Francesco fustiga gli abusi dei suoi pastori

Ha risposto sui temi dei gruppi più radicali, l'attaccamento ai soldi, la corruzione e la pedofilia
Red. Online
09.02.2017 15:27

ROMA - "Una volta accadde che una suora economa svenne e una consorella disse a chi la soccorreva: passatele sotto il naso una banconota e certamente si riprenderà!". No, non è una battuta di un anticlericale. È farina del sacco di Jorge Mario Bergoglio, ovvero Papa Francesco, il primo capo della Chiesa cattolica sudamericano e gesuita. Il Corriere della Sera ha anticipato ampi stralci del suo colloquio con i superiori degli ordini religiosi lo scorso mese di novembre la cui trascrizione sarà pubblicata nel numero 4000 de «La Civiltà cattolica» dal direttore, padre Antonio Spadaro.

Papa Francesco vi appare ancor meno diplomatico del solito e c'è da scommettere che molte delle sue affermazioni andranno di traverso alla piccola ma chiassosa fronda dei suoi nemici in Vaticano. Senza entrare nei dettagli, per esempio, dice senza giri di parole che proprio in Vaticano c'è corruzione. "Ma io dormo in pace", aggiunge. Il testo dell'intervento pontificio appare come una netta presa di distanza da tutta una serie di gruppi, movimenti ed aggregazioni ecclesiali radicali che prosperavano soprattutto sotto i pontificati dei suoi due predecessori. Nella formazione dei sacerdoti, per esempio, non risparmia critiche ad un'educazione che si basi esclusivamente sul rispetto dogmatico della dottrina tradizionale: "La logica del bianco e nero può portare all'astrazione casuistica. Invece il discernimento è andare avanti nel grigio della vita secondo la volontà di Dio. E la volontà di Dio si cerca secondo la vera dottrina del Vangelo e non nel fissismo di una dottrina astratta".

L'ipocrisia di alcuni fondatoriAlcuni fondatori "poi sono pelagiani: vogliono tornare all'ascesi, fanno penitenze, sembrano soldati pronti a tutto per la difesa della fede e di buoni costumi... e poi scoppia lo scandalo del fondatore o della fondatrice...Il trionfalismo non va bene d'accordo con la vita consacrata". Un riferimento, forse, ai Legionari di Cristo il cui fondatore, padre Marcial Maciel Degollado aveva commesso atti di pedofilia contro i seminaristi. Pedofilia nel clero che per il Papa "è una malattia. Se non siamo convinti che questa è una malattia, non si potrà risolvere bene il problema. Quindi, attenzione a ricevere in formazione candidati alla vita religiosa senza accertarsi bene della loro adeguata maturità affettiva".

Troppo attaccati al potere

Ci sono strali anche contro alcune assai diffuse forme di devozione mariana. Per il Papa occorre venerare "la Madonna vera! Non la Madonna capo di un ufficio postale che ogni giorno manda una lettera diversa, dicendo: «Figli miei, fate questo e poi il giorno dopo fate quest'altro». Non mancano, infine, gli affondi sull'attaccamento al lusso e al potere: "Nelle strutture della Chiesa entra il clima mondano e principesco, e i religiosi possono contribuire a distruggere questo clima nefasto. E non c'è bisogno di diventare cardinali per credersi prìncipi! Basta essere clericali".

"Il Signore – dice in un altro passaggio - vuole tanto che i religiosi siano poveri. Quando non lo sono, il Signore manda un economo che porta l'Istituto in fallimento! A volte Congregazioni religiose sono accompagnate da un amministratore ritenuto «amico» e che poi le fa fallire. Comunque, criterio fondamentale per un economo è quello di non essere personalmente attaccato ai soldi". Insomma, un papa Francesco in gran spolvero nella sua veste più ruvida nei confronti di chi predica bene e razzola male all'interno della Chiesa cattolica. Una denuncia ammirevole e coraggiosa che probabilmente non diminuirà il numero dei nemici in casa propria.

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