Eurozona: proseguono le difficoltà economiche

Il momento difficile dell'Eurozona persiste e, per la prima volta in tre anni, l'occupazione si contrae. Salgono a sei i mesi consecutivi in cui produzione e nuovi ordini indicano una contrazione, e durante questa sequenza il tasso di declino è stato tuttavia costantemente minore del mese precedente.
«La minore domanda, la capacità in eccesso e il livello di fiducia sulle prospettive future piuttosto attenuato hanno spinto le aziende a diminuire gli organici per la prima volta dall'inizio del 2021, segnando oltretutto una riduzione dell'attività di acquisto e delle scorte» sottolineano gli analisti di S&P Global commentando l'Indice Hcob PMI Flash della Produzione Composita dell'Eurozona, che si è posizionato a novembre su 47,1. In ottobre l'indice principale aveva toccato quasi i minimi in tre anni con 46.5.
«L'economia dell'Eurozona risulta bloccata. Alla luce dei dati PMI flash di novembre, le nostre previsioni a brevissimo termine mostrano le potenzialità di un secondo trimestre consecutivo di contrazione del Pil. Ciò si dovrebbe allineare con il parametro comunemente accettato di una recessione tecnica», commenta Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank. «Se ci sarà un prolungamento della tendenza al ribasso nei prossimi mesi, potrebbe salire il tasso di disoccupazione, parametro questo che sinora aveva mostrato una sorta di resistenza. Andando alla ricerca di risultati positivi, l'occhio cade sui nuovi ordini, che, malgrado continuino a contrarsi ad un tasso veloce, hanno riportato a novembre il calo più debole in quattro mesi. Se a ciò associamo le prospettive future più ottimistiche per l'attività manifatturiera dei prossimi 12 mesi, potremmo sperare in un anno prossimo più positivo» continua.