News
La diretta

Hezbollah attacca dal Libano: diversi feriti

Lo hanno fatto sapere i Servizi di pronto soccorso citati dai media – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
Hezbollah attacca dal Libano: diversi feriti
Red. Online
17.04.2024 06:29
22:06
22:06
Capo Unrwa: «A nord di Gaza i bimbi muoiono di malnutrizione»

«Nel nord di Gaza, neonati e bambini piccoli hanno cominciato a morire di malnutrizione e disidratazione. Oltre il confine ci sono cibo e acqua pulita, ma ci viene negato il permesso di fornire tali aiuti e salvare vite umane».

Lo ha detto al Consiglio di Sicurezza Onu il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini.

«I bambini stanno portando il peso di questa guerra - ha aggiunto - Più di 17.000 minori sono separati dalle loro famiglie, lasciati soli ad affrontare gli orrori di Gaza». Lazzarini ha anche detto che «dobbiamo rifiutarci di scegliere tra mostrare empatia per i palestinesi o gli israeliani, e compassione per gli abitanti di Gaza o per gli ostaggi israeliani e le loro famiglie».

«Oggi è in corso una campagna insidiosa per porre fine alle operazioni dell'Unrwa, con gravi implicazioni per la pace e la sicurezza internazionali», ha detto il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Inoltre ha chiesto «un'indagine indipendente e una responsabilità sul palese disprezzo dello status protetto degli operatori umanitari ai sensi del diritto internazionale».

21:36
21:36
I partiti di centro-destra intendono cancellare gli aiuti all'UNRWA con una mozione

I partiti di centro-destra intendono presentare una mozione per cancellare i finanziamenti all'agenzia di aiuti palestinese UNRWA alla prossima riunione della Commissione della politica estera del Nazionale. I fondi saranno reindirizzati verso gli aiuti d'emergenza.

Gli aiuti d'emergenza svizzeri per la Striscia di Gaza dovrebbero raggiungere la popolazione sofferente solo «attraverso corridoi sicuri e sotto la protezione dell'esercito israeliano», ha dichiarato Hans-Peter Portmann, consigliere nazionale del PLR di Zurigo, nel programma «Rundschau» della Televisione della Svizzera tedesca SRF. Ciò comporterebbe la distribuzione di aiuti, medicine o consulenza. L'UNRWA tornerà a svolgere un ruolo solo quando Hamas avrà deposto le armi e si sarà arreso, ha proseguito Portmann.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha sospeso il suo contributo annuale di 20 milioni di franchi in seguito alle accuse di coinvolgimento di dodici dipendenti dell'UNRWA nel massacro avvenuto in Israele il 7 ottobre.

Il DFAE è in attesa del rapporto finale sull'UNRWA, annunciato per il 20 aprile. È stata inoltre avviata un'indagine sui dipendenti che sarebbero membri dell'organizzazione islamista Hamas. Si deciderà poi se i pagamenti dalla Svizzera riprenderanno.

In occasione di un'audizione della Commissione a Ginevra alla fine di marzo, il capo dell'UNRWA Philippe Lazzarini ha sottolineato che lo scioglimento dell'agenzia avrebbe conseguenze catastrofiche per la popolazione civile e che nessun'altra organizzazione umanitaria potrebbe attualmente assumere i compiti dell'agenzia di aiuti, in particolare nei settori dell'istruzione e della sanità.

L'UNRWA sostiene tutti i rifugiati palestinesi e i loro discendenti nei Territori palestinesi occupati, in Giordania, Siria e Libano con scuole, ospedali, servizi sociali e fornisce aiuti di emergenza. Solo nella Striscia di Gaza, l'organizzazione umanitaria impiegava circa 13.000 persone prima della guerra. Secondo Lazzarini, le consegne di aiuti nel nord della Striscia di Gaza non sono ancora state autorizzate da Israele.

20:30
20:30
Raid aereo di Israele nella valle della Bekaa

L'aviazione israeliana ha colpito poco fa la valle orientale della Bekaa nella regione di Baalbek, roccaforte degli Hezbollah. Non si registrano vittime al momento, ma dal luogo giungono notizie frammentate.

Secondo l'agenzia di notizie libanese Nna, un drone israeliano ha lanciato tre missili contro un edificio nella località di Iaat, alla periferia nord-occidentale di Baalbek.

Questo attacco giunge poche ore dopo il raid di Hezbollah su Arab Aramshe, una località israeliana a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi e dove sono stati feriti alcuni soldati israeliani.

L'attacco odierno di Hezbollah era in risposta ai raid aerei israeliani nel sud del Libano e che avevano ucciso tre combattenti del partito libanese.

19:37
19:37
«Netanyahu estende la guerra per restare al potere»

La Turchia accusa Netanyahu di «trascinare la regione in guerra per restare al potere». Lo afferma il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan citato da Anadolu.

La Turchia ha accusato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu di voler trascinare il Medio Oriente in guerra «per restare al potere», in un contesto di guerra nella Striscia di Gaza con Hamas.

«È ovvio che (Benyamin) Netanyahu sta cercando di trascinare la regione in guerra per rimanere al potere», ha detto il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan nel corso di una conferenza stampa in Qatar.

19:29
19:29
La Camera USA prevede 61 miliardi per Kiev e 26 per Israele

I progetti di legge che verranno votati sabato alla Camera Usa prevedono 61 miliardi di aiuti per l'Ucraina, oltre 26 per Israele e 8 per Taiwan. Rispetto alle cifre del pacchetto del Senato, quella per Tel Aviv è quasi raddoppiata.

19:01
19:01
Israele, raid in scuole a Gaza nord per neutralizzare terroristi

Le forze armate israeliane hanno reso noto che «la scorsa settimana, le forze dell'Idf e dell'Isa sotto il comando della brigata nord della divisione di Gaza hanno effettuato un'operazione mirata in un'area civile a Beit Hanun a seguito di indicazioni dell'intelligence sulla presenza di terroristi nell'area».

Le stesse forze hanno «effettuato un raid mirato in un edificio centrale contenente due strutture adibite a scuole, sulla base delle informazioni dell'intelligence secondo le quali terroristi di Hamas e delle organizzazioni terroristiche della Jihad islamica si trovavano nell'edificio e stavano utilizzando i civili presenti come scudi umani».

Il resoconto dell'Idf precisa inoltre che «prima che le forze entrassero nell'edificio è stato ordinato ai civili di uscire dalla struttura per la loro sicurezza. I soldati hanno arrestato in modo mirato alcuni agenti delle organizzazioni terroristiche. Inoltre, durante l'attività, sono stati eliminati numerosi terroristi che tentavano di danneggiare le forze dell'ordine».

17:39
17:39
Dai droni al petrolio, le nuove misure americane

Droni, missili ed export petrolifero: sono questi gli obiettivi delle nuove sanzioni americane contro Teheran per il suo massiccio attacco aereo a Israele lo scorso weekend.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha preannunciato che nei prossimi giorni finiranno nel mirino, insieme al programma iraniano per droni e missili, anche entità che sostengono il Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica (Irgc) e il ministero della Difesa, ossia società ed enti che alimentano la macchina bellica di Teheran.

«Queste nuove sanzioni e altre misure continueranno a esercitare pressioni costanti per contenere e degradare la capacità e l'efficacia militare dell'Iran e affrontare l'intera gamma dei suoi comportamenti problematici», ha spiegato Sullivan, ricordando che negli ultimi tre anni gli Usa hanno già sanzionato oltre 600 individui ed entità connessi al terrorismo, al suo finanziamento, alla violazione dei diritti umani e al sostegno di gruppi come Hamas, Hezbollah, Kataib Hezbollah e Houthi.

L'Iran è il Paese col maggior numero di sanzioni americane, quindi gli spazi di manovra non sono ampissimi. Uno degli obiettivi è tagliare fuori Teheran dall'accesso ai componenti che usa per le sue armi: i missili e soprattutto i droni, vero e proprio fiore all'occhiello dell'industria militare iraniana, che li vende anche alla Russia per la sua guerra contro Kiev.

L'altro settore nel mirino è quello energetico. La segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen ha suggerito ulteriori restrizioni all'export, durante gli Spring Meetings del Fmi in corso a Washington: «Abbiamo lavorato per diminuire la capacità dell'Iran di esportare petrolio ma chiaramente continua ad esportarne, potremmo fare di più». A comprarlo è soprattutto la Cina. Colpire tuttavia con ulteriori restrizioni banche e raffinerie di Pechino rischia non solo di far infuriare il Dragone, compromettendo il disgelo tra Biden e Xi, ma anche di far impennare il prezzo del petrolio (e quindi della benzina), minando le chance di rielezione del presidente americano. Probabile quindi che in questo settore le misure siano sostanzialmente simboliche, contro piccoli trader.

Anche il Congresso Usa si sta dando da fare. Tra le misure, approvate finora solo da uno dei due rami del parlamento o a livello di commissione, una legislazione che prevede un monitoraggio annuale e il sanzionamento delle istituzioni finanziarie cinesi coinvolte in transazioni petrolifere con l'Iran. E una norma che punisce porti e raffinerie che processano greggio iraniano esportato in violazione delle sanzioni Usa.

16:58
16:58
«L'equipaggio della nave sequestrata dall'Iran sta bene»

I 25 membri dell'equipaggio della Msc Aries, sequestrata dall'Iran il 13 aprile, sono al sicuro: lo ha detto la compagnia di navigazione aggiungendo che sono in corso trattative con le autorità iraniane per garantire il loro rapido rilascio. Lo riporta il Guardian.

«Stiamo anche lavorando con le autorità iraniane per far scaricare il carico», ha dichiarato in una nota la società con sede a Ginevra. Le guardie rivoluzionarie iraniane hanno sequestrato la nave portacontainer nello stretto di Hormuz, dopo che Teheran aveva promesso di reagire per l'attacco al suo consolato a Damasco il primo aprile.

16:47
16:47
Salito a 18 il bilancio dei feriti in Galilea

È salito a 18 il numero dei feriti, tra cui almeno uno grave, dell'attacco degli Hezbollah a Arab al-Aramashe in Galilea. Lo riportano fonti ospedaliere citate dai media.

14:54
14:54
Israele ha accelerato la costruzione di insediamenti in tutta Gerusalemme Est

Il governo israeliano ha accelerato la costruzione di insediamenti in tutta Gerusalemme Est, con più di 20 progetti per un totale di migliaia di unità abitative approvati o avanzati dall'inizio della guerra a Gaza sei mesi fa, come mostrano i documenti di pianificazione. Lo scrive il «Guardian» in un'esclusiva.

Dietro tutti i progetti più grandi e controversi ci sono ministeri e uffici del governo israeliano, a volte in associazione con gruppi nazionalisti di destra con una storia di tentativi di sfrattare i palestinesi dalle loro case in alcune parti della città.

La rapida approvazione o costruzione di insediamenti illegali secondo il diritto internazionale rischia di danneggiare ulteriormente il rapporto di Israele con l'amministrazione Biden.

«La rapidità di realizzazione di questi piani non ha eguali negli ultimi sei mesi», ha affermato Sari Kronish, dell'organizzazione israeliana per i diritti umani Bimkom - Planners for Planning Rights.

«Mentre molti enti governativi sono stati chiusi o hanno avuto operazioni limitate dopo il 7 ottobre, le autorità di pianificazione hanno continuato ad andare avanti, portando avanti questi piani a una velocità senza precedenti», aggiunge.

14:38
14:38
Hezbollah attacca dal Libano: 13 feriti in Galilea, 4 gravi

È di almeno 13 feriti, di cui 4 gravi, il bilancio di un attacco degli Hezbollah nella cittadina di Arab al-Aramashe in Galilea, nel nord di Israele. Lo hanno fatto sapere i Servizi di pronto soccorso citati dai media.

Aerei dell'aviazione - ha detto il portavoce - hanno centrato «un complesso militare Hezbollah nell'area di Ayta ash Shab nel Libano del sud da dove i terroristi stavano operando».

14:14
14:14
Netanyahu: «Israele si riserva il diritto all'autodifesa»

«Israele si riserva il diritto all'autodifesa». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando i ministri degli esteri di Gran Bretagna e Germania che ha ringraziato per il loro sostegno «inequivoco» allo Stato ebraico e per la posizione dei loro rispettivi paesi nella difesa contro l'attacco senza precedenti dell'Iran a Israele. In precedenza sia David Cameron sia Annalena Baerbock avevano chiesto di evitare escalation con Teheran.

In dichiarazioni alla stampa durante la sua visita in Israele, Cameron aveva dichiarato che «è chiaro che gli israeliani stanno prendendo la decisione di agire», dopo l'attacco dell'Iran. Il ministro degli esteri britannico, secondo quanto riporta il «Guardian», ha aggiunto che il Regno Unito «spera si faccia in modo che si aggravi il meno possibile la situazione».

12:20
12:20
«I colloqui tra Israele e Hamas sulla tregua sono in stallo»

I colloqui tra Israele e Hamas sulla tregua a Gaza sono in fase di stallo. Lo riferisce il mediatore del Qatar.

I negoziati tra Israele e Hamas per garantire una tregua a Gaza e uno scambio di ostaggi si sono arenati, ha dichiarato il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, in una conferenza stampa. «Stiamo attraversando una fase delicata con qualche stallo e stiamo cercando il più possibile di risolverlo», ha dichiarato.

11:43
11:43
Meglio «non aprire più fronti» in questo momento

Meglio «non aprire più fronti» in questo momento. Lo ha detto Arieh Deri - capo dello Shas, partito religioso della maggioranza di governo di Benyamin Netanyahu - riferendosi alla possibile risposta all'Iran dopo l'attacco di sabato.

In un'intervista al giornale del partito, Deri - che siede come uditore nel ristretto Gabinetto di guerra israeliano - ha ricordato che «c'è una campagna non finita a Gaza e che lì ci sono ancora gli ostaggi».

Inoltre «ci sono quasi centomila residenti nel nord che - ha aggiunto - non sono tornati alle loro case, quindi la cosa giusta in questo momento è concentrarsi su questo e non aprire più fronti».

11:39
11:39
L'appello di Raisi: «I paesi della regione contino su di noi»

«Gli Stati della regione, invece di avere legami con Israele, dovrebbero fare affidamento sulle proprie risorse e sulle forze musulmane». È l'appello lanciato dal presidente iraniano Ebrahim Raisi durante un discorso in occasione della Giornata delle Forze armate che si celebra nella Repubblica islamica.

«Non c'è nemmeno bisogno della presenza di forze straniere nella regione, perché le potenti forze armate iraniane possono portare potenza, pace e sicurezza nella regione», ha affermato Raisi, citato dall'agenzia Irna.

11:09
11:09
«Con un duro attacco dell'Iran di Israele non sarebbe rimasto nulla»

«L'attacco di rappresaglia dell'Iran contro Israele è stata un'azione limitata e punitiva contro il regime, ma se l'Iran avesse deciso di colpire Israele in modo più deciso, non sarebbe rimasto nulla». Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi durante un discorso in occasione della Giornata delle Forze armate che si celebra nella Repubblica islamica.

«Se i sionisti intraprenderanno qualsiasi azione contro i nostri interessi, la risposta dell'Iran sarà più dura», ha aggiunto, citato dall'IRNA.

Da parte sua il comandante delle forze aeree dell'esercito Hamid Vahedi ha avvertito: «Consigliamo ai nemici di non commettere alcun errore strategico, perché l'Iran è pronto a colpirli, soprattutto con i caccia Sukhoi-24, i bombardieri tattici supersonici russi».

Oltre ai Sukhoi-24, la forza aerea iraniana è dotata di caccia più avanzati ed è pronta a sferrare un tale colpo ai nemici, che non saranno in grado di compensare, ha aggiunto Vahedi, secondo quanto riferisce la TV di Stato.

Mentre il comandante in capo dell'esercito iraniano Abdolrahim Mousavi, secondo quanto riporta il «Guardian», ha affermato che qualsiasi aggressione contro gli interessi dell'Iran incontrerà una «risposta ferma con armi più letali che farà pentire».

«Siamo pronti a combattere possibili atti malvagi, e ciò che abbiamo mostrato oggi in tutto il paese era una piccola parte delle nostre capacità», ha detto Mousavi ai giornalisti a margine della parata dell'esercito iraniano.

Mentre il comandante in capo dell'esercito iraniano Abdolrahim Mousavi, secondo quanto riporta il «Guardian», ha affermato che qualsiasi aggressione contro gli interessi dell'Iran incontrerà una «risposta ferma con armi più letali che farà pentire». «Siamo pronti a combattere possibili atti malvagi, e ciò che abbiamo mostrato oggi in tutto il paese era una piccola parte delle nostre capacità», ha detto Mousavi ai giornalisti a margine della parata dell'esercito iraniano.

10:08
10:08
Baerbock e Cameron in Israele, Herzog li ringrazia

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha ricevuto questa mattina i ministri degli esteri di Germania, Annalena Baerbock, e della Gran Bretagna, David Cameron. Herzog li ha ringraziati «per l'appoggio dato al paese di fronte al riprovevole attacco dell'Iran».

«Apprezzo - ha detto il presidente - la nostra calorosa discussione questa mattina a Gerusalemme. Il mondo intero deve lavorare con decisione e coraggio contro la minaccia rappresentata dal regime iraniano che sta cercando di minare la stabilità dell'intera regione».

«Israele - ha aggiunto - è inequivocabile nel suo impegno a difendere il suo popolo. L'immediato ritorno a casa di tutti gli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza rimane per noi, e per la comunità internazionale, una priorità assoluta, mentre continuiamo a promuovere e potenziare drasticamente gli aiuti umanitari alla popolazione civile».

Incontrando i suoi omologhi tedesco e britannico, il ministro degli esteri Israel Katz ha detto che «ora abbiamo l'opportunità di cambiare la regione e chiamare le Guardie della Rivoluzione con il loro vero nome di organizzazione terroristica e imporre sanzioni sul progetto missilistico iraniano».

Da parte sua Cameron, nel corso della sua visita, ha dichiarato che non ci deve essere un'escalation da parte di Israele contro l'Iran. Il ministro degli esteri britannico ha affermato di sperare che la promessa risposta israeliana non aggravi la situazione in Medio Oriente sottolineando come in questo momento sia «meglio essere intelligenti piuttosto che duri».

«La vera necessità è tornare a concentrarsi su Hamas, sugli ostaggi, sull'arrivo degli aiuti, su una pausa nel conflitto a Gaza», ha aggiunto il responsabile del Foreign Office. Anche Cameron ha chiesto che il G7 imponga «sanzioni coordinate» contro l'Iran.

10:06
10:06
11 morti in un raid israeliano nella tarda serata di ieri nel campo profughi di al-Maghazi

Undici persone sono state uccise e numerose ferite, la maggior parte delle quali bambini in un raid israeliano nella tarda serata di ieri nel campo profughi di al-Maghazi. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa.

Fonti locali hanno riferito che una serie di attacchi aerei israeliani hanno preso di mira le strutture abitative del campo profughi.

09:40
09:40
In Iran compaiono graffiti in appoggio al contrattacco a Israele

I media israeliani hanno ripreso dal web alcuni post che mostrano graffiti apparsi sui muri in Iran in questi giorni nei quali si appoggia un eventuale attacco di Israele in opposizione al regime degli ayatollah.

Tra questi il «Times of Israel» ne cita uno in particolare: «Colpiscili Israele. Gli iraniani sono con te». Un altro - secondo la stessa fonte - sostiene «Israele colpisci, il resto lo faremo noi nelle strade». Oppure, «La guerra è l'asso nella manica dei governi in crisi». Infine, un altro ancora incoraggia Israele a colpire la casa del leader supremo dell'Iran Ali Khamenei.

08:58
08:58
WSJ: «Pasdaran in Siria adottano misure di emergenza»

I Pasdaran iraniani hanno adottato «misure di emergenza» per le loro strutture in Siria nell'attesa di un possibile attacco israeliano in risposta a quello di Teheran dello scorso sabato. Lo ha rivelato il «Wall Street Journal» (WSJ) che cita fonti politiche siriane.

Tra le misure, l'evacuazione completa di alcune basi dei Pasdaran e quella solo notturna di altre nella convinzione che un attacco possa avvenire durante la notte.

Le stesse fonti - citate dal WSJ - hanno riferito che solo alcuni membri sono rimasti di guardia ai depositi di armi, mentre la maggior parte è stata evacuata.

06:29
06:29
Il punto alle 06.00

Il Consiglio di sicurezza dell'ONU voterà giovedì sulla richiesta della Palestina di essere membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Lo hanno rivelato alcune fonti diplomatiche all'Afp. Nel mezzo dell'offensiva a Gaza, a inizio mese l'Autorità Nazionale Palestinese aveva presentato la richiesta che era già stata sottoposta al Palazzo di Vetro per la prima volta nel 2011.

Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti hanno annunciato di aver distrutto due droni lanciati dagli Houthi in Yemen. Lo riferisce Centcom in una nota precisando che «non sono stati segnalati feriti o danni a navi statunitensi, della coalizione o commerciali».

Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni conto l'Iran dopo l'attacco ad Israele. Lo ha annunciato il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan. «A seguito dell'attacco senza precedenti dell'Iran contro Israele, il presidente Biden si è coordinato con gli alleati e i partner del G7 per imporre nuove sanzioni», si legge nella nota di Sullivan. Le misure colpiranno in particolare «il programma missilistico e di droni, le entità che sostengono il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e il ministero della Difesa iraniano». Gli Stati Uniti, inoltre, «continueranno a lavorare attraverso il Dipartimento della Difesa e il Comando Centrale per rafforzare ed espandere ulteriormente la difesa aerea e missilistica in tutto il Medio Oriente» e non «esiteranno ad agire, in coordinamento con alleati e partner in tutto il mondo, per ritenere il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti».