La polemica

Fedez: «Non ho detto che sono nullatenente»

Il Codacons definisce tuttavia «farneticante» la presa di posizione del cantante in quanto «è tornato ad attaccare l'associazione dei consumatori per fantomatici scoop che in realtà la stessa associazione non ha mai diffuso»
© CdT / Archivio
Ats
15.02.2024 18:17

«Prendo atto di questo grandissimo scoop che sta circolando su tutte le testate diramato dal Codacons in cui campeggia il titolo Fedez dichiara che è nullatenente. No, non è vero, non ho dichiarato questo: come sempre prendono un pezzo di una cosa, la decontestualizzano e la fanno passare per un'altra cosa»: è quanto spiega Fedez in una storia su Instagram.

Fedez spiega che «in uno dei tanti procedimenti per diffamazione che mi ha fatto il Codacons (il Coordinamento delle associazioni italiane per la tutela dell'ambiente e dei consumatori, ndr.) , tutti archiviati ci tengo a dire, il giudice mi chiede "Federico, tu possiedi beni immobili, navi o macchine?". E io faccio: "No, è tutto intestato alla mia società"».

«Da questo punto di vista - prosegue - sono nullatenente, che non vuol dire che sono nullatenente in generale». Detto ciò, conclude, «io ho avuto controlli da parte della Guardia di Finanza, che non hanno mai rilevato nulla di illegale, attualmente non ho nulla in sospeso, quindi mi domando quale sia la notizia, quale sia l'illecito, perché il Codacons per far parlare di sé deve sempre buttare m...a su di me e sulle persone con cui lavoro».

La risposta del Codacons

«Evidentemente Fedez ha la memoria corta, e non ricorda che i procedimenti penali a suo carico avviati a seguito di denuncia del Codacons non sono stati affatto tutti archiviati»: è quanto scrive in una nota il Codacons che definisce «farneticante» la storia pubblicata su Instagram dal cantante, nella quale «è tornato ad attaccare l'associazione dei consumatori per fantomatici scoop che in realtà la stessa associazione non ha mai diffuso».

Il Codacons ricorda che «il prossimo 6 maggio il rapper dovrà rispondere del reato di calunnia ai danni del Codacons in un procedimento aperto dinanzi al Tribunale di Roma, e in quell'occasione dovrà anche dare risposta alle domande che saranno poste dai nostri legali».