Grigioni da record: i frontalieri superano quota 10 mila

Nel Canton Grigioni non erano mai stati registrati così tanti frontalieri come nel primo trimestre del 2025. La conferma è stata data alla RSI dall'Ufficio dell'economia e del turismo grigionese. L'aumento più importante è stato registrato nella regione Maloja, dove quest'inverno c'è stato un gran fabbisogno di manodopera nel settore turistico.
«La più gran parte dei nuovi frontalieri ricade proprio sul settore turistico, l'alberghiero, la gastronomia, ma anche gli impianti di risalita oppure i servizi accessori come il noleggio di apparecchi o attrezzature di sport», ha detto Luzius Stricker, responsabile responsabile dati, in un'intervista rilasciata alla trasmissione radiofonica Grigioni sera.
La maggior parte dei frontalieri attivi nei Grigioni, ovvero 5'624, lavorano nella regione Maloja, che comprende l'Alta Engadina. L'aumento di lavoratori provenienti da oltre confine in questa località è stato di 413 persone. Al secondo posto, ma con una distanza ragguardevole, la regione Bernina con più 38 frontalieri, che ammontano così a un totale di 1.301 nei primi mesi del 2025. In Bassa Engadina e Val Monastero a fine marzo lavoravano 1.613 frontalieri, nel Moesano 758. A termine di confronto nella regione Plessur, che comprende anche Coira, lavorano 417 frontalieri.
Oltre il 90% dei lavoratori proviene dall'Italia. I motivi secondo Stricker sono dati dalla crescita economica più bassa nella penisola e l'attuale forza del franco svizzero.
Le prime cifre del 2025 vanno in direzione opposta rispetto a quelle dell'anno scorso. Nel corso del 2024 il numero di frontalieri era in calo, lasciando presagire che fosse un effetto del nuovo accordo fiscale fra Svizzera e Italia, che rende il lavoro su suolo elvetico meno attrattivo per chi dalla penisola è entrato nel mercato del lavoro svizzero a partire dal primo luglio 2023.
Le cifre dei primi tre mesi del 2025 mostrano però un cambio di direzione.