I dettagli sulla morte di Bin Laden

NEW YORK - Per catturare o uccidere Osama bin Laden nel suo rifugio di Abbottabad in Pakistan, si era pensato anche ad un bombardamento a tappeto, o ad tunnel, prima che il presidente Barack Obama decidesse per il raid dei Navy Seals.
Questi e altri dettagli, più o meno inediti, sono contenuti in un racconto di 11 pagine, scritto come un film d'azione, pubblicato dal New Yorker dopo che un suo giornalista, Nicholas Schmidle, ha parlato con numerosi militari dei Navy Seals e alti responsabili militari e civili dell'amministrazione Obama.
Quella notte, «senza luna», due elicotteri Black Hawk decollarono poco dopo le 23 da Jalalalbad, in Afghanistan. Il primo Seals ad entrare nella villetta di Bin Laden temeva che le due mogli presenti nella stanza indossassero una cintura esplosiva. Dopo averne immobilizzata una, sparandole alle gambe, il militare le si è gettato addosso, per contenere un'eventuale esplosione. Il secondo Seal ha ucciso bin Laden, che era disarmato. «Nessuno voleva fare prigionieri», ha affermato un ufficiale. Il corpo di Bin Laden è stato trasportato in Afghanistan dove si è proceduto all'identificazione, anche con un sistema originale: in mancanza di un metro per misurarlo (si riteneva che fosse alto circa 1,95 m), un soldato «alto un metro e 85 si è sdraiato accanto al corpo, che e si è visto essere più lungo di circa 10 centimetri di quello dell'americano».