Gli Usa alzano il tetto del debito

Sventata per due anni ogni minaccia di default, ma si spacca il Grand Old Party
Red. Online
12.02.2014 22:06

WASHINGTON - Il Congresso americano vota a favore dell'innalzamento del debito sino al marzo del 2015, sventando così per i prossimi due anni ogni minaccia di default.

Termina così, a favore della Casa Bianca, un conflitto tra la destra e Barack Obama che andava avanti da circa 3 anni. La svolta s'è avuta alla Camera, dove il Grand Old Party che ha la maggioranza, s'è clamorosamente spaccato. Qui una pattuglia di circa 28 deputati repubblicani si sono uniti alla quasi totalità dei loro colleghi democratici per dare il via libera a una legge che innalza il tetto del debito senza porre alcuna condizione politica.

Alla fine autorizza la copertura del debito Usa che ammonta a 17,2 trilioni di dollari. Una resa, da parte dei repubblicani, che permetterà così allo Zio Sam di pagare i suoi conti senza rivivere l'incubo di qualche mese fa, quando il muro contro muro a Capitol Hill provocò prima due settimane di 'shut down', di chiusura del governo, e poi la minaccia evitata in extremis di un default dalle conseguenze drammatiche non solo per l'economia americana, ma mondiale.

Una empasse, fortemente voluta dall'ala radicale del Tea Party, che fece sprofondare il partito dell'elefantino ai minimi storici nei sondaggi di popolarità. Ma dopo quella partita persa sotto tutti i punti di vista, la destra sembra aver imparato la lezione. E la sua leadership intende ora seguire una linea all'insegna del pragmatismo, cercando di isolare l'ala più oltranzista.

Da ottobre in poi, complice il flop del sito in cui registrarsi per la Obamacare, il Gop ha infatti recuperato consensi, ai danni di Obama, che nei difficili giorni di fine anno ha toccato il punto più basso nel gradimento degli americani. Da qui la decisione di 'mollare' la sfida sul debito, per gettarsi anima e corpo sullo scontro attorno alla controversa riforma sanitaria. Lo stesso Obama, con la sua decisione di rinviare di un anno l'applicazione della riforma per le piccole e medie imprese, implicitamente ha ammesso che la sua Obamacare ha ancora dei problemi. Sarà così quella la madre di tutte le battaglie, in vista del voto di medio termine di dicembre prossimo, quando il partito democratico e lo stesso presidente proveranno a difendere con le unghie e con i denti la loro risicata maggioranza al Senato.