“Ha voluto la guerra in Libia per diventare presidente"

MOSCA - Julian Assange, capo dell'organizzazione Wikileaks, nell'intervista rilasciata a John Pilger, trasmessa ieri da Russia Today, ha spiegato come la guerra in Libia del 2012 sia stata in realtà la "guerra di Hillary". Secondo l'attivista infatti dalle mail della candidata democratica sarebbero emersi particolari scottanti su come l'attuale presidente USA Barack Obama fosse contrario all'intervento, mentre la ex first lady avrebbe sponsorizzato la guerra "non per il petrolio a buon mercato, ma per sfruttare il conflitto nella sua corsa alla presidenza".
Assange afferma che "Hillary percepiva la destituzione di Gheddafi e il rovesciamento del suo Governo come un elemento da usare per le elezioni da presidente. Alla fine del 2011 è stato prodotto un documento per la Clinton chiamato 'Libya Tick Tock', una descrizione dettagliata che poneva la ex first lady come figura centrale della distruzione dello Stato libico. Lo schema però, oltre ad essere fallito a livello personale, continua a perseguire il Paese africano, che rimane in uno stato di guerra civile, e anche l'Europa ne paga le conseguenze". Il leader di Wikileaks descrive inoltre la Clinton come "una persona divorata dalle sue ambizioni, letteralmente tormentata al punto da ammalarsene". Le prove di tali affermazioni sarebbero contenute in circa 1.700 mail riguardanti la Libia, sulle 33 mila pubblicate dal sito. Per Julian Assange, il risultato della presidenziali è comunque scontato: "Trump non vincerà perché ha contro di lui tutto l'establishment, mentre dietro alla Clinton ci sono le banche, l'intelligence, le aziende di armi e i soldi stranieri".