Forte terremoto al confine Iraq-Iran: 352 morti

BAGHDAD - Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto avventuo in Iraq, nei rpessi del confine con l'Iran. Almeno 352 persone sono morte e 5'340 sono rimaste ferite nel potente sisma di magnitudo 7.3 ha colpito ieri poco dopo le 21 ora locale la regione di Sulaymaniyya. Lo riferisce Press Tv.
La forte scossa, di magnitudo 7.3, ha avuto epicentro in territorio iracheno, nella provincia curda di Sulaymaniyya, a una profondità di quasi 40 km. Così violenta da essere avvertita in tutta la regione, da Israele fino al Pakistan, passando per la Turchia, gli Emirati Arabi uniti, il Kuwait, il Libano. Subito dopo, i social network di tutti questi Paesi sono stati invasi da video con scene di panico, con la gente che si è riversata nelle strade in preda al terrore.
Quattordici le province iraniane colpite dal sisma. La corrente elettrica è saltata nelle città di Mehran e Ilam, nell'ovest dell'Iran, 35 le squadre di soccorritori al lavoro. Tra le cittadine più colpite quella di Ghasr-e Shirin, appena al di là del confine con l'Iraq, dove si sono registrate le prime vittime.
Secondo la tv curdo-irachena Rudaw poco prima del sisma di magnitudo 7.3, la provincia di Sulaymaniyya era stata colpita da una prima scossa di magnitudo 4.5.
Con un appello diffuso dalla televisione di stato, l'Ente meteorologico dell'Iraq ha invitato la popolazione a non rientrare nelle case e a stare lontani dagli edifici.
Collisione tra placche tettoniche
Il terremoto è stato generato dalla collisione fra la placca araba e quella asiatica. "Le due placche continentali si avvicinano alla velocità compresa fra 1,5 e 2 centimetri l'anno, pari a 1,5 e 2 metri al secolo", ha detto il presidente dell'Istituto italiano di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. "Questa velocità - ha spiegato - comporta un progressivo accumulo di energia, che viene poi rilasciata nella parte superiore della crosta terrestre".
Per avere un termine di confronto, basti pensare che in Italia il ritmo di avvicinamento delle placche è compreso fra 2 e 5-6 centimetri l'anno e che in Giappone è decisamente più elevato, compreso fra 8 e 9 centimetri l'anno, ossia fra 8 e 9 metri al secolo.