Vederci bene

I bambini sono sempre più miopi

I consigli degli esperti: più attività all'aperto e meno ore al computer aiutano a fermare la progressione
Secondo l'OMS entro il 2050 oltre il 50 per cento della popolazione mondiale sarà miope.
Giorgia Cimma Sommaruga
23.04.2023 11:02

Negli ultimi 50 anni l’incidenza della miopia è aumentata notevolmente in tutto il mondo. Tant’è che colpisce circa 1 persona su 4 in Australia, 1 su 3 in Europa e America e 1 su 2 in alcuni paesi asiatici.

Secondo quanto comunicato recentemente dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) «nel 2050 ci saranno 4,8 miliardi di miopi: circa la metà della popolazione mondiale». Con l’aumento dei casi di miopia, ci sarà anche un aumento delle miopie gravi con potenziali complicazioni a livello della retina, del nervo ottico o del cristallino che porterà ad un sovraccarico sul sistema della salute. Ma di cosa si tratta? «La miopia – interviene il Dr. Med. Ottavio Bernasconi, primario di oftalmologia presso l’Ospedale Regionale di Bellinzona -, è causata da un allungamento del globo oculare». Esistono indubbiamente dei modi per correggerne le conseguenze sulla vista, «occhiali, lenti a contatto e quando è possibile anche interventi chirurgici, ma è fondamentale prevenirla», spiega Bernasconi.

All’aria aperta

Considerate però le complicazioni associate alla miopia che possono insorgere in età adulta, il Dr. Bernasconi sottolinea l’importanza della sua prevenzione: «Negli anni si è capito che l’attività all’aria aperta, minimo 2 ore al giorno, con esposizione alla luce solare è fondamentale nei bambini per prevenire l’apparizione della miopia», precisando anche «l’importanza di limitare attività che sollecitano la visione a distanza ravvicinata. In molti paesi asiatici sono già stati introdotti degli accorgimenti nell’educazione con l’introduzione di pause prolungate durante le quali i bambini possono giocare e svolgere attività all’aria aperta. Questo, è stato dimostrato, ha rallentato la progressione della miopia», spiega il primario di oftalmologia.

Poche ore davanti allo schermo

Inoltre «per i bambini di età inferiore ai 2 anni è altamente sconsigliato l’uso di tablet o smartphone, dai due ai cinque anni al massimo 1 ora al giorno, poi in età scolare non bisogna superare le 2 ore al giorno, e per la lettura è consigliato alternare ogni 20 minuti delle pause in cui si volge lo sguardo verso qualcosa che è lontano per alleviare la vista», osserva Bernasconi in accordo con i le regole di condotta promosse dall’OMS.

Per il momento quindi non si tratta di curare la miopia, quanto piuttosto di evitarne l’apparizione o rallentarne la progressione. «Proprio perché – interviene il primario -, proporzionalmente al valore della miopia, maggiori saranno le famose diottrie, più si verificheranno complicazioni con la necessità di un trattamento medico o chirurgico».

La miopia si stabilizza solitamente durante l’adolescenza e nei primi anni dell’età adulta , ecco perché è importante la prevenzione sin da piccoli: «Le miopie si stabilizzano nel 50% dei casi attorno ai 15 anni, attorno ai 18 abbiamo una stabilizzazione del 75% dei casi. Certi casi sono destinati purtroppo a peggiorare anche in seguito», spiega Bernasconi.

Genitori e figli

Oltre alle misure comportamentali appena descritte, sono stati effettuati studi sia con medicamenti che con correzioni ottiche particolari che si sono pure dimostrati efficaci nel prevenire la progressione della miopia. Spesso si incontrano «genitori miopi obbligati a portare lenti molto spesse che sono ben contenti di poter rallentare la progressione della miopia dei loro figli – spiega Bernasconi -. Ad esempio sono molto efficaci le gocce di Atropina fortemente diluita e mezzi ottici come occhiali e lenti a contatto con geometrie particolari che hanno dato dei validi risultati nel frenare la miopia». Tuttavia, precisa con convinzione il primario, «ciò su cui bisogna insistere è che per i bambini l’attività all’aria aperta può avere davvero un grosso impatto sulla loro vista futura». Tant’è che per frenare l’avanzata della miopia «occorre in primo luogo aumentare l’attività all’aria aperta e scoraggiare l’educazione intensiva e competitiva precoce». Non si tratterebbe dunque di misure mediche bensì di modifiche dello stile di vita e dell’educazione dei bimbi.

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