Stati uniti

Famiglia morta di sete in Sierra Nevada

Le vittime si erano avventurate con soli due litri e mezzo di acqua su un sentiero tutto esposto al sole e senza vegetazione lo scorso 15 agosto
©FACEBOOK.COM
Red. Online
19.02.2022 22:41

Cronaca di una morte annunciata, documentata dopo mesi da foto, telefonate ed sms mai partiti per mancanza di campo: è l’epilogo di una indagine della polizia californiana di Mariposa, che conferma dopo un anno la morte di una intera famiglia per caldo e disidratazione dopo che il 15 agosto scorso si era avventurata con soli due litri e mezzo di acqua in un sentiero della Sierra Nevada, tutto esposto al sole e senza vegetazione.

Le vittime sono Jonathan Gerrish, sua moglie Ellen Chung, la figlia di un anno Aurelia e il cane Oski. Quando furono ritrovati il giorno dopo, grazie all’allarme della baby sitter che non li aveva visti rientrare, erano state avanzate varie piste: eliminata l’ipotesi di un fulmine e della violenza fisica, si era pensato al gas tossico di una miniera abbandonata, all’acqua contaminata da alghe altrettanto tossiche di un fiume vicino, al suicidio, all’uso di alcol o droghe. Poi in ottobre la conclusione preliminare: caldo eccessivo e probabile disidratazione.

Ma solo i dati estratti dal cellulare hanno consentito agli investigatori di ricreare il tragitto della famiglia, i tempi dei loro spostamenti e le disperate, vane richieste d’aiuto quando la coppia aveva capito di essere finita in una trappola inoltrandosi troppo nel ‘Savage Lundy Trail’.

Video e foto, selfie compresi, documentano le prime ore spensierate lungo il sentiero. La temperatura iniziale di 24 gradi è però salita velocemente sino a 43 gradi lungo un percorso in salita di quasi 7 km, con un dislivello di 600 metri, senza l’ombra di vegetazione. Cinque i tentativi di chiamata (non verso il 911, il numero di emergenza) nel giro di 27 minuti, poco dopo mezzogiorno, e uno per un sms: nessuno è arrivato a destinazione per la mancanza di campo.