Il caso

Google non ha allertato 10 milioni di persone in Turchia durante il terremoto

Il sistema di allerta basato sui dispositivi Android, il 6 febbraio del 2023, ha inviato soltanto 469 avvisi con il grado più alto di allarme nel raggio di 150-160 chilometri dall'epicentro
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Red. Online
29.07.2025 15:38

L'ammissione, di per sé, è pesante. Google, infatti, ha spiegato che il suo sistema di allerta sismica non è riuscito ad avvisare con precisione le persone durante il terribile terremoto del 2023 in Turchia. Dieci milioni di persone nel raggio di 150-160 chilometri dall'epicentro avrebbero potuto ricevere il grado più alto dell'allerta di Google, con un preavviso di 35 secondi per mettersi in salvo. Per la prima scossa di magnitudo 7,8, invece, il colosso americano ha inviato solo 469 avvisi con la dicitura Take Action

Ne dà notizia, in queste ore, la BBC, spiegando che a mezzo milione di persone, in quegli istanti terribili, è stato inviato un avviso di livello inferiore pensato per scosse più leggere. In precedenza, Google aveva negato che il suo sistema avesse avuto problemi. Le allerte di Google funzionano esclusivamente sui dispositivi Android, che rappresentano oltre il 70% degli smartphone in Turchia. Il 6 febbraio del 2023, ricordiamo, due scosse di terremoto hanno colpito il sud-est della Turchia e la Siria, provocando la morte di oltre 55 mila persone e il ferimento di oltre 100 mila. Quando la terra ha tremato, molti stavano dormendo negli edifici poi crollati. Il sistema di allerta precoce di Google, leggiamo, era attivo e funzionante il giorno delle scosse, ma ha sottovalutato la forza dei terremoti.

«Continuiamo a migliorare il sistema in base a ciò che impariamo in ogni terremoto» ha dichiarato un portavoce di Google alla luce delle nuove evidenze. Il sistema di Google, denominato Android Earthquake Alerts (AEA), è in grado di rilevare le scosse da un vasto numero di telefoni cellulari che utilizzano il sistema operativo Android. L'avviso più grave di Google si chiama Take Action: fa scattare un forte allarme sul telefono dell'utente – superando l'impostazione Non disturbare se attiva – che copre l'intero schermo. Si tratta dell'avviso che dovrebbe essere inviato alle persone quando vengono rilevate scosse più forti che potrebbero minacciare la vita umana.

L'AEA ha anche un'avvertenza meno grave, Be Aware, pensata per informare gli utenti di potenziali scosse più lievi, un'avvertenza che non «sveglia» un dispositivo in modalità Non disturbare. L'allerta Take Action sarebbe stata particolarmente importante in Turchia, proprio in virtù delle scosse catastrofiche e perché il primo terremoto ha colpito alle 4.17 del mattino, quando molti utenti stavano dormendo. Solo l'allerta più grave li avrebbe svegliati.

Nei mesi successivi al terremoto, la BBC ha cercato utenti Android che avessero ricevuto questo avviso, inizialmente con l'obiettivo di mostrare l'efficacia della tecnologia. L'emittente britannica, tuttavia, non è riuscita a trovare qualcuno che avesse ricevuto la notifica Take Action prima del terremoto. I ricercatori di Google, a distanza di tempo, hanno scritto sulla rivista Science i dettagli di ciò che è andato storto, citando «limitazioni agli algoritmi di rilevamento». Per il primo terremoto, il sistema ha stimato una scossa di magnitudo compresa tra 4,5 e 4,9. Come detto, in realtà la scossa è stata di 7,8. Anche un secondo terremoto di grandi dimensioni, avvenuto più tardi nello stesso giorno, è stato sottovalutato: questa volta il sistema ha inviato l'allerta Take Action a 8.158 telefoni e l'allerta Be Aware a poco meno di quattro milioni di utenti.

Dopo il terremoto, i ricercatori di Google hanno modificato l'algoritmo e hanno simulato nuovamente il primo terremoto. Questa volta, il sistema ha generato 10 milioni di allarmi Take Action per le persone più a rischio e altri 67 milioni di allarmi Be Aware per le persone che vivono più lontano dall'epicentro. «Ogni sistema di allerta sismica deve affrontare la stessa sfida, mettere a punto gli algoritmi per eventi di grande magnitudo» ha dichiarato Google alla BBC. Elizabeth Reddy, assistente alla Colorado School of Mines, dal canto suo ha affermato che è preoccupante che ci siano voluti più di due anni per ottenere queste informazioni. «Sono davvero frustrata per il fatto che ci sia voluto così tanto tempo» ha detto. «Non stiamo parlando di un piccolo evento, sono morte delle persone, e non abbiamo visto una rappresentazione di questo avvertimento nel modo in cui avremmo voluto».

Google ha provato a difendersi affermando che il sistema dovrebbe essere complementare ai sistemi di allerta nazionali e non sostituirsi a essi. Alcuni scienziati, in effetti, temono che i Paesi stiano riponendo troppa fiducia in una tecnologia che non è stata completamente testata. «Credo che essere molto trasparenti sul funzionamento sia assolutamente fondamentale» ha dichiarato alla BBC Harold Tobin, direttore del Pacific Northwest Seismic Network. I ricercatori di Google hanno dichiarato, infine, che l'analisi successiva all'evento ha migliorato il sistema e che l'AEA nel frattempo ha lanciato allarmi in 98 Paesi. La BBC ha chiesto a Google come si è comportato l'AEA durante il terremoto del 2025 in Myanmar, ma non ha ancora ricevuto risposta.

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