Futuro del piazzale ex Scuole: luce verde con «polemichetta»

Su queste colonne, più volte, l’abbiamo definito un terreno in «eterna attesa». Ora quell’attesa è finita. Parliamo del piazzale ex Scuole, il cui destino sarà oggetto di un concorso d’architettura grazie ai 365 mila franchi stanziati dal Consiglio comunale di Lugano. Per conoscere le nuove geometrie dell’area bisognerà pazientare, ma alcuni punti fermi ci sono già. Ad esempio il fatto che ci arriverà il futuro tram, per il quale sarà necessario spostare la pensilina e in funzione del quale bisognerà organizzare gli spazi circostanti. Il Municipio si dice convinto che il piazzale non vada edificato, fatta eccezione per la pensilina e per il blocco che accoglie i servizi attuali come la biglietteria, il chiosco, i bagni e i locali tecnici. Dovranno solo essere posizionati in modo diverso, evitando di «tagliare» la piazza.
È previsto anche uno spazio sotterraneo con posteggi per moto e bici, così da liberare metri quadrati in superfice. Ampliando lo sguardo, una proposta è quella di pedonalizzare completamente le vicine via Magatti e via della Posta, garantendo una continuità urbanistica preziosa per chi si muove a piedi.
Fiammata improvvisa
«Da non luogo a porta d’entrata della città». Michele Foletti si è espresso così sulla trasformazione del piazzale. «Speriamo che i partecipanti al concorso sapranno risolvere questo problema urbanistico: tutti vogliono più trasporto pubblico, ma ciò vuol dire avere più mezzi e occupare più spazio in centro. Di sicuro - ha aggiunto - l’area non accoglierà mai un mercato coperto, per il quale troveremo altre soluzioni». L’avesse mai detto... come ha ammesso con un sorriso lo stesso sindaco quando diversi consiglieri comunali hanno prenotato un intervento. Proprio la creazione di un mercato coperto sul piazzale, infatti, era al centro di una mozione approvata tempo fa. Così, un dibattito che si stava chiudendo senza sussulti si è infiammato.
«Se non date alla zona questa destinazione - ha commentato Giovanni Albertini (indipendente) - mi chiedo cosa siamo qui a fare... Di mercati coperti ce ne sono in tante città del mondo, e sono sempre un valore aggiunto». «Ma in altre città - ha risposto Foletti - cosa c’è attorno? Noi abbiamo una sola piazza dove dobbiamo far arrivare il trasporto pubblico: come immagina di ricavare lo spazio per tutto? Come detto, troveremo altre soluzioni, sempre ammesso che ci siano produttori della nostra regione interessati a vendere al mercato. Non producono quasi più niente, e quel poco lo vendono alla grande distribuzione». Valanga di reazioni. «È chiaro che non si può mettere tutto nello stesso posto - ha riconosciuto Tamara Merlo (Più Donne) - ma dire che non si produce quasi più cibo nel Luganese non è corretto». «Facciamo così schifo? - ha rilanciato Albertini - Abbiamo il pesce del lago, i formaggi, la frutta, i vini, le birre artigianali». «Ma in un luogo come quello - ha ribattuto Morena Ferrari Gamba (PLR) - non possiamo portare frutta, verdura, fondue e pesce». «Un mercato, però, non è solo frutta e verdura, ma anche comunicazione» ha osservato Zahra Rusconi (UDC). Un’esperienza per i suoi visitatori.
Melitta Jalkanen (Verdi) ha proposto un «compromesso»: «Vogliamo un mercato che accolga le persone che arrivano con il mezzo pubblico». A dare man forte al sindaco ci ha pensato la collega Cristina Zanini Barzaghi: «Non tutte le mozioni accolte possono essere concretizzate».
Un po’ di storia
Probabilmente, quindi, l’area non si chiamerà piazza del Mercato. Forse sarà piazza del Tram. E in passato, cos’è stata? In origine, come ricostruito dal Municipio, vi sorgeva la chiesa di Santa Margherita con l’annesso monastero delle suore Agostiniane. Esaurita la sua funzione religiosa, nel 1848 l’edificio venne usato come lazzaretto e tre anni più tardi il Cantone, che ne era proprietario, cedette tutto alla Città, che convertì lo stabile in caserma. Ebbe questo ruolo per qualche decennio, poi il Comune realizzò una scuola rimasta in funzione fino al 1969, quando fu demolita perché i suoi spazi, ormai, non contenevano più un numero di allievi in continua crescita. Da allora, il piazzale ex Scuole è rimasto in un limbo. In tanti lo ricorderanno come parcheggio, ma ormai non è più nemmeno quello. Il concorso gli darà una nuova identità. E magari un nuovo nome.