“Epidemia” di suicidi in un battaglione di Marines

NEW YORK - Le forze armate americane sono in allarme per l'epidemia che ha colpito il Secondo Battaglione del Settimo Reggimento del suo corpo d'elite, gli invincibili Marines simbolo di patriottismo e eroismo, come dice il loro motto in latino, "semper fidelis".
Il "club dei Marines suicidi": Tyler Schlagel, 29 anni di Longmont in Colorado, è stata l'ultima vittima.
Quattordici morti auto-inflitte su 1.200 soldati da quando il gruppo ha fatto ritorno dall'Afghanistan nel 2008 è un indice quattro volte più alto rispetto a quello dei giovani ex combattenti e ben 14 volte più alto che nel totale della popolazione degli Stati Uniti.
Del "2/7", come i suoi membri chiamano il secondo battaglione, e della sua epidemia di suicidi, si era occupato lo scorso settembre il New York Times. Il Congresso aveva aperto un'inchiesta ma i risultati sono stati inconcludenti. Nel frattempo giovani i reduci del 2/7 continuano a morire o a cercare di farlo. Come nel romanzo di Jeffrey Eugenides, "Le Vergini Suicide", senza una apparente ragione, almeno per quanto possono riscontrare genitori o amici.
"Non me lo aspettavo, certamente non da lui", ha scritto su Facebook James McKendree, ex commilitone di Schlagel: "Perchè il nostro battaglione? Se il governo non trova una soluzione, dobbiamo farlo noi. Cominciamo smettendo tutti di bere e di prendere pillole. Rimettiamoci in piedi".
Madelyn Gould, un'epidemiologa della Columbia University, ha spiegato al New York Times che "grappoli" di suicidi possono verificarsi in nuclei sociali strettamente connessi, ad esempio una scuola o una unità militare, dove una morte ne ispira un'altra al punto che il suicidio diventa "la norma culturale". Nel caso di Schlagel, amici hanno raccontato che il giovane aveva liquidato casi di due commilitoni che si erano tolti la vita come "atti da codardi": un giudizio che rende particolarmente inquietante il suo gesto fatale.
L'ex Marine si è sparato un colpo alla testa il 9 dicembre dopo aver bruciato i suoi diari di guerra in Iraq e Afganistan; e tre giorni più tardi un suo compagno d'armi ha tentato di togliersi la vita: è stato salvato da un ex commilitone del 2/7 che ha messo in piedi una "hot line" su Facebook per fermare l'epidemia dei suicidi.