Licenziamenti

Google taglia posti di lavoro, i dipendenti protestano a Zurigo

Syndicom denuncia: «Non prendono in considerazione le proposte e tagliano personale nonostante i miliardi di profitti»
©syndicom
Red. Online
15.03.2023 13:16

Con lo slogan «we walk out for those who can‘t walk back in» («usciamo per coloro che non possono rientrare»), oggi, a partire dalle 11 tra i 400 e i 500 dipendenti di Google hanno protestato contro i licenziamenti di massa a Zurigo. Ieri l'azienda aveva annunciato nuovi tagli. Google non ha preso in considerazione le proposte sostenute su vasta scala dal personale per evitare i licenziamenti. Il «walkout» è stato organizzato dai membri di syndicom di Google Zurigo.

Durante il processo di consultazione, la rappresentanza del personale di Google Zurigo – sostenuta da syndicom – ha sviluppato numerose proposte che avrebbero potuto evitare i licenziamenti. Lo si legge in una nota di syndicom, che denuncia come l'azienda non abbia tenuto conto delle proposte, tra cui, ad esempio, quella che avrebbe visto 2500 dipendenti di Zurigo ridurre volontariamente il proprio orario di lavoro. I dipendenti di Google coinvolti nella protesta dimostrano solidarietà verso le persone licenziate in Svizzera e nel mondo. La nota sottolinea: «Sono irritati per la procedura poco trasparente e per il fatto che il gruppo Alphabet, di cui fa parte Google, stia licenziando il 5 per cento del personale, nonostante i miliardi di profitti». syndicom si rammarica del fatto che, contrariamente agli standard svizzeri, «Google non stia prendendo in considerazione i suggerimenti del personale. Al contrario, l'azienda non è riuscita a dimostrare in modo credibile la necessità economica di tali misure. La rappresentanza del personale, consigliata dal sindacato syndicom, è ora in trattativa con Google per negoziare un piano sociale esteso. Questo piano deve includere misure per ridurre ulteriormente il numero di dipendenti colpiti dal licenziamento e per trovare una soluzione di follow-up il più rapidamente possibile».