Il caso

«Flixbus, aspettaci»: l'incredibile storia della coppia svizzera lasciata a piedi

Heinz Beck e sua moglie, durante un viaggio da Zurigo a Berlino, sono stati lasciati in un'area di sosta: l'autista non li ha aspettati dopo la pausa di dieci minuti
Red. Online
11.07.2024 09:39

Heinz Beck, come scrive il Blick, stenta a crederci. Giovedì scorso, il 69.enne cittadino svizzero e sua moglie stavano viaggiando su un pullman di Flixbus da Zurigo a Berlino quando, da un momento all'altro, si sono ritrovati (letteralmente) appiedati. E questo perché, all'area di sosta di Osterfeld Ost, vicino a Lipsia, l'autista del mezzo è ripartito dopo una breve pausa. Nonostante Beck e sua moglie, appunto, non fossero ancora risaliti sul bus. 

«Quando l'autista è ripartito, noi e molti altri passeggeri abbiamo protestato a gran voce» la testimonianza di Beck. «Mancavano ancora delle persone. Una signora, alla fine della pausa di dieci minuti, ha iniziato a parlare con l'autista perché mancavano ancora due passeggeri». Secondo Beck, tuttavia, all'autista non poteva importare di meno. «Non c'è tempo, devo andare» avrebbe detto prima di ripartire. Possibile? Evidentemente sì. Di più, secondo Beck non c'è stato alcun malinteso: «L'autista parlava un ottimo inglese. Ci ha capito benissimo». Anche Imke Arntjen, la signora che ha provato a far desistere l'autista dal ripartire, non pensa che ci sia stato un malinteso: «Nella restoroute mi sono subito messa in fila per i servizi igienici. C'erano circa otto persone davanti a me. Quando sono tornata dalla toilette, ho ordinato un caffè in tutta fretta. Poi, i dieci minuti sono finiti».

Arntjen, al suo fianco, durante la pausa, ha notato i coniugi Beck: «Mi dicevo: non se ne andranno mica senza di noi». E invece... All'uscita dell'area di sosta, la signora tedesca ha visto partire l'autobus verde: «Ho iniziato subito a correre. Ma l'autista si è fermato solo perché i passeggeri a bordo hanno gridato all'autista di fermarsi». Quindi, quando la porta si è aperta, Imke Arntjen ha fatto notare all'autista che mancavano ancora due persone. Ma al dipendente di Flixbus, come detto, non importava. Anzi, come la donna è salita a bordo ha accelerato. Ed è ripartito. «Se ne sarebbe andato anche senza di me. Sono stata solo fortunata». Al pari della coppia elvetica, anche lei si è detta scioccata dal comportamento dell'autista.

I Beck, che vivono a Matzingen nel Canton Turgovia, non vedevano l'ora di soggiornare a Berlino. A distanza di giorni dall'accaduto, resta tanto, tantissimo amaro in bocca: «Siamo sempre stati molto contenti di Flixbus, ma una cosa del genere non sarebbe dovuta accadere». Detto dello shock, un'altra domanda si sta facendo largo in queste ore: che fine avranno fatto i loro bagagli? Il Blick, al riguardo, ha indagato direttamente presso l'azienda. Senza ottenere risposta, ancora. Un minimo di lieto fine, quantomeno, c'è stato. Durante il viaggio di ritorno da Berlino a Zurigo, infatti, marito e moglie hanno ritrovato lo stesso autista. «Alla fine della nostra prima pausa – la chiosa di Heinz Beck – l'autista ha chiesto se tutti erano a bordo. Almeno, ha imparato la lezione».