Elezioni, in 10 con la fedina sporca

Resi noti gli estratti del casellario giudiziale dei candidati: c'è pure Jacques Ducry tra i condannati
Red. Online
21.02.2015 06:00

BELLINZONA - Dieci e 631. Nel quadro della pubblicazione sul Foglio ufficiale delle liste in corsa, il prossimo 19 aprile, per il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio, il primo numero coincide con i candidati il cui estratto del casellario giudiziale non è risultato illibato, soprattutto per infrazioni alla legge sulla circolazione (eccesso di velocità o guida in stato d'inattitudine). Il secondo va invece affiancato a coloro per cui non è stato ravvisato alcun precedente penale. Insomma, per più del 98% dei 641 candidati che prenderanno parte al rinnovo dei poteri cantonali non figura nessuna iscrizione. Ma entriamo nel merito delle infrazioni, commesse da dieci aspiranti granconsiglieri. Per nessuno dei 41 candidati al Governo sono in effetti riportate condanne. Su tutti spicca il nome dell'ex magistrato ed ex granconsigliere liberale radicale Jacques Ducry, in lizza come indipendente sulla lista del PS. Per lui, la scorsa estate, il Ministero pubblico ha emesso un decreto d'accusa per guida in stato di inattitudine dovuto a un eccessivo consumo d'alcol. È quindi stato condannato a una pena pecuniaria di 90 aliquote giornaliere a 30 franchi, sospesa per 3 anni con la condizionale e a una multa di mille franchi. E per guida in stato di inattitudine sono stati sanzionati anche il candidato della Lega dei ticinesi, e consigliere comunale a Lugano, Flavio Pesciallo, e il candidato del Partito operaio e popolare Leonardo Schmid. Per quest'ultimo non si è tuttavia trattato dell'unica pena: nel caso specifico vengono altresì segnalati una contravvenzione per consumo di stupefacenti e una legata a un'infrazione grave alle norme della circolazione, rispettivamente comminate dal Ministero pubblico di Argovia e da quello del canton Uri. Hanno rimediato una condanna per aver infranto gravemente la legge sulla circolazione pure i candidati Martin Hohl e Silvano Bognuda (entrambi leghisti), Demis Fumasoli (MPS-PC), Joschka Tomini (I Verdi del Ticino) e Idil Kopkin (La Destra). Nella lista di quest'ultimo partito è inoltre segnalata per il democentrista Alfredo Paganetti un'infrazione «all'ordinanza della legge straniera (in elaborazione, sono necessari chiarimenti)», stabilita dal Tribunale di Como I e sfociata in una multa di 5.000 euro e in un divieto di condurre per sei mesi. Oltre a Ducry, infine, tra i ranghi socialisti risulta non illibato anche un altro candidato indipendente. Filippo Buletti è infatti stato punito dal Tribunale militare di Berna per omissione del servizio e assenza ingiustificata.In conclusione va inoltre fatta una doverosa precisazione: gli estratti resi noti ieri riportano le sanzioni comminate dall'autorità giudiziaria per le quali non sono ancora scaduti i termini per la cancellazione (art. 369 e 371 del Codice penale). In poche parole, nessuna iscrizione non fa necessariamente rima con nessuna condanna. È infatti possibile che sul Foglio ufficiale siano presenti anche degli incensurati, e questo qualora la potenziale pena non sia ancora cresciuta in giudicato oppure sia già stata eliminata.