Camere federali

Energia, la spunta la natura

La tutela del paesaggio e la protezione dell'ambiente non dovranno essere sacrificate per garantire l'approvvigionamento – Il Consiglio degli Stati ha alzato l'asticella per potenziare a lungo termine la produzione di elettricità proveniente da vettori alternativi
© CdT/Gabriele Putzu
Luca Faranda
22.09.2022 22:51

L’energia deve essere garantita non solo per questo inverno, ma anche a lungo termine e su basi solide. Oltre alle misure urgenti discusse a Berna per affrontare gli imminenti mesi freddi, il Consiglio degli Stati ha iniziato a guardare più lontano: i «senatori» si sono occupati per tutta la giornata – e continueranno il prossimo giovedì - della «Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili», al primo passaggio alle Camere.

Per limitare la dipendenza dall’estero, la Confederazione è chiamata a potenziare fortemente la produzione di energia elettrica «verde», ma non dovrà farlo a scapito della protezione dell'ambiente e alla tutela del paesaggio.

Lo scavalcamento delle norme ambientali porterebbe quasi certamente al lancio del referendum da parte delle associazioni a difesa della natura. In aula anche la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha fatto capire che eventuali allentamenti in merito alla protezione dei biotopi non avrebbero alcuna possibilità davanti al popolo qualora si andasse al voto.

Inoltre, ciò porterebbe a un ulteriore slittamento di almeno un anno. L’iter si preannuncia lungo e complesso: stando alla titolare del DATEC, questo atto mantello – che riunisce le revisioni della legge sull’energia e quella sull’approvvigionamento elettrico - dovrebbe entrare in vigore non prima del 2025.

Biotopi e deflussi minimi

La costruzione di nuove centrali elettriche (anche di grandi dimensioni), nelle intenzioni della commissione, doveva prendere il sopravvento sulla tutela di alcuni biotopi di importanza nazionale – come la regione della Greina, tra Ticino e Grigioni - e di zone protette. La Camera dei Cantoni - in particolare l’area rosso-verde, ma anche alcuni esponenti del PLR e del Centro - hanno invece seguito le considerazioni di Sommaruga.

Un altro punto controverso riguarda i deflussi residuali minimi, ovvero la quantità d’acqua minima che deve rimanere nei fiumi: i «senatori» hanno deciso di mantenere le disposizioni attuali, senza sospenderle fino al 2035 - per sfruttare maggiormente l’acqua per produrre energia - come chiedeva la commissione. Il rischio era di mettere a repentaglio disposizioni frutto di faticosi compromessi: i pescatori, in passato, su questo aspetto avevano lanciato un’iniziativa popolare.

Ricorsi su ricorsi

La situazione attuale non permette grandi margini di manovra: le opposizioni e i ricorsi delle organizzazioni ambientaliste bloccano e ritardano – anche di decenni – i progetti che potrebbero garantire l’approvvigionamento, ha criticato il «senatore» Philippe Bauer (PLR/NE).

L’abbandono del nucleare e il processo di decarbonizzazione compromettono ulteriormente i piani: è dunque necessario investire su altre fonti, come ad esempio il fotovoltaico, l’eolico e la biomassa.

Tuttavia, i passi in avanti fatti negli ultimi anni con i vettori rinnovabili non sono ancora sufficienti a coprire la domanda di elettricità – in particolare con i pannelli solari - a lungo termine. 

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