Giorgio Giudici: «Troppi voti dispersi dagli elettori del PLR»

Sono due giorni di grandi emozioni quelli che stanno caratterizzando lo spoglio dei voti per il Governo e per il Parlamento. Tra le opinioni che abbiamo raccolto per una breve analisi c’è quella dell’ex sindaco Giorgio Giudici. Un’occasione per parlare del «suo» PLR ma anche della sconfitta di Paolo Beltraminelli, che proprio a Lugano è stato municipale. E poi anche chiaramente per parlare un po’ degli equilibri politici nella città sul Ceresio.
Ma iniziamo parlando di Betraminelli. Come spiega Giudici la sua non rielezione? «La genesi della sua candidatura – ci spiega – è stata sofferta. Nel partito c’era un certo disagio nel sostenerla, e molte vicende hanno influito negativamente». Un chiaro riferimento alla questione Argo 1. «E purtroppo quando si scatena un meccanismo di ostilità diventa difficile rimediare». Ma per Giudici è anche stato merito di De Rosa. «Era un candidato forte, con una grande esperienza in Gran Consiglio e come sindaco a Riviera. Un candidato temibile. Mi spiace umanamente per Beltraminelli perché lui è una persona entusiasta della politica e la sente proprio dentro».


E cosa ne pensa del voto del PLR? Il raddoppio non è neppure stato lontanamente sfiorato e anche a Lugano il partito ha perso - nelle elezioni per il Governo - parecchie schede. «Il partito ha il difetto di dare sempre voti all’esterno. Non c’è una valutazione razionale delle conseguenze e per un partito è difficile fare programmi quando gli elettori disperdono voti in modo così marcato. Spostare voti fuori dal PLR significa rendere più complicato concretizzare i propri obiettivi».
E a Lugano cosa potrebbe succedere? La Lega a livello cantonale è un po’ in difficoltà, ma sarà così anche a Lugano (oppure in città ci sono dinamiche completamente differenti)? «Le dinamiche – ci spiega Giudici - sono differenti. Contano soprattutto le persone, e poi ci sono elementi di emozionalità. Per questo motivo a Lugano, secondo me, non occorre farsi troppe illusioni. Ma credo sia anche sbagliato annunciare tra gli obiettivi quello di scalzare qualcuno. L’obiettivo dovrebbe essere quello di lavorare nell’interesse della cittadinanza e poi, semmai, fare valutazioni o commenti su questo».