Imposte

I cantoni a bassa imposizione pronti a nuovi regali ai contribuenti facoltosi

Zugo, Svitto e Nidvaldo annunciano nuovi tagli fiscali, mentre Lucerna valuta contromisure per non perdere competitività. Una corsa al ribasso che rafforza i cantoni più ricchi ma rischia di accentuare le disparità con il resto del Paese
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Red. Online
18.08.2025 08:58

In Svizzera centrale la concorrenza fiscale non conosce tregua. Secondo quanto riportato questa mattina dal Blick, i cantoni già noti per le imposte contenute si preparano a ulteriori ribassi: Zugo, Svitto e Nidvaldo intendono ridurre ancora aliquote e tariffe per le persone fisiche. E anche a Lucerna il dibattito si fa sempre più acceso: rinunciare a nuovi sgravi significherebbe perdere competitività.

Le rivendicazioni a favore della classe media, tuttavia, risuonano anche altrove. Dai Grigioni a Berna, fino ad Argovia, le forze borghesi insistono con regolarità per alleggerimenti fiscali, nonostante in diversi casi i conti pubblici non lo consentano. Una tendenza che solleva una domanda cruciale: dove sta portando la Svizzera questa corsa al ribasso?

La nuova imposizione minima dell’OCSE promette introiti supplementari. la Confederazione ha deciso che la quota più consistente di queste risorse rimanga ai cantoni, con l’obiettivo dichiarato di rafforzarne l’attrattiva. Un contesto che nella Svizzera centrale si traduce in un’accelerazione degli sgravi. La logica è sempre la stessa: i mancati introiti immediati dovrebbero essere compensati da nuove entrate in futuro. Da un lato, famiglie più leggere dal punto di vista fiscale possono conciliare meglio lavoro e figli. Dall’altro, si spera di attirare ulteriori imprese nei cantoni a tassazione privilegiata. «Nei cantoni a bassa imposizione non si tratta di un “nice to have”, ma di un vero e proprio “need to have”», ha spiegato al Blick Martin Mosler, dell’Istituto di politica economica svizzera (IWP) dell’Università di Lucerna. Per l’economista, la concorrenza fiscale mantiene i cantoni «in forma» e in sintonia con le esigenze del corpo elettorale.

La sinistra critica questa impostazione, accusandola di generare risparmi sulle prestazioni sociali per finanziare sgravi destinati soprattutto alla classe media e ai redditi alti. Mosler ribatte che le scelte fiscali e di spesa «non sono imposte da un dittatore, ma riflettono la volontà popolare». Ben più scettica è invece la valutazione della KOF, il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo. Secondo i suoi analisti interpellati dal Blick, la concorrenza fiscale porta a una «separazione della popolazione»: i cantoni più forti attraggono i ricchi, quelli più fragili devono farsi carico del resto. Così nei primi i prezzi delle abitazioni schizzano verso l’alto, mentre nei secondi esplodono le spese sociali.

Sul piano internazionale, Alliance Sud denuncia il rischio che la politica fiscale elvetica favorisca un vero e proprio dumping: gli utili delle multinazionali vengono tassati in Svizzera invece che nei Paesi dove sono generati, con un danno soprattutto per il Sud globale. I proventi dell’OCSE finiscono così proprio nei cantoni che meno avrebbero bisogno di sostegno, sottolinea l’organizzazione: già negli scorsi anni le loro casse hanno registrato surplus significativi. Un meccanismo che rischia di ampliare ancora di più le disparità.

Non solo Svizzera centrale. In maggio gli argoviesi hanno votato a favore di un taglio delle imposte, mentre il canton Berna ha annunciato sgravi a partire dal 2026, malgrado un disavanzo consistente. Per Mosler, si tratta di un segnale positivo: «La concorrenza fiscale esercita un effetto disciplinante – osserva – costringendo i cantoni a stabilire priorità nella spesa pubblica e a rendere l’amministrazione più efficiente». E la temuta spirale verso il basso? «Viene corretta dalla perequazione finanziaria nazionale», ricorda l’economista. Anche la KOF lo riconosce, pur avvertendo che il nodo rimane politico: chi crede nello Stato snello difende la concorrenza fiscale; chi invece punta a una maggiore equità sociale, la osteggia.