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«La risposta di Israele? Forse diretta verso strutture iraniane di stoccaggio missili»

È quanto ipotizzano alcuni funzionari statunitensi in contatto con omologhi israeliani – Continuano gli episodi di violenza in Cisgiordania: due uomini palestinesi sono stati uccisi da coloni israeliani nella notte, mentre altri 12 sono stati arrestati durante i raid effettuati dall'esercito – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«La risposta di Israele? Forse diretta verso strutture iraniane di stoccaggio missili»
Red. Online
16.04.2024 06:49
18:49
18:49
«Netanyahu è responsabile dell'attacco dell'Iran»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accusa il premier israeliano Benyamin Netanyahu di essere «il principale responsabile» per l'attacco dell'Iran contro lo Stato ebraico.

«Una guerra regionale non sembra lontana dalla realtà, lo mostrano gli ultimi sviluppi», ha aggiunto il presidente turco, in riferimento alle tensioni tra Iran e Israele, durante un discorso alla nazione dopo una riunione di gabinetto, trasmesso dalla televisione di Stato Trt.

«La prima persona che deve essere condannata è (il premier israeliano Benyamin) Netanyahu», ha detto Erdogan, parlando di «doppi standard» da parte dell'Occidente. «Se l'oppressione non finisce a Gaza, l'intera regione sarà esposta al conflitto», ha detto il capo di Stato turco, invitando «il mondo islamico» ad alzare la voce.

15:32
15:32
«A Damasco è stato violato il diritto internazionale»

Un gruppo di esperti dell'Onu che lavorano con l'ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha indicato che l'attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco del primo aprile ha violato il diritto internazionale.

In un rapporto pubblicato dall'Ocha, riferisce il quotidiano britannico The Guardian, si afferma che «a tutti i paesi è vietato privare arbitrariamente le persone del loro diritto alla vita nelle operazioni militari all'estero, anche nella lotta al terrorismo».

Secondo gli esperti dell'Ocha, Israele non ha presentato alcuna prova che l'Iran stesse commettendo direttamente un «attacco armato» contro Israele o inviando gruppi armati non statali per attaccarlo.

Inoltre, Israele non ha fornito alcuna giustificazione legale per l'attacco né lo ha segnalato al Consiglio di sicurezza, come richiesto dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. «L'attacco di Israele ha di conseguenza violato il divieto sull'uso della forza armata contro un altro Stato ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 4, della Carta», hanno affermato gli esperti.

15:30
15:30
Raid nel sud del Libano uccide esponente di Hezbollah

Un raid aereo israeliano compiuto nel sud del Libano ha ucciso oggi un esponente militare dall'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese sostenuta dall'Iran Hezbollah, identificato come Abu Jaafar Baaz.

Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui l'attacco ha preso di mira l'autovettura su cui Baaz viaggiava nei pressi di Tiro, nella località di Ayn Baal.

14:32
14:32
«Se Israele attacca pronti a usare arma mai utilizzata»

«I sionisti farebbero meglio a comportarsi razionalmente, perché se dovessero intraprendere un'azione militare contro Teheran in risposta all'attacco dell'Iran contro Israele, siamo pronti a usare un'arma che non abbiamo mai usato prima»: lo ha dichiarato il portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale del Parlamento Abolfazl Amouei.

«Abbiamo piani per tutti gli scenari e agiremo con coraggio. Il nostro messaggio è la pace e allo stesso tempo la preparazione militare dell'Iran», ha aggiunto, citato dall'Irna.

13:51
13:51
EasyJet sospende i voli per Tel Aviv fino a ottobre

La compagnia aerea britannica EasyJet ha annunciato la sospensione dei voli per Tel Aviv per i prossimi sei mesi a causa della "situazione in continua evoluzione in Israele". I collegamenti non riprenderanno fino al 23 ottobre, si legge in una nota del vettore low cost.

Ieri era stata annunciata una prima sospensione dei voli fino a domenica 21 aprile, ma oggi EasyJet ha esteso il periodo in cui non volerà su Tel Aviv.

13:51
13:51
Baerbock oggi in Israele

«Gli alleati di Israele sono saldamente al suo fianco». Lo ha detto a Berlino la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, in conferenza stampa con il collega giordano Ayman Safadi, dove ha annunciato che volerà oggi stesso di nuovo in Israele, per manifestare ancora la solidarietà tedesca. La ministra ha però sottolineato che parte della missione sarà dedicata all'emergenza di Gaza, dove la gente si trova «in una situazione catastrofica».

L'obiettivo della Germania è che si possa arrivare al passaggio fino a 100 camion di aiuti umanitari al giorno per la Striscia di Gaza, attraverso la Giordania, ha detto Baerbock. «La situazione sarebbe naturalmente più facile se ci fosse una tregua e se gli ostaggi fossero rilasciati», ha aggiunto.

«L'escalation in corso è molto pericolosa per tutti noi» e «noi non accetteremo che si renda la Giordania un ulteriore terreno di guerra», ha detto da parte sua Safadi. «Noi siamo per la pace e l'escalation attuale è molto pericolosa per tutti noi», ha aggiunto sottolineando di mandare «un messaggio molto chiaro sia all'Iran che a Israele».

13:07
13:07
UE: «Discussioni su sanzioni all'Iran? Ci vorrà tempo»

L'alto rappresentante Ue Josep Borrell ha organizzato la videoconferenza tra i 27 ministri degli Esteri «per discutere i prossimi passi per ridurre le tensioni nella regione». Lo ha precisato un portavoce del Servizio di Azione Esterna della Commissione.

«Sulle possibili sanzioni ai danni dell'Iran abbiate pazienza, la questione potrebbe essere affrontata ma si tratta comunque di un consiglio informale e non verranno prese decisioni concrete».

12:46
12:46
L'appello dell'ONU: «Israele cessi il sostegno agli attacchi ai coloni»

«Le forze di sicurezza israeliane devono immediatamente porre fine alla loro partecipazione attiva e al loro sostegno agli attacchi dei coloni contro i palestinesi», in Cisgiordania.

Lo ha affermato oggi una portavoce dell'Alto commissariato ONU per i diritti umani esprimendo grave preoccupazione per l'escalation di violenza degli ultimi giorni in Cisgiordania, dove i «palestinesi sono stati oggetto di ondate di attacchi da parte di centinaia di coloni israeliani, spesso accompagnati o sostenuti dalle forze di sicurezza israeliane (Isf)».

Israele «deve adottare tutte le misure in suo potere per ripristinare e garantire, per quanto possibile, l'ordine pubblico e la sicurezza nella Cisgiordania occupata», ha detto la portavoce dell'Alto commissariato Onu per i diritti umani Ravina Shamdasani, in un briefing per la stampa.

12:34
12:34
Netanyahu: «Vinceremo a Gaza e ci difenderemo altrove»

Gaza «fa parte di un sistema più grande. C'è l'Iran dietro Hamas, dietro Hezbollah, dietro gli altri, ma siamo determinati a vincere lì e a difenderci in tutte le arene». Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu incontrando le nuove reclute delle Forze di difesa israeliane (Idf).

«Gli obiettivi - ha detto secondo il suo ufficio sottolineando lo spirito di Israele - sono tre: eliminare Hamas, riavere i rapiti e garantirci che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele».

10:32
10:32
Teheran accusa Londra di doppi standard su Israele

Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha criticato la Gran Bretagna, accusandola di utilizzare doppi standard, per avere condannato l'attacco dell'Iran contro Israele e nello stesso tempo espresso sostegno per le operazioni dello Stato ebraico a Gaza negli ultimi sei mesi.

«Che cosa guadagna il governo britannico da questo sostegno irresponsabile a Israele?», ha chiesto Amiradbollahian all'omologo di Londra, David Cameron, durante una telefonata in cui si è dichiarato sorpreso della condanna della Gran Bretagna sull'attacco di Teheran contro Tel Aviv tra sabato e domenica, che ha definito una legittima reazione al raid contro l'ambasciata iraniana di Damasco.

Secondo quanto riporta l'agenzia Tasnim, Cameron ha affermato che l'azione militare iraniana ha aumentato le tensioni nella regione ma nello stesso tempo Londra chiederà a Tel Aviv moderazione affinché la situazione non si ripeta su larga scala.

10:27
10:27
«Il Mossad ha ucciso in Libano un finanziatore di Hamas»

È stato ucciso da agenti cooptati dai servizi di sicurezza israeliani in Libano Muhammad Srur, sedicente finanziatore di Hamas e vicino agli Hezbollah. Lo riferiscono media di Beirut che citano fonti di intelligence libanesi, secondo cui dalle prime indagini sull'uccisione nei giorni scorsi di Srur in un'abitazione a est di Beirut è emerso che sicari libanesi e siriani hanno ucciso uno dei responsabili del finanziamento di Hamas in Libano tramite gli Hezbollah filo-iraniani.

Sabato scorso il ministro degli interni libanesi, Bassam Mawlawi, aveva accusato il Mossad israeliano di essere responsabile dell'uccisione di Srur nella località di Beit Meri.

09:58
09:58
«Una ritorsione contro l'Iran riceverà una risposta dolorosa»

«L'attacco dell'Iran, volto a punire l'aggressore Israele, ha avuto successo e ora annunciamo con decisione che qualsiasi mossa di ritorsione contro l'Iran riceverà una risposta orribile, diffusa e dolorosa»: lo ha dichiarato il presidente iraniano Ebrahim Raisi, durante una conversazione telefonica con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani nella tarda serata di ieri.

09:33
09:33
«Israele non attacchi o risponderemo in pochi secondi»

Nuovo altolà dell'Iran a Israele. «Gli israeliani non devono ripetere l'errore strategico dell'attacco al consolato, altrimenti l'Iran risponderà in pochi secondi», assicura il vice ministro degli Esteri Ali Bagheri.

L'alto portavoce delle forze armate Abolfazl Shekarchi ammonisce: «Consigliamo ai leader di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania di essere saggi, di non gettarsi nel fuoco ardente e di smettere di sostenere il regime declinante, terrorista e malvagio di Israele», afferma, come riporta l'agenzia di stampa Isna, sostenendo che «se qualcuno si muove oltre il suo limite, l'Iran gli taglierà le gambe con maggiore forza».

09:32
09:32
Lettera a 32 Paesi per sollecitare sanzioni contro Iran

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha scritto a 32 Paesi per sollecitare sanzioni contro il programma missilistico iraniano e designare il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche come organizzazione terroristica dopo l'attacco di Teheran contro Israele. In una dichiarazione su X (ex Twitter), Katz ha scritto che sta conducendo «un attacco politico contro l'Iran».

Sanzionare il programma missilistico e dichiarare le guardie rivoluzionarie un gruppo terroristico contribuirà a «contenere e indebolire l'Iran», scrive Katz, aggiungendo che «deve essere fermato ora, prima che sia troppo tardi».

08:59
08:59
«Non avevamo altra scelta che punire Israele»

L'inefficacia del Consiglio di Sicurezza dell'Onu nel fermare le azioni israeliane non ha lasciato altra scelta all'Iran se non quella di ricorrere a un'operazione difensiva e punire Israele, ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. Lo riporta l'agenzia Mehr.

Parlando con il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres durante una conversazione telefonica ieri sera, ha aggiunto che l'Iran era in grado di portare a termine l'attacco in un ambito più ampio, ma ha preso di mira solo alcune postazioni militari israeliane, da dove hanno attaccato il consolato iraniano a Damasco. Secondo Mehr, Guterres, da parte sua, ha chiesto alle parti coinvolte nei conflitti regionali una continua moderazione.

08:47
08:47
«La risposta di Israele sarà di portata limitata»

Quattro funzionari statunitensi hanno dichiarato alla Nbc News che un'eventuale risposta israeliana all'attacco iraniano sarà di portata limitata e riguarderà probabilmente attacchi contro armamenti militari iraniani e agli alleati al di fuori dell'Iran.

Poiché l'attacco iraniano non ha provocato morti o distruzioni diffuse, secondo i funzionari americani, Israele potrebbe rispondere con una delle sue opzioni meno aggressive: una di queste potrebbe includere attacchi all'interno della Siria. I funzionari non si aspettano che la risposta prenda di mira alti funzionari iraniani, ma che colpisca le spedizioni o le strutture di stoccaggio con parti di missili avanzati, armi o componenti che vengono inviati dall'Iran a Hezbollah. L'emittente specifica che la valutazione degli Stati Uniti si basa su conversazioni tra funzionari statunitensi e israeliani avvenute prima che l'Iran lanciasse più di 300 droni e missili contro Israele: mentre Israele si stava preparando per l'attacco iraniano la scorsa settimana, i funzionari israeliani hanno informato gli omologhi Usa sulle possibili opzioni di risposta.

08:45
08:45
«La nostra risposta all'Iran? Nessun pericolo per i Paesi arabi»

La risposta all'Iran non metterà in pericolo i Paesi arabi della regione. Questa l'assicurazione - secondo la tv Kan - che Israele ha dato a Egitto, Giordania e agli Stati del Golfo informandoli che la sua azione contro l'Iran sarà effettuata in modo da non coinvolgere loro in una eventuale contro risposta da parte di Teheran.

La mossa di Israele è arrivata dopo che i comandanti iraniani hanno minacciato lo Stato ebraico e i suoi alleati di un attacco maggiore se ci fosse stata una reazione armata israeliana ai 300 e passa droni e missili lanciati da Teheran.

06:50
06:50
Il punto alle 6.30

Mentre Israele valuta una risposta all'attacco iraniano avvenuto nella notte fra sabato e domenica, non si ferma l'orrore a Gaza. Nelle scorse ore, funzionari locali citati dall'emittente al-Jazeera hanno fatto sapere che almeno dieci corpi sono stati trovati in una fossa comune scoperta presso l'ospedale al-Shifa, nella Striscia. «Alcuni sono decomposti, mentre altri sono solo parti del corpo; molti di loro erano donne e bambini», afferma il direttore del Centro operativo per le emergenze della città Motasem Salah. La struttura è rimasta per settimane sotto il controllo dell'esercito israeliano: il ritiro era stato annunciato a inizio aprile.

Continuano anche gli episodi di violenza in Cisgiordania. Due uomini palestinesi di 21 e 30 anni sono stati uccisi e altri tre feriti a colpi d'arma da fuoco da coloni israeliani ad Aqraba, a sud di Nablus, in Cisgiordania: lo rendono noto le autorità locali, citate dai media internazionali. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno 12 giovani palestinesi sono stati arrestati durante raid israeliani effettuati stamattina in Cisgiordania.

Intanto, il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin afferma di aver parlato ieri con il suo omologo israeliano Yoav Gallant per discutere «delle conseguenze degli attacchi senza precedenti dell'Iran del 13 aprile che le forze statunitensi, israeliane e partner hanno contrastato in un'operazione difensiva combinata».

Nella conversazione Austin ha «ribadito il fermo sostegno degli Stati Uniti alla difesa di Israele» e «riaffermato l'interesse condiviso dei due paesi per la stabilità regionale», spiega lo stesso segretario alla Difesa americano in un post pubblicato oggi sul suo account X.