Piazza finanziaria

Gruppo LGT, cifre in crescita all’insegna della sostenibilità

L’esercizio 2023 per la banca di proprietà della Casa regnante del Lichtenstein ha segnato un utile lordo di 2,57 miliardi di franchi (+11,2%) e un afflusso netto di fondi in gestione in aumento dell’8%, pari a 21,9 miliardi
Nel segmento private banking, presente anche a Lugano, gli investimenti sostenibili solo cresciuti del 39,5%. © CdT/Gabriele Putzu
Dimitri Loringett
11.03.2024 19:10

LGT, il gruppo internazionale di private banking e asset management di proprietà della Casa regnante del Liechtenstein, con sede anche a Lugano, è cresciuto in modo significativo anche nel 2023. L’utile lordo è aumentato dell’11,2% rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a 2,57 miliardi franchi, mentre il risultato netto ha subito una contrazione del 10,8%, attestandosi a 375,3 milioni di franchi. Questo calo è dovuto sostanzialmente all’incremento delle spese operative legate alla crescita che includono anche l’acquisizione, nel settembre scorso, della società di gestione patrimoniale abrdn Capital nel Regno Unito.

Nel corso della presentazione dei risultati, il principe Max von Liechtenstein, presidente del Gruppo LGT, ha sottolineato che la crescita nell’ultimo decennio è stata quasi esponenziale: nel 2023, in particolare, nel segmento della gestione patrimoniale (LGT Capital Partners) è stato superato per la prima volta il livello di 100 miliardi di franchi di fondi gestiti. «Non credo però che riusciremo a crescere allo stesso ritmo nei prossimi anni», ha affermato il principe Max alla luce della crescita del Gruppo negli ultimi 10 anni. Il riferimento è all’incerta situazione geopolitica, che ha definito «nuvolosa», nonché alle mutate priorità del Gruppo.

Da noi raggiunto a margine dell’incontro coi media, abbiamo chiesto al principe Max von Liechtenstein una prospettiva sull’attuale situazione in Europa e sul rischio di un allargamento del conflitto in Ucraina. «È sempre difficile prevedere certe evoluzioni, credo però che negli ultimi anni i rischi geopolitici siano cresciuti in maniera inaspettata. Il mio scenario base per l’Europa non è tuttavia negativo e credo che il conflitto in corso rimarrà confinato nell’area in cui si sta svolgendo al momento. Sono più negativo invece riguardo gli USA. La possibilità che venga rieletto Donald Trump è molto elevato e c’è un forte rischio che, come presidente, adotti un programma politico ed economico molto populista, che accentuerebbe la polarizzazione, sul piano nazionale e internazionale. E questo mi preoccupa molto».

S.A.S. principe Max von Liechtenstein, presidente del Gruppo LGT
S.A.S. principe Max von Liechtenstein, presidente del Gruppo LGT

Europa mercato di riferimento

Sul fronte degli afflussi netti di capitale, l’anno scorso il gruppo LGT ha registrato una crescita dell’8%, pari 21,9 miliardi di franchi. A questo dato hanno contribuito in particolare l’apporto di circa 7 miliardi da un importante fondo pensione. Il patrimonio amministrato è così salito del 10% a 316 miliardi, il livello più alto a fine anno nella storia di LGT. Tutte le regioni hanno contribuito alla crescita del patrimonio netto, sia con l’attività di private banking, sia con quella di asset management.

Riguardo all’Europa e la prospettata crescita contenuta nel prossimo anno, sorge spontanea la domanda sulle strategie di sviluppo nel Vecchio Continente rispetto, per esempio, all’area Asia-Pacifico. «Il mercato asiatico rappresenta quasi il 40% delle attività in gestione nel nostro segmento private banking», afferma il principe Max. «La crescita in quell’area - continua - è stata più rapida rispetto all’Europa, ma il Vecchio Continente rimarrà il nostro mercato di riferimento. Se non altro, perché in Europa hanno sede molte società internazionali che partecipano – e beneficiano – della crescita che avviene in altre aree geografiche».

Investimenti d’impatto

Da oltre 15 anni la sostenibilità è una priorità del gruppo finanziario del Principato, che si è posto l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di gas serra derivanti dalle sue attività e dai suoi investimenti entro il 2030. In questo contesto, vale la pena ricordare che la stessa famiglia reale effettua anche i cosiddetti «investimenti d’impatto», tramite il suo Portafoglio Principesco, un fondo d’investimento originariamente sviluppato per gli investimenti patrimoniali privati della Casa Reale nel quale possono investire anche i clienti alla ricerca di un portafoglio «decarbonizzato».

Prudenza sulle cripto

Per motivi di sostenibilità, LGT è tuttavia scettica nei confronti delle criptovalute. Queste sono spesso criticate, infatti, per il consumo di energia che consumano per «estrarle» su server ad alta intensità di calcolo. «A mio avviso, le criptovalute sono attività con una proposta di valore poco chiara, in quanto non generano flussi di cassa e sono quindi altamente speculative», sostiene il principe Max. «Inoltre - aggiunge - hanno un’impronta energetica davvero terribile. Personalmente, non mi piace questa classe di investimento. Il cambiamento climatico è una grande sfida e l’ambiente è messo a dura prova. Se abbiamo una visione a lungo termine, dovremmo dare priorità a questa sfida e cercare di essere coerenti», conclude.