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Francesca Fagnani nel mirino della malavita romana, attivata la vigilanza

La giornalista e conduttrice di «Belve», dopo la pubblicazione del libro «Mala Roma Criminale», ha ringraziato per i messaggi di solidarietà: «Sono serena, ho scritto solo la verità»
© Instagram (frafagni)
Red. Online
31.05.2024 10:28

A causa di insulti e frasi minacciose sempre più pressanti, la Prefettura di Roma ha deciso di attivare una apposita vigilanza per la giornalista Francesca Fagnani, autrice del libro Mala Roma Criminale. La conduttrice del programma Belve sarebbe finita nel mirino della criminalità romana.

Fagnani è inserita nell’elenco degli «obiettivi sensibili» almeno dal 2014, oggetto di minacce della malavita organizzata capitolina. È da tempo anche sotto vigilanza generalizzata radiocollegata, il primo livello di protezione assicurato dalle forze dell’ordine su disposizione della Prefettura: prevede passaggi frequenti delle pattuglie di polizia, carabinieri e Finanza davanti alla sua abitazione e nei luoghi frequentati abitualmente. Ma l'uscita del libro Mala Roma Criminale ha alzato il livello di attenzione. La giornalista ripercorre – sulla base delle carte giudiziarie – gli ultimi anni dei clan egemoni nella capitale italiana. Ci sono nomi, date, episodi. Si comincia con l’omicidio di «Diabolik» (Fabrizio Piscitelli) il 7 agosto 2019, per poi immergersi nella «suburra» capitolina fino ai vertici delle organizzazioni, come quella di Michele Senese («o' pazzo»). Nel libro d’inchiesta, vengono chiamate in causa persone che potrebbero aggiungersi a chi già in passato ha lanciato avvertimenti espliciti alla Fagnani.

«Non ho ricevuto minacce», ha precisato la giornalista. «Sono serena, ho scritto solo la verità». La Prefettura ha voluto, però, aggiornare il dispositivo di sorveglianza (per ora, non rinforzandola). E carabinieri e polizia l’hanno invitata, in funzione preventiva, a mantenere alta l’attenzione.

Francesca Fagnani, dieci anni fa, aveva reso noto di essere stata minacciata da esponenti del clan Casamonica, quando lavorava per la trasmissione Ballarò. Nel 2021, a L’Arena ribadì: «Gli unici che mi minacciano quando faccio un pezzo o un’inchiesta sono i Casamonica. È il senso d’impunità, non rispettano le regole, non vogliono».

La giornalista e conduttrice televisiva ha risposto ai messaggi di solidarietà che le sono arrivati, con un post su X: «Grazie a tutti, sono serena».

Anche il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai, ha reagito alla notizia: «Se un libro, un lavoro giornalistico, fanno innervosire la criminalità, vuol dire che quel testo e quel giornalista, hanno visto giusto. Per questo esprimiamo convinta vicinanza alla giornalista Francesca Fagnani, a cui è stata assegnata una vigilanza stretta dalle autorità. I cronisti non possono essere minacciati. La libertà di espressione deve vincere su tutto».