Velocità

Gare automobilistiche, via libera ai Cantoni

Per il Consiglio federale le singole autorità cantonali potranno autorizzare le corse automobilistiche su circuito - Le stesse erano state vietate nel 1955 in Svizzera dopo i gravi fatti di Le Mans
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Paolo Galli
14.05.2025 23:45

Il 17 giugno del 1955, il Corriere del Ticino proponeva in prima pagina un articolo firmato - una sorta di editoriale, in realtà - dal titolo piuttosto emblematico: «Quando lo sport diventa crimine e pericolo pubblico va represso». Tale articolo seguiva da vicino i tragici fatti accaduti sei giorni prima a Le Mans. L’articolo continuava: «Quello che particolarmente mi ha colpito è il fatto che, dopo accaduta la immane tragedia, la corsa è continuata: il rombo tremendo dei bolidi è continuato a rintronare su quelle strade seminate di morte e di sangue. (...) Qui si è passato il segno, calpestando i valori che ci sono più cari, più preziosi; la necessità dell’organizzazione, l’interesse finanziario della corsa hanno avuto predominio: ha vinto la materia sullo spirito». E poi ancora: «Si dovrebbe giungere a condannare certe manifestazioni sportive». La Svizzera lo fece già quell’anno, nel 1955, abrogando le gare motoristiche su circuito. Ora qualcosa potrebbe cambiare.

Quell’11 giugno del 1955

Ma andiamo con ordine. Che cosa accadde quell’11 giugno del 1955? Nel corso della 24 Ore di Le Mans, in Francia, avvenne un incidente automobilistico catastrofico. Un’autentica strage. Morirono 84 persone, e altre 120 rimasero ferite. A causare l’incidente fu l’uscita di pista del pilota francese Pierre Levegh, all’anagrafe Pierre Bouillin. Alla guida di una Mercedes 300 SLR, finì coinvolto in una carambola mortale - generata da altri due piloti, i britannici Mike Hawthorn e Lance Macklin -, schiantandosi sulla barriera che divideva la pista dalla tribuna. Alcuni pezzi della sua vettura si staccarono e piombarono sugli spettatori. Oltre allo stesso Levegh, morirono 83 spettatori. La gara non fu interrotta. Tra le gare che successivamente vennero cancellate, anche il Gran Premio di Svizzera - che l’anno prima vide come vincitore Juan Manuel Fangio -, in quegli anni ospitato dal circuito di Bremgarten, Berna. Le autorità si attivarono subito per vietare ogni gara automobilistico su territorio svizzero.

Le cose sono cambiate

Da allora, da quei fatti e da quel commento pubblicato dal CdT, molte cose sono cambiate in termini di sicurezza. Lo stesso maledetto evento di Le Mans ha di fatto contribuito a maggiori garanzie a protezione di piloti e spettatori. Sono proprio questi ragionamenti ad aver portato la politica a ragionare sulla possibilità di tornare a organizzare gare nei circuiti svizzeri. Oggi il Consiglio federale ha avviato la consultazione sulla modifica dell’ordinanza sulle norme della circolazione stradale - consultazione che durerà fino al 12 settembre -, e le novità proposte riguardano fra l’altro deroghe al divieto di circolazione domenicale e notturna, permessi per trasporti eccezionali e - appunto - regole relative alle manifestazioni motoristiche. Leggiamo: «In seguito alla revoca nella legge federale sulla circolazione stradale del divieto di gare motoristiche su circuito, è possibile abrogare anche gran parte delle norme nell’ordinanza che ne disciplinano i dettagli». In futuro questi eventi dovranno essere autorizzati dai Cantoni, i quali terranno conto anche di criteri di protezione ambientale. In sostanza il progetto di ordinanza propone di abrogare l’articolo 94 del diritto vigente, che ci ricorda: «Sono sottoposte al divieto di effettuare gare di velocità con veicoli a motore su circuito alla presenza di pubblico tutte le siffatte gare in cui la stessa tratta è percorsa più volte senza interruzione. Sono, inoltre, vietate le manifestazioni, il cui regolamento permette ai concorrenti di eliminare gli avversari danneggiando il loro veicolo (corse di stock-car e simili), e le gare d’inseguimento degli aerostati con classificazione in base al tempo impiegato».

Più sicurezza

Dicevamo che le cose, dal 1955, sono cambiate. Ma come? Sullo stesso circuito francese, venne subito migliorata la sicurezza del tracciato ma anche per il pubblico. I box vennero ripensati, dando maggiore spazio alle scuderie e aggiungendo una corsia di decelerazione. La tribuna dove morirono tante persone venne demolita, e quindi sostituita con una nuova struttura più lontana dalla pista. Vennero aggiunte nuove barriere e reti di protezione. Ciò non ha impedito nuove vittime nelle corse automobilistiche, ma grazie alle nuove tecnologie la sicurezza è migliorata, e parecchio. E migliorerà ancora.

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