Gli yacht dei russi che «truccano» il GPS e diventano «fantasmi»

Sanzioni e confische. I russi super ricchi non se la passano bene, ultimamente. E nel mirino, lo sappiamo, sono finiti anche gli yacht. Bloccati, «congelati», sequestrati. Ma c'è chi riesce a far di vizio una virtù. È il caso degli yacht «oscurati» dai sistemi di localizzazione. Un'indagine dell'Observer rivela che sarebbero almeno sei le imbarcazioni lussuose collegate a oligarchi russi finiti nel mirino del Regno Unito che sono riuscite a disattivare la localizzazione e che starebbero quindi circolando indisturbate nelle acque internazionali.
Tra i colori caraibici di Antigua, ad esempio, è stato avvistato nelle scorse settimane l'«Alfa Nero». Considerato tra i più lussuosi al mondo, il mega yacht ha una lunghezza di 82 metri per 14 di larghezza, con un valore stimato in circa 150 milioni di euro. Il proprietario? Il miliardario russo Andrey Guryev, imprenditore del settore dei fertilizzanti finito nella lista nera delle persone sottoposte a congelamento dei beni e a divieto di viaggio nel Regno Unito.
Come funziona
Secondo gli analisti, gli yacht diventano «fantasma» grazie alla disattivazione delle apparecchiature del sistema di identificazione automatica (the automatic identification system, AIS). Una sorta di GPS utilizzato per tracciare le navi. Stando agli esperti sentiti dal settimanale inglese, l'azione di spegnere l'AIS e «oscurare la posizione» sarebbe ammessa per motivi legittimi, ma la pratica sarebbe sempre più utilizzata proprio per sfuggire al controllo delle autorità internazionali. La società di intelligence marittima VesselsValue, tra gli yacht «fantasma» ormai da oltre un mese, segnala anche il «Clio» (72 metri) legato all'industriale Oleg Deripaska - l’ultima posizione rilevata è nel Mar Nero, il 18 aprile -, il «Galactica Super Nova» (70 metri) dell'oligarca Vagit Alekperov - finito nei radar il 2 marzo scorso al largo della Croazia -, l'«Ocean Victory» (140 metri) di Viktor Rashnikov - il 1. marzo alle Maldive - e il «My Sky» legato al magnate del tabacco Igor Kesaev, che ha segnalato la sua posizione alle Maldive il 30 marzo scorso.
L'«Alfa Nero» fantasma
L'ultima posizione dell'«Alfa Nero» registrata su AIS è nei Caraibi, il 3 marzo, a Philipsburg (Sint Maarten). Andrey Guryev è il figlio di Andrey Guryev Senior, fondatore di PhosAgro, il più grande produttore europeo di fertilizzanti la cui fortuna è stimata in 5,6 miliardi di dollari secondo il Bloomberg Billionaires Index. Il suo nome è finito sotto i riflettori quando Boris Johnson ha annunciato importanti sanzioni contro Mosca. Guryev è infatti il proprietario della villa privata più grande di Londra, «seconda solo a Buckingham Palace», acquistata nel 2008 per 50 milioni di sterline e poi sottoposta a un'importante opera di ristrutturazione.
Chi controlla Guryev, gli altri oligarchi russi, e la «bella vita» ancora in voga sui giganteschi yacht? Secondo le norme marittime - riferisce ancora l'Observer -, l'AIS dovrebbe sempre essere operativo durante la navigazione e quando la nave si ferma in un porto. Tutte le imbarcazioni oltre le 300 tonnellate devono esserne munite. La VesselsValue ha però dichiarato che «ci sono navi da cui in passato sarebbero arrivati segnali radio/satellitari più volte in pochi minuti e che ora registrano intervalli anche di mesi». Eccole lì, nelle acque cristalline. Tutte (probabilmente) in modalità «invisibile». Dei super yacht che si trasformano in «Casper» sfuggendo così, da super ricchi, ai controlli e alle sanzioni legate al ruolo di invasore della Russia.