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Nel testo approvato a grande maggioranza dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite si chiedono tutte le «misure necessarie» per fare pressione su Israele – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:20
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L'ONU approva una risoluzione in cui chiede una tregua immediata a Gaza
L'Assemblea Generale dell'Onu approva una risoluzione sulla situazione umanitaria a Gaza in cui chiede «tutte le misure» necessarie per far pressione su Israele. Il testo è stato approvato con 149 voti a favore, 12 contrari (tra cui Usa e Israele) e 19 astenuti.
Dopo il veto degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza Onu della scorsa settimana, oggi l'Assemblea Generale ha chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza, oltre che l'adozione di «tutte le misure necessarie» per fare pressione su Israele. I 12 paesi contrari, oltre a Israele e Stati Uniti, sono Argentina, Fiji, Ungheria, Micronesia, Nauru, Palau, Papua Nuova Guinea, Uruguay, Tonga, Tuvalu, Paraguay. Mentre i 19 astenuti sono Albania, Repubblica Ceca, Camerun, Dominica, Nord Corea, Ecuador, Etiopia, Georgia, India, Kiribati, Malawi, Marshall Island, North Macedonia, Panama, Romania, Slovacchia, Sud Sudan, Togo, Timor Est.
La risoluzione «condanna fermamente il ricorso alla fame nei confronti dei civili come metodo di guerra, il diniego illegale dell'accesso umanitario e la privazione dei civili di beni indispensabili alla loro sopravvivenza, compreso l'impedimento volontario della fornitura e dell'accesso ai soccorsi».
15:03
15:03
Siria: IDF, arrestati diversi miliziani di Hamas nel sud
L'esercito israeliano (IDF) ha annunciato questa mattina che le sue truppe hanno arrestato durante la notte diversi membri di Hamas nel corso di un'operazione mirata nel sud della Siria.
Secondo l'esercito, l'operazione è stata condotta nel villaggio di Beit Jinn, situato a circa 6 chilometri dal confine israeliano, fuori dalla zona cuscinetto controllata da Israele.
«Alla luce di informazioni di intelligence raccolte nelle ultime settimane, le truppe dell'IDF hanno effettuato un'operazione notturna mirata in Siria, arrestando diversi terroristi appartenenti all'organizzazione terroristica Hamas, che pianificavano numerosi attentati contro civili israeliani e forze dell'IDF in territorio siriano», ha dichiarato l'esercito. Gli arrestati sono stati trasferiti in Israele per essere interrogati. Durante il blitz sono state sequestrate anche diverse armi.
L'incursione militare israeliana delle ultime ore «è la più grave» da quando è cambiato il potere a Damasco, ha riferito poco fa l'emittente SyriaTV, vicina al governo guidato da Ahmad Sharaa (Jolani), che ha scalzato a dicembre Bashar al-Assad.
Secondo la ricostruzione dei media di Damasco e dell'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), i militari nemici sono penetrati più di 10 km all'interno del territorio siriano nella località di Beit Jinn, nella regione amministrativa della Grande Damasco, al confine con la regione di Qunaytra, capoluogo del Golan siriano in larga parte occupato da Israele.
Secondo le fonti, a Beit Jinn i militari israeliani hanno fatto prigionieri sette civili e ucciso un ottavo sul posto. L'azione dei soldati israeliani è stata accompagnata da sorvolo di elicotteri e dall'ingresso di mezzi blindati nella zona.
L'Ondus mostra foto di armi leggere (fucili automatici e lancia razzi) e munizioni che sarebbero state sequestrate dai militari israeliani a Beit Jinn. Non è stato però possibile verificare in maniera indipendente l'autenticità di queste immagini.
Nei giorni scorsi Israele aveva accusato cellule locali di Hamas di essere operative nel sud-ovest della Siria. Uno sconosciuto gruppo, auto-identificatosi come Brigate Muhammad Deif, in riferimento al defunto leader militare di Hamas ucciso da Israele, aveva rivendicato la scorsa settimana il lancio di alcuni razzi dalla Siria verso il Golan controllato da Israele. L'aviazione israeliana aveva risposto bombardando alcune località nella regione di Dara'a, al confine con quella sud-occidentale di Qunaytra.
15:01
15:01
Hamas: «103 persone uccise nelle ultime 24 ore»
Secondo il ministero della salute di Hamas, 103 persone sono state uccise e 427 ferite nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore.
Dalla fine del cessate il fuoco, il 18 marzo, stando al ministero 4'924 palestinesi sono stati uccisi a Gaza, portando il bilancio delle vittime dallo scoppio della guerra a 55'207.
12:16
12:16
«Israele è pronto ad attaccare l'Iran»
Israele è pronto a lanciare un'operazione contro l'Iran. Lo affermano diversi media americani, tra cui il «New York Times» e CBS News, citando diverse fonti americane ed europee. E Teheran avrebbe già preparato un piano di contrattacco.
Secondo l'emittente gli Stati Uniti temono che l'Iran potrebbe effettuare ritorsioni su alcuni siti americani nel vicino Iraq, e questo è uno dei motivi per cui ad un certo numero di cittadini americani è stato consigliato ieri di lasciare la regione: il Dipartimento di Stato ha ordinato ai funzionari governativi non in situazioni di emergenza di lasciare l'Iraq a causa delle «accresciute tensioni regionali», e il Pentagono ha autorizzato i familiari dei militari ad abbandonare volontariamente le proprie sedi in tutto il Medio Oriente, ha dichiarato un funzionario della Difesa a CBS News.
Da parte sua NBC, citando cinque fonti al corrente della situazione, riferisce che Israele sta valutando di lanciare un'azione militare contro l'Iran«nei prossimi giorni», «molto probabilmente senza il supporto degli Stati Uniti».
Un alto funzionario iraniano ha detto all'agenzia Reuters che «un paese 'amico' nella regione ha avvertito Teheran di un possibile attacco israeliano». Il funzionario ha ribadito che «l'Iran non rinuncerà al suo diritto di arricchire l'uranio, nonostante le crescenti tensioni nella regione», aggiungendo che «questa è una guerra psicologica volta a »influenzare Teheran affinché cambi la sua posizione« in vista del nuovo round di colloqui con gli Stati Uniti previsti domenica in Oman.
Un alto funzionario della sicurezza iraniana ha dichiarato all'emittente Press TV che Teheran è al »massimo livello di prontezza militare«. »Se gli Stati Uniti o il regime sionista tentassero un qualsiasi atto di aggressione, verrebbero colti di sorpresa«.
Alti funzionari militari e governativi iraniani - afferma ancora il »New York Times« - hanno predisposto un piano per rispondere a un eventuale attacco israeliano agli impianti nucleari del paese. Il piano prevede un contrattacco immediato con centinaia di missili balistici, di portata simile a quello sferrato nell'ottobre 2024, quando vennero lanciati quasi 200 missili contro Israele, costringendo l'intera popolazione a cercare riparo nei rifugi antiaerei, afferma l'agenzia citando un funzionario iraniano.
12:13
12:13
Spari vicino a un centro di distribuzione di aiuti, almeno 31 morti e 200 feriti
Almeno 31 persone sono morte e circa 200 sono rimaste ferite oggi dopo che l'esercito israeliano ha aperto il fuoco sui palestinesi in attesa nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti umanitari nell'area di Netzarim, nel centro della Striscia di Gaza. Lo afferma la Protezione civile.
Nella notte migliaia di palestinesi si erano radunati nella speranza di raggiungere un centro di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) vicino all'incrocio dei Martiri, chiamato Netzarim dagli israeliani.
«I carri armati israeliani hanno sparato diverse volte, poi, intorno alle 05:30, hanno intensificato il fuoco e iniziato ad attaccare, e allo stesso tempo c'è stato un pesante fuoco di droni diretto contro i civili», ha dichiarato all'AFP il portavoce della Protezione civile. «Abbiamo trasportato almeno 31 martiri e circa 200 feriti a seguito del fuoco dei carri armati e dei droni israeliani su migliaia di cittadini», ha aggiunto.
Intanto l'Autorità delle telecomunicazioni palestinese, con sede a Ramallah, in Cisgiordania, ha dichiarato che tutti i servizi di comunicazione Internet e di linea fissa nella Striscia di Gaza sono stati interrotti, in seguito a un attacco dell'esercito all'ultima principale tratta in fibra ottica.
12:13
12:13
Una carovana di attivisti è arrivata a Tripoli
Centinaia di attivisti filo-palestinesi, mobilitati in un convoglio terrestre dalla Tunisia, hanno raggiunto Tripoli, in Libia, proseguendo il loro viaggio verso l'Egitto con l'obiettivo di raggiungere Gaza e «rompere il blocco» del territorio palestinese.
La carovana al-Soumoud («resistenza» in arabo), composta da una decina di autobus e un centinaio di auto, ha attraversato martedì il confine tra Tunisia e Libia senza incidenti ed è stata accolta da una folla entusiasta nella capitale libica. Oggi è prevista la ripartenza in direzione Libia dell'Est. Le autorità egiziane non hanno ancora rilasciato un lasciapassare.
09:56
09:56
Nuovo attacco israeliano su palestinesi ai centri umanitari: 13 morti e 200 feriti
L'esercito israeliano ha nuovamente aperto il fuoco contro i palestinesi in attesa vicino a un centro di distribuzione di aiuti umanitari nell'area dell'hub di Netzarim, nel centro di Gaza.
Al Jazeera riferisce, citando una fonte medica dell'ospedale al-Awda di Nuseirat, che le forze israeliane hanno ucciso almeno 13 persone e ne hanno ferite altre 200 nell'attacco. Solo nella giornata di ieri, ha riferito il Ministero della Sanità di Gaza, 57 persone sono state uccise nel tentativo di accedere agli aiuti umanitari.
09:16
09:16
L'Oman ospiterà domenica i colloqui USA-Iran sul nucleare
L'Oman ha annunciato oggi che ospiterà un sesto round di colloqui sul nucleare tra Stati Uniti e Iran nel fine settimana, in un contesto di crescenti tensioni tra i due nemici di lunga data.
«Sono lieto di confermare che il sesto round di colloqui Iran-Stati Uniti si terrà a Mascate domenica», ha dichiarato il ministro degli esteri omanita, Badr Albusaidi, in un post su X.
07:26
07:26
Monito USA contro conferenza ONU su Palestina-Israele
L'amministrazione Trump sta scoraggiando i governi di tutto il mondo dal partecipare alla conferenza ONU della prossima settimana sulla possibile soluzione dei due Stati tra Israele e i palestinesi: lo riporta la Reuters.
Secondo quanto scrive l'agenzia sul proprio sito dopo aver visionato un cablogramma statunitense, i paesi che intraprenderanno «azioni anti-israeliane» dopo la conferenza, si avvisa, saranno considerati in contrasto con gli interessi di politica estera degli Stati Uniti e potrebbero subire conseguenze diplomatiche da parte di Washington. L'iniziativa si scontra apertamente con la diplomazia di due stretti alleati, Francia e Arabia Saudita.
Parigi e Riad co-ospitano l'incontro della prossima settimana a New York, il cui obiettivo è definire i parametri per una roadmap verso uno Stato palestinese, garantendo al contempo la sicurezza di Israele.
«Esortiamo i governi a non partecipare alla conferenza, che consideriamo controproducente per gli sforzi in corso e salvavita per porre fine alla guerra a Gaza e liberare gli ostaggi», si legge nel cablogramma.
Il presidente Emmanuel Macron ha suggerito che la Francia potrebbe riconoscere uno Stato palestinese nei territori occupati da Israele durante la conferenza. I funzionari francesi affermano di essersi impegnati a evitare uno scontro con gli Stati Uniti, il principale alleato di Israele.
«Gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi iniziativa che riconosca unilateralmente un ipotetico Stato palestinese, il che aggiunge significativi ostacoli legali e politici all'eventuale risoluzione del conflitto e potrebbe esercitare pressioni su Israele durante una guerra, sostenendo così i suoi nemici», si legge nel cablogramma.
06:59
06:59
Il punto alle 6.00
La Gaza Humanitarian Foundation (GHF), organizzazione privata sostenuta dagli Stati Uniti e attiva nella Striscia di Gaza, accusa Hamas di aver attaccato un autobus che trasportava i suoi operatori umanitari, causando almeno cinque morti e numerosi feriti. Lo ha reso noto la stessa fondazione in un comunicato. L'attacco sarebbe avvenuto intorno alle 22.00 ora locale, mentre il mezzo si dirigeva verso un centro di distribuzione di aiuti nell'area ovest di Khan Younis. A bordo c'erano oltre venti membri del team, tutti cittadini palestinesi impiegati come operatori umanitari. «Condanniamo con la massima fermezza questo attacco brutale e deliberato», si legge nella nota. «Queste erano persone che rischiavano la propria vita ogni giorno per aiutare gli altri: padri, fratelli, figli e amici». La GHF ha aggiunto che alcune delle persone a bordo potrebbero essere state prese in ostaggio, anche se al momento le informazioni restano frammentarie. Attiva dal 26 maggio, dopo oltre due mesi di completo blocco degli aiuti da parte israeliana, la fondazione ha dichiarato di aver già distribuito oltre sette milioni di pasti.
Intanto è arrivato all'aeroporto militare di Linate uno dei tre aerei che stanno portando in Italia circa 80 palestinesi, tra cui 17 minori che saranno curati nella Penisola. A Milano sono arrivati, in particolare, sei minori, tra cui il piccolo Adam, l'unico sopravvissuto di dieci fratelli a un raid israeliano. Sarà curato all'ospedale Niguarda. Oltre ad Adam, altri due bimbi saranno curati in Lombardia, uno al Policlinico e uno al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Gli altri tre saranno invece presi in carico da strutture piemontesi. Ad attendere l'aereo, oltre al ministro degli Esteri Antonio Tajani, c'erano anche gli assessori regionali della Lombardia Guido Bertolaso e Gianluca Comazzi, il personale Areu tra cui il Direttore generale Massimo Lombardo e la struttura maxi emergenze, due mediatori culturali, il personale dell'Aeronautica Militare, della Protezione civile e dell’OMS. «Le guerre purtroppo provocano questi disastri. Ho visto negli occhi delle mamme e dei bambini l'orrore della guerra, ci hanno detto “non voglio tornare a Gaza, possiamo rimanere in Italia?”». Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Sono contento del fatto che questi bambini possano ritrovare un po' di serenità insieme alle loro famiglie qui nel nostro Paese», ha aggiunto. «Deve finire la guerra e abbiamo detto basta bombardamenti, non si può vedere morire i bambini, non sono soldati combattenti, sono vittime innocenti. Bisogna rispettare il diritto umanitario. Stiamo facendo di tutto dal punto di vista umano, politico e diplomatico. Le guerre purtroppo provocano questi disastri. Noi cerchiamo di portare in Italia i bambini più gravi da curare e continueremo a farlo. Sono immagini strazianti che ti rimangono nel cuore, vedere bambini sofferenti vittime innocenti di una guerra che deve cessare il prima possibile. Ho visto tanta umanità e tanti ringraziamenti. Tutti hanno ringraziato l'Italia e il governo», ha concluso Tajani. «L'evacuazione medica di 17 pazienti da Gaza dimostra la tangibile solidarietà dell'UE con la popolazione sofferente di Gaza: i civili, in particolare donne e bambini, che non avrebbero mai dovuto essere un bersaglio». Così, in una nota, la commissaria europea per la parità, la preparazione e la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, sull'arrivo in Italia del piccolo Adam e di altri minori da Gaza. «Ringrazio sentitamente l'Italia per aver organizzato questa operazione e accolto i pazienti di Gaza, non solo oggi, ma anche dall'avvio delle evacuazioni mediche sostenute dall'UE». Si tratta della 20. operazione organizzata nell'ambito del meccanismo di protezione civile dell'Unione europea dall'aprile 2024, a seguito di inviti dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). I pazienti, accompagnati da 53 persone, sono stati trasportati con tre aerei in diversi ospedali in tutta Italia. Il gruppo comprende Adam, l'unico figlio sopravvissuto della dottoressa Al Najjar, la pediatra che il 23 maggio ha perso il marito e 9 dei suoi 10 figli durante un attacco israeliano sulla loro abitazione. Nell'aprile 2024 l’OMS ha chiesto il sostegno del meccanismo di protezione civile dell'UE per provvedere all'evacuazione sanitaria di pazienti palestinesi da Gaza in Europa. Ad oggi, un totale di 223 pazienti e 503 accompagnatori sono stati evacuati in 11 Stati membri (Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Romania e Slovacchia) e in tre Stati partecipanti al meccanismo di protezione civile dell'Unione europea (Albania, Norvegia, Turchia).
Sul fronte politico, invece il parlamento israeliano ha respinto di misura un disegno di legge dell'opposizione volto a scioglierlo, e che avrebbe potuto portare a elezioni anticipate. In totale, 61 dei 120 membri della Knesset hanno votato contro il disegno di legge e 53 a favore in lettura preliminare. Tutti i partiti di opposizione avevano presentato il disegno di legge, mentre la maggioranza appariva divisa sulla spinosa questione della coscrizione obbligatoria, cioè dell'iscrizione alle liste per la chiamata al servizio militare, degli ebrei ultraortodossi. Per decenni, questi ultimi hanno goduto di un'esenzione sempre più impopolare nella società israeliana, soprattutto da quando il Paese è in guerra con Hamas (7 ottobre 2023). L'opposizione, che sperava di far cadere il governo, ha radunato i partiti ultraortodossi alleati del primo ministro Benjamin Netanyahu che avevano minacciato di abbandonarlo. Dopo questo fallimento, l'opposizione dovrà attendere sei mesi per tentare nuovamente di sciogliere la Knesset.
Negli Stati Uniti, intanto, un giudice federale ha impedito all'amministrazione Trump di continuare a detenere Mahmoud Khalil, lo studente di origine palestinese della Columbia University arrestato in marzo a Manhattan pur avendo la carta verde e minacciato di deportazione per il suo ruolo nelle proteste pro Gaza. Tuttavia, il giudice, Michael E. Farbiarz, ha sospeso la propria ordinanza, affermando che non entrerà in vigore prima delle 9.30 di venerdì, per consentire all'amministrazione di presentare ricorso.
Sempre sul fronte americano, il personale statunitense è stato trasferito da alcuni Paesi del Medio Oriente perché la regione «potrebbe essere un posto pericoloso»: lo ha detto Donald Trump ai giornalisti prima di assistere al musical «I Miserabili» al Kennedy Center di Washington, dopo le notizie di un trasferimento del personale dell'ambasciata USA in Iraq. Secondo alcuni media, sarebbe un segno che i negoziati tra USA e Iran sul nucleare non stanno andando nel verso giusto.
Intanto, un ex analista della CIA arrestato nell'ambito delle indagini sulla pubblicazione in ottobre di documenti classificati riguardanti i piani israeliani di attacchi contro l'Iran è stato condannato da un tribunale federale della Virginia a 37 mesi di carcere. Asif Rahman, 34 anni, era accusato di aver nascosto e trasmesso illegalmente informazioni riservate sulla sicurezza nazionale. Si è dichiarato colpevole a gennaio. Mentre prestava servizio all'estero per la CIA, il 12 novembre venne arrestato in Cambogia dall'FBI e poi licenziato. Nonostante la diffusione su Telegram di questi documenti, tra cui analisi di immagini satellitari effettuate dalle agenzie federali americane, Israele, ha risposto a fine ottobre al lancio di circa 200 missili da parte dell'Iran verso il suo territorio all'inizio dello stesso mese. La Repubblica islamica ha affermato che si trattava di una rappresaglia per gli attacchi israeliani in cui sono morti il leader dello sciita Hezbollah, Hassan Nasrallah, e un generale iraniano, Abbas Nilforoushan, in Libano, e per l'assassinio a Teheran del leader del movimento islamista palestinese Hamas, Ismail Haniyeh, attribuito a Israele.