Il caso

«I figli di Christina Block sono con la madre e stanno bene»

Svolta nel caso dei figli «rapiti» dell'ereditiera della catena di steakhouse «Block House» – Probabilmente quanto accaduto è il culmine di una disputa sull'affidamento dei bambini che si trascina da anni
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Red. Online
03.01.2024 18:01

C'è una svolta nel caso del presunto rapimento di due bambini in Danimarca, figli dell'ereditiera Christina Block, durante la notte di Capodanno. Ieri sera la donna ha infatti affidato al portavoce della famiglia una dichiarazione: «I bambini stanno bene. Chiedo la vostra comprensione sul fatto che non farò ulteriori dichiarazioni per il momento, principalmente per il benessere dei miei figli». Una frase che di fatto conferma quanto anticipato da alcuni media, Bild in primis, secondo cui Klara, 13 anni, e Theodor, 10, siano ora con la madre.

«Le autorità di polizia presumono attualmente che i bambini siano affidati alla madre», ha dichiarato martedì sera una portavoce dell'ufficio del procuratore di Amburgo. «Al momento non ci sono indicazioni concrete che i bimbi siano in pericolo». La polizia di Amburgo, che è coinvolta nel caso insieme alle autorità danesi, ha dichiarato che i fatti sono noti e sono oggetto di indagini in corso. «Al momento non è possibile fornire ulteriori informazioni perché le indagini sono solo all'inizio», ha aggiunto.

Che cosa è successo

Secondo la polizia danese, il padre dei bambini era stato aggredito nei pressi di un ristorante poco dopo la mezzanotte, mentre guardava i fuochi d'artificio di Capodanno con i suoi due figli nella città di Gråsten (Gravenstein). I due ragazzini erano stati costretti a salire su un'auto. Gli autori erano poi fuggiti a bordo di due vetture, una Citroën DS7 e una Mercedes Classe A, entrambe con targa tedesca e prese a noleggio. Nei loro confronti è stata aperta un'indagine per aggressione e privazione della libertà.

La situazione familiare

Christina Block è la figlia dell'imprenditore della ristorazione Eugen Block che ha fondato la catena di steakhouse «Block House», un'azienda multimilionaria che gestisce 54 ristoranti in tutto il mondo. Christina, insieme ai suoi fratelli Dirk e Philipp, possiede una quota dell’8% della società Eugen Block Holdings, che a sua volta ha partecipazioni in molte attività tra cui la catena di steakhouse e i ristoranti di hamburger Jim Block.

Block è separata da Stephan Hensel, che ha 49 anni e vive in Danimarca, dal 2014. In seguito i due hanno divorziato. L'ereditiera ha ora una relazione con il presentatore tedesco Gerhard Delling, 64 anni.

I due hanno quattro figli e da anni sono in lotta per la custodia. Dopo una vacanza in Danimarca, paese d'adozione di Hensel, quest'ultimo aveva tenuto con sé i figli Klara e Theodor, stando a quanto riferiscono alcuni media. Un tribunale di Amburgo aveva stabilito che i ragazzini dovessero essere restituiti alla Germania. Tuttavia, un tribunale danese aveva deciso diversamente, concedendo a Block solo il diritto di visita, in presenza di un accompagnatore. Tre dei figli della coppia, Klara, Theodor e Johanna, di 17 anni, vivono con il padre in Danimarca, mentre Greta, di 15 anni, vive ad Amburgo con la madre. Tra denunce per sottrazione di minori e autorità di protezione dei minori, l'aspra disputa sulla custodia dei bambini si trascina da tempo.

Alla fine di dicembre, in un'intervista alla Bild, Christina Block aveva raccontato di quanto fosse difficile per lei festeggiare «di nuovo» il Natale senza i suoi figli. «Le festività peggiorano ulteriormente la situazione. Ho mandato regali e lettere ai tre, ma non so se arriveranno. E poi mi chiedo con quali parole "lui" li consegnerà ai miei figli. Li darà con benevolenza o parlerà male di me? Non lo so, e questo fa male».

Quanto accaduto nella notte di Capodanno sembra sempre più il culmine di una disputa sull'affidamento dei bambini che si trascina da tempo. «Le forze dell'ordine di Amburgo continuano a esaminare l'intera questione», ha dichiarato un portavoce della polizia a WirtschaftsWoche. «È stata la mamma – scrive il Corriere della Sera –. Nessun ritorno dei sequestri "per riscatto". Non c’entra nessuna banda, attirata dal clamore delle vicende della famiglia. Piuttosto, il finale di una triste saga da ricchi, di una "guerra dei Block" che si è svolta tra media e tribunali. Una storia di odio, conflitto e vendetta, come può succedere nei divorzi più dolorosi».

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