Francia: «Nessuno ci detterà la linea sullo Stato palestinese»

«Nessuno detterà alla Francia la sua linea» sul riconoscimento di uno Stato palestinese: lo ha detto oggi il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot dopo le minacce del suo omologo israeliano contro i Paesi che faranno questa scelta.
«La Francia lo farà - ha spiegato il ministro dell'Europa e degli Affari esteri davanti all'Assemblée Nationale - perché la Francia crede in una soluzione politica duratura per la regione, nell'interesse della sicurezza di Israele e della sicurezza dei palestinesi».
«Qualsiasi tentativo (di riconoscimento) unilaterale nuocerà alle prospettive future di un processo bilaterale e ci spingerà a prendere, in risposta, misure unilaterali», aveva messo in guardia domenica il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, al termine di un incontro con il nuovo ministro tedesco, Johann Wadephul, a Gerusalemme.
Sono 150 i Paesi che riconoscono lo Stato palestinese, nel maggio 2024 si sono aggiunti Irlanda, Norvegia e Spagna, seguiti dalla Slovenia a giugno. Il presidente Emmanuel Macron copresiederà con l'Arabia Saudita una conferenza internazionale alle Nazioni Unite a giugno per rilanciare la soluzione a due Stati, palestinese ed israeliano. E spera, nell'occasione, di «far scattare una serie di riconoscimenti» di uno Stato palestinese, in particolare da parte della Francia, ma anche il riconoscimento di Israele da parte di di diversi Paesi del mondo arabo-musulmano.
«Il nostro obiettivo - ha sottolineato oggi Barrot - è mettere insieme il maggior numero possibile di Paesi che potrebbero riconoscere lo Stato di Palestina e altri che potrebbero normalizzare le loro relazioni con Israele, affinché questa decisione che spetta alla Francia renda possibile l'esistenza di uno Stato di Palestina».