«Enti indesiderati»: la Duma russa sostiene un'estensione della legge

La Commissione della Duma russa per la costruzione e la legislazione dello Stato ha annunciato il suo sostegno a un progetto di legge che prevede di estendere la responsabilità amministrativa e penale per chi è accusato di aver preso parte a un'organizzazione bollata come «indesiderata» in Russia anche ai casi in cui gli enti vietati abbiano come «fondatori» delle «agenzie governative straniere».
Lo scrive la Tass precisando che il disegno di legge, presentato alla Duma il mese scorso, «fa parte di un pacchetto di iniziative volte a riconoscere come indesiderabili nella Federazione Russa le attività delle organizzazioni straniere con partecipazione statale».
Secondo l'agenzia russa Ria Novosti, le modifiche ai codici propongono di escludere la parola «non governativo» dagli articoli 20.33 del Codice degli illeciti amministrativi e 284.1 del Codice penale, per cui, per la partecipazione alle attività di qualsiasi organizzazione definita «indesiderata» in Russia si rischiano una multa fino a 500'000 rubli (circa 5'150 franchi al cambio attuale) o la reclusione fino a quattro anni, e per le accuse di «organizzazione» fino a sei anni di detenzione.
Il governo russo sta inasprendo la repressione di ogni forma di dissenso, e in questi anni il Cremlino ha bollato come enti «indesiderati» gruppi di opposizione, organizzazioni per la difesa dei diritti umani, organizzazioni per il monitoraggio indipendente delle elezioni come Golos, giornali indipendenti come Novaya Gazeta Europe e Meduza, e persino enti per la difesa dell'ambiente come Greenpeace e il ramo internazionale del WWF.