Glarona, due fari in memoria di Anna Göldi

Resteranno accesi giorno e notte sulla facciata del tribunale dove fu condannata "l'ultima strega"
Red. Online
13.06.2014 16:45

GLARONA - Due fari accesi giorno e notte sulla facciata del tribunale dove fu condannata e una targa commemorativa: è il "monumento luminoso" inaugurato oggi a Glarona per ricordare Anna Göldi (1734-1782), l'ultima donna ad essere condannata a morte per stregoneria in Europa.

Opera del duo di artisti Hurter-Urech di Basilea, il monumento è stato voluto dalla Fondazione Anna Göldi ed è stato finanziato interamente con fondi privati. Una targa sulla facciata del Tribunale cantonale di Glarona informa i passanti sul significato delle luci.

Anna Göldi fu decapitata il 13 giugno 1782 all'età di 48 anni. Nel 2008 le autorità del canton Glarona hanno riabilitato quella che è considerata "l'ultima strega giustiziata in Europa": il governo e il parlamento cantonali hanno annullato la condanna pronunciata 226 anni prima, riconoscendo che la Göldi fu vittima di un "assassinio giudiziario".

Questo perché la condanna fu emessa da un'autorità - il cosiddetto "Consiglio evangelico" - che non era competente e che non tenne conto del fatto che l'ordinamento giuridico dell'epoca non permetteva la pena di morte.

In seguito alla riabilitazione, a Mollis (GL) è stato inaugurato nel settembre del 2008 un museo che consente al pubblico di accedere ai documenti legati a quel processo. Il museo è situato accanto alla casa dove Anna trascorse gli anni più belli della sua vita, come domestica della famiglia Zwicky. In seguito andò al servizio della famiglia Tschudi e venne poi accusata di stregoneria.

Nota anche con il nome femminilizzato "Göldin", la donna fu ingiustamente riconosciuta colpevole di aver avvelenato la figlia di 8 anni di Johann Jakob Tschudi. Quest'ultimo apparteneva ad una delle famiglie più influenti del cantone ed era medico, giudice e membro del governo cantonale.

In un libro pubblicato in vista della riabilitazione, il giornalista Walter Hauser ha analizzato varie fonti che non erano fino ad allora note, arrivando alla conclusione che Anna Göldi ebbe con tutta probabilità una relazione con Johann Jakob Tschudi, il quale l'avrebbe pure violentata.

Il dottor Tschudi temeva di non poter più rivestire le sue numerose cariche politiche se fosse venuto alla luce il rapporto adulterino: per questo motivo si sarebbe dato un gran daffare presso i suoi colleghi giudici e le autorità di Glarona per ottenere la condanna della Göldi.