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I jet israeliani tornano a bombardare pesantemente la Striscia di Gaza

Le autorità locali gestite da Hamas parlano di una nuova strage: almeno 28 morti e oltre 70 feriti – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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I jet israeliani tornano a bombardare pesantemente la Striscia di Gaza
Red. Online
19.11.2025 06:00
22:24
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Hamas: «A Gaza city e Khan Yunis un terribile massacro»

Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna quello che definisce il «terribile massacro» perpetrato da Israele a Gaza city e Khan Yunis. È quanto scrive Al Jazeera.

Il gruppo ha affermato di considerare gli attacchi aerei israeliani di oggi su Gaza - che hanno ucciso almeno 28 palestinesi, tra cui donne e bambini - come una «grave escalation».

Ha inoltre negato l'affermazione di Israele secondo cui i combattenti di Hamas avrebbero aperto il fuoco per primi contro le truppe israeliane, spingendo il gruppo a rispondere con attacchi aerei.

L'affermazione israeliana era «un debole e palese tentativo di giustificare i loro continui crimini e violazioni», ha affermato Hamas, che ha osservato che oltre 300 palestinesi sono stati uccisi dalla firma del cessate il fuoco a Gaza il mese scorso. «La politica di demolizione e di esplosione delle case, e la chiusura del valico di Rafah, sono continuate, in palese sfida israeliana al garante americano e regionale», ha aggiunto.

21:26
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I jet israeliani tornano a bombardare la Striscia di Gaza

I jet israeliani tornano a bombardare in modo diffuso e massiccio la Striscia di Gaza, dove il cessate il fuoco resta ancora fragile, in attesa che si definisca la Forza internazionale di stabilizzazione, voluta da Donald Trump e ormai prevista da un mandato dell'ONU.

E le autorità locali gestite da Hamas parlano di una nuova strage: almeno 28 morti e oltre 70 feriti - tra le vittime ci sarebbero 17 donne e bambini - il bilancio più alto da fine ottobre, quando Benyamin Netanyahu ordinò «pesanti attacchi» in risposta al bluff di Hamas sulla consegna di uno dei corpi degli ostaggi, in realtà già restituito.

Stavolta a riaccendere la miccia è stato, secondo l'IDF, un attacco dei miliziani contro i soldati di stanza oltre la Linea Gialla a Khan Yunis. Non ci sono stati feriti tra i militari, ma Israele ha denunciato «una violazione del cessate il fuoco» entrato in vigore il 10 ottobre scorso e ha ordinato di colpire «su tutta la Striscia».

Nel mirino, secondo i media israeliani, c'erano alti ufficiali dell'ala militare del gruppo palestinese che controlla ancora quasi la metà occidentale della Striscia, tra la Linea Gialla e il mare. In particolare, sarebbero stati eliminati il comandante della Brigata Zeitoun e il capo dell'unità navale di Hamas. Ma l'agenzia palestinese WAFA ha denunciato che i raid aerei hanno preso di mira aree residenziali e località civili, tra Gaza City e Khan Yunis. Secondo la Difesa civile palestinese, tra le vittime si contano anche una coppia e i suoi tre figli.

Israele ha promesso di eliminare Hamas ovunque si trovi, anche in Libano, dove martedì sera ha lanciato un pesante attacco aereo a Ain al-Hilweh, nel sud del Paese, provocando 14 morti. E anche in questo caso si tratta di uno dei più sanguinosi attacchi dalla tregua raggiunta un anno fa. Secondo fonti mediche, la maggior parte delle vittime erano ragazzi che giocavano in un campo da calcio, per l'IDF si trattava invece di un centro di addestramento di Hamas. «Menzogne», ha replicato Il movimento palestinese. Israele ha denunciato violazioni del cessate il fuoco anche da parte di Hezbollah, e per questo ha martellato diversi villaggi libanesi affermando di aver distrutto depositi di armi pronti a colpire lo Stato ebraico.

E mentre gli Stati Uniti lavorano a un accordo tra Israele e Siria, Netanyahu ha voluto mandare un messaggio anche sul fronte nord-orientale, con una visita alle truppe dispiegate nella zona cuscinetto sulle Alture del Golan subito dopo la caduta di Bashar al Assad. «Attribuiamo un'importanza immensa alle nostra capacità, sia difensive che offensive, in quest'area, per proteggere i nostri alleati drusi e, in particolare, lo Stato di Israele e il suo confine settentrionale. E questa - ha avvertito - è una missione che può cambiare in qualsiasi momento».

17:42
17:42
Raid israeliani «in tutta la Striscia di Gaza»

L'esercito israeliano ha lanciato attacchi «per colpire obiettivi terroristici di Hamas in tutta la Striscia di Gaza», dopo che «diversi terroristi avevano aperto il fuoco verso l'area in cui operano i soldati dell'IDF a Khan Yunis».

Lo riferisce l'esercito stesso, denunciando «una violazione del cessate il fuoco». Secondo i media israeliani, i raid dell'IDF sulla Striscia di Gaza hanno eliminato alti ufficiali dell'ala militare di Hamas, e in particolare il comandante del battaglione di Zeitoun (quartiere di Gaza City) e il capo dell'unità navale di Hamas.

Stando all'agenzia palestinese WAFA, almeno 19 palestinesi sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti nei molteplici attacchi aerei israeliani che avrebbero preso di mira diverse aree residenziali e località civili.

16:43
16:43
«A Gaza morte 69.513 persone»

Secondo fonti mediche di Gaza, il bilancio delle vittime nella Striscia è salito a 69'513 morti e 170'745 feriti dall'inizio della guerra con Israele nell'ottobre 2023. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese WAFA, aggiungendo che molte vittime rimangono sepolte sotto gli edifici crollati, mentre ambulanze e squadre della protezione civile faticano a raggiungerle, tra pericoli e risorse limitate.

Dall'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco il 10 ottobre, almeno 280 palestinesi sono stati uccisi e altri 672 sono rimasti feriti, mentre 571 corpi sono stati recuperati durante questo periodo.

15:28
15:28
IDF: «In corso raid contro Hezbollah nel sud del Libano»

L'esercito israeliano ha annunciato che sta attualmente bombardando «diverse infrastrutture terroristiche di Hezbollah nel sud del Libano». In precedenza l'IDF aveva emanato avvisi di evacuazione per i residenti di due villaggi della zona.

Stamattina l'IDF aveva rivendicato di aver «eliminato un membro di Hezbollah», che tentava di «ripristinare le capacità» della milizia, nell'area di Tiri. Secondo i media libanesi, nell'attacco ci sono stati otto feriti, tra cui un autista di autobus e studenti che viaggiavano sul mezzo nelle vicinanze.

06:00
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Il punto alle 6.00

«Bin Salman è diventato un vero partner per la pace e la prosperità dei nostri Paesi e del mondo e per la pace in Medio Oriente, il che è una grande conquista per entrambi». Lo ha detto il presidente statunitense Donald Trump durante la cena di gala con il principe ereditario saudita alla Casa Bianca.

Intanto, il neonazista Matthew Gruter, che ha preso parte a una protesta antisemitica davanti al parlamento del New South Wales nel centro di Sydney, è ora in detenzione per immigrati illegali in attesa di espulsione nel nativo Sudafrica. Come riporta il Sydney Morning Herald, il ministro dell'Immigrazione Tony Burke ha cancellato il visto a Gruter, membro dirigente del National Socialist Network, che era fra i neonazisti vestiti di nero che gridavano slogan antisemitici nella manifestazione dell'8 novembre. Era in Australia da circa tre anni senza un visto di lavoro. Burke, nel confermare l'espulsione, ha definito Gruter «un ospite indesiderato», aggiungendo che i neonazisti «odiano l'Australia moderna». «Se qualcuno viene in Australia con lo scopo di insultare persone e danneggiare la coesione sociale, possiamo chiedergli di ripartire, e l'Australia glielo ha ordinato», ha aggiunto il ministro. «L'Australia multiculturale e l'Australia moderna sono la stessa cosa. Chi vuole opporsi a questo sarà oggetto della piena forza della legge», ha detto il ministro, aggiungendo che il governo «ha piena fiducia nella sua posizione». Gruter era impiegato come ingegnere dalla ditta multinazionale Aurecon (Asia Pacific Design Engineering and Advisory Company). I servizi australiani di intelligence hanno avvertito che un numero crescente di persone in Australia è attratto da ideologie neonaziste, mentre i gruppi estremisti intensificano gli sforzi per reclutare nuovi membri. In Australia, dallo scorso anno, sono proibiti i saluti nazisti e l'esposizione di simboli nazisti.