Berna

«Ginevra è una vetrina unica al mondo»

Il Consiglio federale ha stanziato 269 milioni di franchi per consolidare il ruolo della città come centro internazionale in risposta alla riduzione dei contributi versati da diversi Paesi - Il direttore del DFAE, Ignazio Cassis: «È un pilastro fondamentale della politica estera del Paese»
©Aliaksandr Antanovich / Alamy Stock Photo
Francesco Pellegrinelli
20.06.2025 21:30

È una risposta politica di peso quella che il Consiglio federale è pronto a dare per rafforzare la cosiddetta «Ginevra internazionale», dopo che alcuni Stati - gli USA in testa - hanno deciso di ridurre o sospendere i loro contributi alle numerose organizzazioni internazionali presenti nella città di Calvino. Una decisione che, in poco tempo, ha causato la soppressione di diversi impieghi e la delocalizzazione all’estero di numerose ONG.

«Il Consiglio federale condivide le preoccupazioni delle autorità ginevrine», ha dichiarato in apertura il direttore del DFAE, Ignazio Cassis. Il quale ha annunciato l’adozione di un pacchetto di misure urgenti per difendere il ruolo strategico di Ginevra, consolidando, al contempo, la posizione della Svizzera nel panorama multilaterale globale. Sì, perché - ha detto Cassis - «la Ginevra internazionale non è solamente un punto di forza per l’economia della città e del Cantone, ma uno strumento strategico per tutta la Svizzera. Ginevra è una vetrina della nostra politica estera e un luogo di dialogo unico al mondo». 

La Confederazione risponde così alle critiche, giunte soprattutto dall’arco Lemano, di un certo immobilismo di fronte ai timori legati alla partenza di ONG e al congelamento delle attività nelle sedi ginevrine. Cassis, al riguardo, ha detto che la Confederazione collabora attivamente con le autorità locali per garantire le condizioni favorevoli allo sviluppo dello «straordinario ecosistema delle organizzazioni internazionali presenti a Ginevra». Ma l’ottica politica di questo intervento, come detto, è anche e soprattutto federale: «La Svizzera è, per tradizione e convinzione, un Paese profondamente legato al multilateralismo. Esso rappresenta uno dei pilastri della nostra politica estera ed è l’espressione della nostra cultura del dialogo e del nostro impegno a favore di un ordine internazionale fondato sulle regole. Oggi, tuttavia, il multilateralismo attraversa una crisi di legittimità. È indebolito sia dalle crescenti tensioni geopolitiche, sia dalla riduzione degli aiuti finanziari. Questo disimpegno ha effetti concreti e immediati, in primo luogo proprio a Ginevra, la seconda sede delle Nazioni Unite dopo New York». Di qui, la necessità di intervenire con un pacchetto di misure urgenti e un nuovo messaggio concernente il credito quadro a sostegno del ruolo della Svizzera quale Stato ospite per il quadriennio 2026-2029.

Il piano della Confederazione

Come indicato da Cassis, il Consiglio federale ha previsto un programma di sostegno articolato in tre fasi per un ammontare complessivo di 269 milioni di franchi. 

A corto termine (biennio 2025-2026) è previsto un programma di misure urgenti per un totale di 83 milioni di franchi, ripartiti in 41,5 milioni all’anno. «Queste misure sono destinate a sostenere le organizzazioni internazionali che si trovano in difficoltà finanziaria a causa della diminuzione dei contributi ricevuti da parte di alcuni Stati membri», ha spiegato Cassis. «Questi aiuti straordinari servono a coprire parte dei costi d’affitto delle organizzazioni in difficoltà, a sostenere la digitalizzazione, con particolare attenzione alla creazione di infrastrutture informatiche sicure, e a sospendere temporaneamente i premi immobiliari».

Le misure a medio termine sono costituite, invece, dal credito quadro a sostegno del ruolo della Svizzera quale Stato ospite. Per il periodo 2026–2029, il Consiglio federale prevede un credito quadro principale di 110 milioni di franchi, pari a 27 milioni all’anno per quattro anni. «Questo credito rientra nella strategia dello Stato ospite e mira a rafforzare l’attrattività di Ginevra come centro della governance internazionale, in un contesto di crescente concorrenza internazionale», spiegato Cassis. L’obiettivo è evitare che le organizzazioni internazionali decidano di trasferirsi in altre sedi, attratte da costi più contenuti. Cassis ha poi sottolineato che, a differenza della proposta Gaillard, che prevedeva un taglio del 20% al credito quadro, il Consiglio federale ha invece deciso di aumentarlo del 5% rispetto al quadriennio precedente. «La differenza è stata interamente compensata all’interno del Dipartimento competente», ha precisato Cassis.

Infine, a lungo termine, (2027–2029) il Consiglio federale prevede un programma straordinario di investimenti immobiliari pari a 78 milioni di franchi, distribuiti in 26 milioni all’anno per tre anni. «L’obiettivo è quello di migliorare la qualità degli edifici messi a disposizione delle organizzazioni internazionali», ha spiegato Cassis. «Questi interventi sono fondamentali, poiché la qualità degli immobili rappresenta una condizione essenziale per l’accoglienza delle organizzazioni e, al tempo stesso, un importante biglietto da visita per la Svizzera nel contesto delle relazioni multilaterali». A questo stanziamento federale si aggiunge anche un contributo da parte del Cantone di Ginevra, pari a 52 milioni di franchi a fondo perso, destinati anch’essi alla realizzazione di progetti immobiliari. Complessivamente, l’investimento dedicato al miglioramento e allo sviluppo degli immobili ginevrini ammonta così a 130 milioni su tre anni. A questi interventi straordinari si sommano gli sforzi ordinari della FIPOI (Fondazione per gli immobili della Ginevra internazionale), che ogni anno investe circa 10 milioni di franchi per la manutenzione, la modernizzazione e lo sviluppo degli spazi destinati alle organizzazioni internazionali, ha ricordato Cassis. 

Le rassicurazioni di Guterres

Il direttore del DFAE ha dichiarato di essere consapevole che la crisi del multilateralismo è anche una crisi strutturale. Al riguardo, Cassis ha ricordato che la riforma «ONU 80» - presentata a marzo dal Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres - prevede di ridurre i costi e adattare le strutture organizzative al nuovo contesto geopolitico e finanziario. Il consigliere federale Ignazio Cassis ha dichiarato di aver avuto uno scambio diretto con Guterres, al quale ha chiesto rassicurazioni sul fatto che la riforma «ONU 80» tenga conto del miglioramento delle condizioni quadro deciso dalla Confederazione. «Il Segretario generale ha riconosciuto l’impegno della Svizzera a favore del multilateralismo», ha affermato Cassis. «Ha inoltre confermato che la Ginevra internazionale resterà un polo strategico centrale nel sistema delle Nazioni Unite, e che a Ginevra continueranno a concentrarsi le principali iniziative politiche e gli assi portanti del multilateralismo di domani».