azioni
© Keystone/Ennio Leanza
Dimitri Loringett
08.11.2023 18:45

La notizia era nell'aria già a metà settembre, quando il «Financial Times» (FT) riferì sulle intenzioni di UBS di sondare il mercato per l'emissione di bond AT1, le obbligazioni (normalmente) convertibili in capitale proprio (azioni). Sembrava però inverosimile che UBS potesse voler percorrere quella strada dopo quanto accaduto pochi mesi prima a Credit Suisse. E invece UBS lo sta facendo: stando sempre al FT, UBS sta procedendo con l'emissione di nuove obbligazioni AT1, che presumibilmente andranno a sostituire quelli tuttora in essere (uno di 700 milioni di dollari di Singapore, in scadenza alla fine di novembre e uno di 2,5 miliardi di dollari in scadenza alla fine di gennaio dell'anno prossimo).  

L'ammontare totale delle due emissioni (entrambi in dollari USA, una con scadenza a cinque anni e l'altra a dieci,  con rendimenti di poco inferiore al 10%), secondo quanto scrive Bloomberg che cita fonti informate, sarebbe di 3,5 miliardi di dollari, ma gli ordini ricevuti finora sarebbero più di 25 miliardi. Si tratta di titoli emessi secondo la legge svizzera e, cosa molto importante (visto il precedente creatosi con CS), convertibili in azioni - una condizione, questa, che verrà tuttavia confermata «una volta completata la fase di offerta», ha confermato la banca. Il prospetto informativo di questa nuova emissione di bond AT1 di UBS avverte gli investitori che il verificarsi di una svalutazione o di una conversione azionaria è «intrinsecamente imprevedibile» e che gli «ampi poteri normativi dei regolatori svizzeri possono avere un impatto negativo» sulla loro conversione. 

A metà marzo scorso, dopo l'azzeramento degli AT1 di CS ordinato dalla Finma nel contesto dell'operazione di salvataggio della banca, il mercato dei bond AT1 aveva «panicato». Per esempio, la Banca centrale europea (BCE) e la Bank of England si erano affrettate ad annunciare che non avrebbero proceduto come la Finma. Passata la fase di panico - e fioccati i ricorsi contro la Finma presso il Tribunale amministrativo federale - banche europee come, ad esempio la francese BNP Paribas o la spagnola BBVA, hanno ripreso a raccogliere fondi nel mercato AT1. In Svizzera, scrive il portale Finews.ch, la banca Vontobel ha emesso obbligazioni AT1 per un importo di 400 milioni di dollari destinati ai fondi d'investimento privati.