Giorgio Gaber e la Milano sotto inchiesta che non si regge più in piedi

Ci vorrebbe un milanese autentico, non contemporaneo, per spiegare l’inchiesta giudiziaria che ha trascinato il Comune di Milano e l’ultimo mandato del sindaco Sala in Tribunale. Giorgio Gaber era un milanese autentico, certamente, non è contemporaneo seppur sempre attuale, e ancora una volta ci viene in soccorso: «Ma cos’è la destra cos’è la sinistra/la tangente per natura è di destra/ col consenso di chi sta a sinistra/ non si sa se la fortuna sia di destra/ la sfiga è sempre di sinistra». Cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia: quest’inchiesta giudiziaria riguarda certamente un ceto politico di centrosinistra, milanese, diverso dal centrosinistra, per dire, emiliano oppure romano. Un centrosinistra assai prossimo al centrodestra, soprattutto questo impersonificato da Beppe Sala, non un politico di centrosinistra, non un dirigente di forgiatura di centrosinistra, un manager, per scriverlo con la seconda lingua di Milano, che ha esordito nel pubblico con la sindaca Letizia Moratti e poi ha proseguito con l’Esposizione universale finché non si è ritrovato la città in braccio tramontata l’epoca di Comunione e Liberazione e dell’avvocato, quello sì di sinistra, Giuliano Pisapia.
Il tempo e i giudici valuteranno le accuse formulate dalla Procura di Milano che ha iscritto nel registro 74 indagati, fra i quali il sindaco Sala, ma le considerazioni politiche e sociali sono già lampanti: il modello Milano, fatto di grattacieli smisurati, colate di cemento, presunta esclusività, ha fallito. Perché non si regge in piedi e per reggersi in piedi, secondo le accuse della Procura, ha tentato di autogenerarsi con presunti comportamenti illegali. Però il modello Milano, inno al grattacielo, anzi allo «skyline», non l’ha inventato Sala, non appartiene al centrosinistra, ma alle amministrazioni (almeno) degli ultimi vent’anni. Quale è l’effetto civico del modello Milano: una metropoli che, come il suo modello, non si regge in piedi, che ha espulso la classe media, soffocato la sua anima operaia, che ha taciuto della sua voce popolare, che offre un metroquadro di casa a 11.000 euro in centro, a 6.000 euro in semicentro, a quasi 4.000 euro in periferia, che vede il costo della vita aumentare, correre, più di qualsiasi altro luogo in Italia. Il Tribunale ci dirà chi è colpevole e chi innocente, di sicuro il modello Milano ne ha di colpe. La domanda è: queste colpe verranno espiate? O per la destra e per la sinistra, come vi pare, non c’è altra Milano che questa messa alla sbarra?