Cantone

Frontalieri in telelavoro parziale, scatta l'interrogazione

La questione dei lavoratori residenti in Italia portata sul tavolo del Consiglio di Stato dalle deputate Sabrina Gendotti (Il Centro) e Cristina Maderni (PLR)
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
06.10.2022 16:31

Frontalieri in telelavoro parziale. Con un'interrogazione il tema torna sul tavolo del Consiglio di Stato. «Perché mai non attivarsi subito come sta succedendo con la Francia?», chiedono le deputate Sabrina Gendotti (Il Centro) e Cristina Maderni (PLR).

La questione è ampiamente discussa. A metà giugno è stato prorogato il regime straordinario. «L’applicazione flessibile, in seguito alla pandemia, delle regole europee sulla legislazione applicabile in materia di assicurazioni sociali per i lavoratori frontalieri in telelavoro è prorogata fino al 31 dicembre 2022 - scriveva l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali -. Per il momento, quindi, per i lavoratori frontalieri e i loro datori di lavoro non cambia nulla per quanto riguarda le assicurazioni sociali. A partire dal 2023 le nuove regole dovrebbero tenere maggiormente conto del telelavoro senza modificare la legislazione applicabile in materia di sicurezza sociale».

Nel corso dell’estate con la Francia la Confederazione ha convenuto una proroga del regime straordinario dovuto al COVID-19 fino al 31 ottobre 2022 fissando contemporaneamente l’obiettivo comune di definire entro detto termine anche un regime duraturo che regoli il telelavoro dal profilo fiscale in periodi ordinari (régime pérenne). «Quindi con la Francia si sta procedendo in tale direzione, per il tramite di accordi amichevoli tra autorità fiscali. Perché non farlo anche con l’Italia?» domandano al Governo le deputate. «Inoltre, tenuto conto della crisi energetica in atto, il telelavoro, oltre ad alleggerire la situazione viaria del Canton Ticino, rappresenta un valido strumento per contribuire al risparmio di carburante, elettricità, riscaldamento,…».