Energia

Estrazione di gas in Ticino, c'è chi rilancia l'idea

Un gruppo di investitori sarebbe disposto a far rivivere un vecchio progetto
© KEYSTONE/JEAN-CHRISTOPHE BOTT
Giovanni Galli
04.07.2022 06:00

Con i prezzi alle stelle e la prospettiva di serie difficoltà di approvvigionamento in inverno a causa della guerra, si torna a parlare di estrazione di gas in Svizzera, in particolare in Ticino. «Se tutto va per il verso giusto e le autorità ci sostengono, dalla fine del 2025 possiamo produrre gas naturale in Svizzera», ha dichiarato alla SonntagsZeitung Pietro Oesch, imprenditore in pensione e cofondatore della Timetan, una società che a suo tempo era stata autorizzata dal Cantone ad effettuare ricerche nel sottosuolo ticinese. Secondo il settimanale, un gruppo di investitori ha espresso interesse a sostenere un progetto avviato dalla stessa Timetan (nel frattempo sciolta) e in questi giorni si sta formando una task force indipendente. «Il 65% del lavoro preparatorio e dei chiarimenti è stato già effettuato tra il 2000 e il 2010» ha affermato Oesch. Gli esiti erano considerati promettenti, anche perché l’Italia estrae da decenni gas in una zona geologica comparabile a quella sondata nel Mendrisiotto.

Il progetto comunque si arenò. AET riprese i sondaggi nel 2010 (ci fu anche una vertenza giudiziaria con Timetan), con una spesa di 2,4 milioni di franchi, ma nel 2011 l’azienda cantonale alzò bandiera bianca: «I sondaggi hanno evidenziato una struttura del sottosuolo particolarmente complessa, tale da rendere economicamente proibitiva l’individuazione e l’estrazione di eventuali depositi di gas». La Timetan, da parte sua, contestò queste conclusioni. Negli scorsi giorni, sul Tages-Anzeiger, lo stesso Oesch ha ribadito che ci sono grandi giacimenti che potrebbero essere sfruttati nel giro di due o tre anni e che sarebbero in grado di coprire il fabbisogno nazionale per due o tre generazioni.

Il contesto è completamente cambiato: fra aumento dei prezzi e minacce di interruzioni delle forniture, anche l’estrazione di gas in Svizzera potrebbe diventare finanziariamente sostenibile. Qualcosa si sta muovendo anche sul fronte politico. Il consigliere nazionale UDC Christian Imark (SO) ha presentato in maggio un’interpellanza chiedendo al Governo come promuovere il gas svizzero il più rapidamente possibile per ridurre la dipendenza da altri Paesi. Da parte sua, sempre sulla SonntasgZeitung, la responsabile dell’Energia Simonetta Sommaruga non ha escluso una penuria di gas durante il prossimo inverno in Svizzera, a causa della situazione internazionale. «Il Consiglio federale si è mosso in anticipo, ma la Svizzera non è un’isola», ha dichiarato la consigliera federale. «Nessuno può garantire che vi sarà sempre abbastanza gas per tutti». La ministra socialista invita a liberarsi il più rapidamente possibile dalla dipendenza del gas. «Coloro che possono ancora sostituire il riscaldamento a gas, dovrebbero farlo».

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