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È quanto si legge nell'inchiesta pubblicata dal britannico Guardian in prima pagina sulla drammatica situazione nella Striscia col titolo emblematico di «matematica della fame» e la foto di un bambino denutrito – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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17:42
17:42
Hamas diffonde un video dell'ostaggio Eviatar David
Hamas ha diffuso sui suoi canali questo pomeriggio un video dell'ostaggio Eviatar David, prigioniero a Gaza da 655 giorni. Il filmato, o parti di esso, saranno pubblicati solo con il permesso della famiglia.
Lo scorso febbraio, durante il rilascio degli ostaggi, Hamas aveva diffuso un video con Eviatar e Guy Gilboa-Dalal portati al punto di consegna dei tre ostaggi Omar Wenkert, Omar Shem Tov ed Eli-Ha Cohen, solo per assistere alla «cerimonia». Ieri la Jihad islamica palestinese ha pubblicato il video di un altro rapito, Rom Braslavsky. La diffusione viene considerata in Israele come forma di pressione per la ripresa dei colloqui.
17:41
17:41
«Israele ha affamato Gaza in modo calcolato»
Israele ha affamato «in modo calcolato» la popolazione palestinese di Gaza tramite il controllo del flusso di cibo. È quanto si legge nell'inchiesta pubblicata dal britannico Guardian in prima pagina sulla drammatica situazione nella Striscia col titolo emblematico di «matematica della fame» e la foto di un bambino denutrito.
Il giornale progressista sottolinea come le autorità israeliane abbiano calcolato quante calorie siano necessarie ai palestinesi per sopravvivere e come abbiano di conseguenza fatto entrare forniture nella Striscia ben inferiori al fabbisogno alimentare. A riprova vengono citati dati internazionali delle ONG e dello stesso Stato ebraico, a partire da quelli di COGAT, l'agenzia israeliana che ancora controlla le spedizioni di aiuti a Gaza. Fra marzo e giugno, è stato consentito l'ingresso nel territorio di sole 56'000 tonnellate di cibo, meno di un quarto del fabbisogno minimo della Striscia per quel periodo.
Anche se ogni sacco di farina delle Nazioni Unite disponibile fosse stato raccolto e distribuito, e la controversa Gaza Humanitarian Foundation (GHF) avesse sviluppato sistemi sicuri per la consegna del cibo, la fame sarebbe stata comunque inevitabile. Questo approccio basato sul «calibrare» i livelli di carestia, sempre secondo il giornale, va avanti da decenni. «L'idea è quella di mettere a dieta i palestinesi, ma non di farli morire di fame», affermò nel 2006 uno stretto collaboratore dell'allora primo ministro Ehud Olmert. Due anni dopo, sottolinea il Guardian, un tribunale israeliano ordinò la pubblicazione dei documenti che mostravano i dettagli di quei «macabri calcoli».
16:06
16:06
«Hamas odia la GHF perché dà cibo e non lo lascia saccheggiare»
«Hamas odia la Gaza humanitarian foundation perché fornisce cibo alla gente senza che venga saccheggiato da loro»: lo ha dichiarato l'ambasciatore Usa Mike Huckabee dopo aver visitato uno dei centri di distribuzione della Ghf questa mattina insieme con l'inviato speciale Steve Witkoff.
«Oltre 100 milioni di pasti serviti in 2 mesi», ha detto Huckabee.
13:49
13:49
Macron: a Gaza urgenza assoluta, i lanci aerei non bastano
«Di fronte all'emergenza assoluta, abbiamo appena condotto un'operazione di distribuzione di cibo a Gaza. Ringraziamo i nostri partner giordani, emiratini e tedeschi per il loro supporto, nonché il nostro personale militare per il suo impegno. I lanci aerei non bastano. Israele deve garantire pieno accesso umanitario per rispondere al rischio di carestia»: lo scrive il presidente francese, Emmanuel Macron, in un messaggio pubblicato su X. Al messaggio, il leader di Parigi allega un video dei lanci aerei francesi sulla Striscia.
12:35
12:35
ONU: 1.373 persone uccise a Gaza da maggio mentre aspettavano gli aiuti
L'Onu afferma che dal mese di maggio sono state uccise 1.373 persone mentre aspettavano gli aiuti a Gaza.
«In totale, dal 27 maggio, almeno 1.373 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano cibo; 859 nelle vicinanze dei siti (della Fondazione umanitaria di Gaza sostenuta dagli Stati Uniti e da Israele, ndr) e 514 lungo i percorsi dei convogli alimentari», scrive in un comunicato stampa l'ufficio dell'agenzia delle Nazioni Unite per i territori palestinesi.
«La maggior parte di queste uccisioni sono state commesse dall'esercito israeliano», ha aggiunto
12:34
12:34
Al via la più grande operazione di lancio aereo di aiuti a Gaza
È iniziata poco fa la più grande operazione di lancio aereo di aiuti umanitari a Gaza, a cui partecipano Giordania, Emirati Arabi Uniti, Germania, Francia e Spagna. Lo riferisce la tv pubblica israeliana Kan.
12:33
12:33
Parigi: inondiamo Gaza di acqua, cibo e medicine
«Di fronte al disastro, non c'è più un minuto da perdere: bisogna inondare Gaza di acqua, cibo e medicine»: lo scrive in un messaggio pubblicato su X il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, ricordando che «la Francia organizza da oggi quattro primi voli» umanitari. Ognuno di essi, precisa Barrot, lancerà dal cielo «10 tonnellate di viveri sul posto».
12:28
12:28
Oggi 11 persone uccise a Gaza
L'agenzia di protezione civile di Gaza, gestita da Hamas, ha dichiarato che oggi 11 persone sono state uccise da attacchi aerei e colpi d'arma da fuoco israeliani, tra cui due che attendevano vicino a un sito di distribuzione di aiuti.
Il portavoce della protezione civile Mahmud Bassal ha dichiarato all'Afp che cinque persone sono state uccise in un attacco nei pressi della città meridionale di Khan Younis e altre quattro in un altro attacco contro un veicolo a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. L'esercito israeliano ha dichiarato all'agenzia di stampa francese di non poter confermare gli attacchi.
Altre due persone sono state uccise e più di 70 ferite dal fuoco israeliano mentre attendevano aiuti nei pressi di un centro di distribuzione alimentare gestito dalla Gaza humanitarian foundation, tra Khan Younis e Rafah (sud), afferma la protezione civile. Questo attacco è avvenuto prima dell'arrivo a Rafah dell'inviato Usa Steve Witkoff, dell'ambasciatore americano in Israele Mike Huckabee, del ministro israeliano Ron Dermer e di alti funzionari dello stato maggiore dell'Idf.
09:51
09:51
Human Rights Watch: «Crimine di guerra sparare sui palestinesi affamati»
Le forze israeliane presenti nei siti del sistema di distribuzione degli aiuti a Gaza «hanno regolarmente aperto il fuoco sui civili palestinesi affamati, commettendo atti che costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale e crimini di guerra»: lo afferma oggi la ong Human Rights Watch (Hrw).
«Incidenti con vittime multiple si sono verificati quasi quotidianamente nei pressi dei quattro siti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), che opera in coordinamento con l'esercito israeliano. Secondo le Nazioni Unite, almeno 859 palestinesi sono stati uccisi mentre tentavano di ottenere aiuti nei siti della GHF tra il 27 maggio e il 31 luglio 2025, la maggior parte dei quali dall'esercito israeliano», si legge in un comunicato. «La grave situazione umanitaria è il risultato diretto dell'uso da parte di Israele della fame dei civili come arma di guerra, un crimine di guerra, nonché della continua privazione intenzionale di aiuti e servizi di base da parte di Israele, azioni che costituiscono un crimine di sterminio contro l'umanità e atti di genocidio.
»Le forze israeliane non solo stanno deliberatamente affamando i civili palestinesi, ma ora li uccidono quasi ogni giorno mentre cercano disperatamente cibo per le loro famiglie«, ha affermato Belkis Wille, vicedirettrice per le crisi e i conflitti di Human Rights Watch. »Le forze israeliane sostenute dagli Stati Uniti e gli appaltatori privati hanno messo in atto un sistema di distribuzione degli aiuti imperfetto e militarizzato che ha trasformato la distribuzione degli aiuti in regolari bagni di sangue«, ha aggiunto.
»Gli Stati dovrebbero esercitare pressioni sulle autorità israeliane affinché cessino immediatamente l'uso della forza letale come metodo di controllo della folla contro i civili palestinesi, revochino le restrizioni illegali all'ingresso degli aiuti umanitari e sospendano questo sistema di distribuzione difettoso«, prosegue la nota. »Al contrario, alle Nazioni Unite e alle altre organizzazioni umanitarie dovrebbe essere consentito di riprendere la distribuzione di aiuti in tutta Gaza su larga scala e senza restrizioni, poiché hanno dimostrato di essere in grado di sfamare la popolazione in linea con gli standard umanitari e come richiesto dalle sentenze vincolanti della Corte internazionale di giustizia nel caso di genocidio intentato dal Sudafrica contro Israele«.
09:37
09:37
Steve Witkoff è arrivato al centro di distribuzione degli aiuti umanitari
L'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff è arrivato al centro di distribuzione degli aiuti umanitari della Gaza Foundation a Rafah, nel sud della Striscia. Lo riferiscono le tv israeliane pubblicando una foto del convoglio di auto e sullo sfondo una folla di palestinesi in attesa per la distribuzione dei pacchi alimentari.
Witkoff è accompagnato dall'ambasciatore statunitense in Israele Mike Huckabee. Washington si sta preparando a lanciare un nuovo piano per la consegna di aiuti nella Striscia.
09:22
09:22
David Grossman: «A Gaza è genocidio, mi si spezza il cuore ma lo dico»
«Per anni ho rifiutato di utilizzare questa parola: genocidio. Ma adesso non posso trattenermi dall'usarla, dopo quello che ho letto sui giornali, dopo le immagini che ho visto e dopo aver parlato con persone che sono state lì». Lo afferma spiega in un'intervista a Repubblica lo scrittore israeliano David Grossman.
«Anche solo pronunciare questa parola, genocidio, in riferimento a Israele, al popolo ebraico: basterebbe questo, il fatto che ci sia questo accostamento, per dire che ci sta succedendo qualcosa di molto brutto», argomenta il 71.enne. «Voglio parlare come una persona che ha fatto tutto quello che poteva per non arrivare a chiamare Israele uno Stato genocida. E ora, con immenso dolore e con il cuore spezzato, devo constatare che sta accadendo di fronte ai miei occhi. Genocidio è una parola valanga: una volta che la pronunci, non fa che crescere, come una valanga appunto. E porta ancora più distruzione e più sofferenza».
«Resto disperatamente fedele all'idea dei due Stati, principalmente perché non vedo alternative», rimarca lo scrittore. «Sarà complesso e sia noi che i palestinesi dovremo comportarci in modo politicamente maturo di fronte agli attacchi che sicuramente ci saranno. Ma non c'è un altro piano».
Il presidente francese Emmanuel Macron propone il riconoscimento dello stato palestinese. «Credo sia una buona idea e non capisco l'isteria che l'ha accolta qui in Israele. Magari avere a che fare con uno stato vero, con obblighi reali, non con un'entità ambigua come l'Autorità palestinese, avrà i suoi vantaggi. È chiaro che dovranno esserci condizioni ben precise: niente armi. E la garanzia di elezioni trasparenti da cui sia bandito chiunque pensa di usare la violenza contro Israele».
08:11
08:11
Il punto alle 08.00
Almeno 10 palestinesi sono stati uccisi dall'alba di oggi negli attacchi dell'Esercito israeliano (Idf) su Gaza, affermano fonti ospedaliere nella Striscia ad Al Jazeera. Due delle vittime stavano aspettando gli aiuti umanitari vicino al Corridoio di Morag, a sud di Khan Younis. In questo attacco, riporta l'emittente sono rimaste ferite più di 70 persone.
«Siamo pronti a riprendere immediatamente i negoziati, non appena la crisi umanitaria e la fame a Gaza saranno terminate e gli aiuti saranno giunti a destinazione. Continuare i contatti in un periodo di carestia li rende inutili, soprattutto dopo che Israele si è ritirato la scorsa settimana senza alcuna giustificazione, quando eravamo vicini a raggiungere un accordo». Lo ha dichiarato Hamas in un comunicato in merito ai negoziati per un accordo.