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Facebook e Instagram saranno a pagamento?

L'ipotesi di chiedere soldi agli utenti per alcune funzionalità sarebbe sul tavolo, secondo quanto afferma The Verge
© AP/Marcio Jose Sanchez
Matteo Generali
07.09.2022 18:45

Facebook e Instagram a pagamento per tamponare il calo degli utili. Sarebbe questa l’ipotesi al vaglio dei vertici del colosso di Meta.

L’indiscrezione è stata diffusa dal noto sito web The Verge, entrato in possesso di una nota vocale nel quale si dice che Mark Zuckerberg ha creato un gruppo di ricerca per studiare i pro e contro di una scelta rivoluzionaria per il gruppo: avere alcune funzionalità a pagamento nelle sue principali app social, che attualmente contano circa due miliardi di utenti. Il gruppo, chiamato New Monetization Experience, è stato creato dopo che l'attività pubblicitaria di Meta è stata gravemente danneggiata dalle modifiche al monitoraggio degli annunci di Apple su iOS e da una diminuzione della spesa pubblicitaria digitale. A capo di questo progetto vi sarà Pratiti Raychoudhury, precedentemente al vertice del team di ricerca di Meta.

Il primo anno in perdita

È il primo anno che Meta ha fatto segnare una diminuzione dei ricavi di oltre l’1% (28,8 miliardi di quest’anno contro i 29,1 del 2021). Anche gli utili sono scesi di 3,4 miliardi (il 36%) rispetto all’estate dello scorso anno, fermandosi a quota 6,7 miliardi nel trimestre tra giugno e agosto contro i 10,4 miliardi di dodici mesi fa. In un’intervista rilasciata proprio a The Verge John Hegeman, attuale vicepresidente del team che si occupa della parte finanziaria e monetaria del gruppo Meta, ha affermato che «ci sarebbero moltissime persone davvero entusiaste di spendere per fruire al massimo dei nostri contenuti».

Hegeman ha inoltre aggiunto che «la società è ancora impegnata a far crescere la propria attività pubblicitaria e che non aveva in programma di consentire alle persone di pagare per disattivare gli annunci nelle sue app». Ma, sempre a The Verge, il vicepresidente della branca finanziaria di Meta ha rifiutato di approfondire le funzionalità a pagamento che sono state prese in considerazione.

Una svolta epocale

Le entrate di Meta, sin dalla sua nascita, provengono quasi esclusivamente dalla pubblicità e dunque offrire il servizio dei social a pagamento rappresenterebbe una svolta epocale. Hegeman ha comunque tenuto a precisare come le funzionalità a pagamento non diventeranno una parte significativa dell'attività nel breve termine. Quindi, l'aggiunta: «Penso che se ci sono opportunità sia per creare nuovo valore sia linee di reddito significative, e fornire anche una certa diversificazione, questo ovviamente possa essere qualcosa di estremamente attraente».

Meta considera comunque come una possibilità concreta quella di mettere a pagamento taluni servizi delle app, su un arco temporale di cinque anni. «Penso che possa davvero muovere l'ago e fare una differenza piuttosto significativa» ha continuato Hegeman.

Ad oggi gli amministratori dei gruppi Facebook possono comunque già addebitare l'accesso a contenuti esclusivi. WhatsApp vende ad alcune aziende la possibilità di inviare messaggi ai propri clienti. Mentre Instagram ha recentemente annunciato che i creatori potranno iniziare a promuovere abbonamenti per l'accesso a contenuti esclusivi. A giugno, l'amministratore delegato Mark Zuckerberg ha dichiarato che l'azienda non guadagnerà da funzioni e abbonamenti a pagamento sino al 2024.

Non solo Meta

Meta non è il solo gruppo che osserva con interesse questa nuova frontiera. Negli ultimi due anni le app dei social media sono diventate sempre più a pagamento. TikTok ha iniziato a testare gli abbonamenti a pagamento per i creatori all'inizio di quest'anno, Twitter ha pagato Super Follows (metodo tramite il quale sono i follower a pagare direttamente i creator), mentre Discord (un'applicazione di comunicazione gratuita) guadagna interamente dal suo abbonamento Nitro (un portale che permette di personalizzare il proprio profilo Discord). Inoltre, quest'anno sia Telegram che Snapchat hanno aggiunto metodi di pagamento che sbloccano funzionalità aggiuntive, iniziative che inizialmente hanno avuto un discreto successo. Insomma, pare proprio che nei prossimi anni neppure i social saranno gratuiti. A seguito di questo, sempre più probabile, cambiamento la dipendenza da questi mezzi verrà meno o continueremo ad abusarne? Staremo a vedere.