I Kennedy che ci hanno provato

Il Kennedy del momento è senza dubbio Robert Kennedy Jr, uno dei figli di Bobby e quindi nipote del presidente degli Stati Uniti più iconico della storia, JFK. Kennedy si candiderà alle primarie del Partito Democratico e sfiderà quindi Joe Biden: ha poche chance di farcela, ma molte di conquistare spazio sui media soltanto in virtù del cognome, come sempre è avvenuto nell’ultimo mezzo secolo. Ma dopo la generazione più famosa, quanti sono i Kennedy che in politica davvero ci hanno provato? Fra i mille rami della famiglia, in un delirio di Joseph Patrick e Patrick Joseph, perdere il conto è facile.
Trumpiano
Partiamo dalla fine e cioè dal sessantanovenne Robert Jr, che suo padre lo ha conosciuto davvero visto che fu assassinato quando lui aveva 14 anni. Ci sta provando per i Democratici per tradizione di famiglia, ma in realtà il suo profilo assomiglia a quello di alcuni sostenitori di Trump: è uno dei più famosi No-Vax degli Stati Uniti ed è quasi un professionista nell’abbracciare qualsiasi tesi che vada contro la scienza mainstream. Certo il suo curriculum personale è solido: avvocato di successo, al di là dei Kennedy si è fatto un nome in proprio portando avanti battaglie legali legate all’ambiente, contro produzioni inquinanti e contro le lobby industriali. Si può dire che politicamente sia stato creato anche dal Covid, visto che le varie limitazioni hanno spaccato i Democratici ben al di là del discorso sui vaccini. Kennedy ha avuto buon gioco nel crearsi uno spazio ricordando che storicamente il partito è sempre stato per la pace (e quindi lui è contro il sostegno militare all’Ucraina), che ha sempre guardato con sospetto alle industrie farmaceutiche e che è sempre stato per la libertà di espressione. Secondo i sondaggi non vale più del 20% dei voti democratici, ma può intercettare un’area di protesta come dall’altra parte fu nel 2016 capace di fare Trump.
Il ramo di Bob
Fratello del Kennedy anti-Biden è Joseph P. Kennedy II: lui è il secondo degli 11 figli di Robert ed Ethel Kennedy, mentre Robert Jr. è il terzo. Joseph P. (nel mondo Kennedy la P. sta per Patrick, la J. per Joseph) è stato deputato per il Massachusetts dal 1987 al 1999 e ha continuato a fare politica per i Democratici anche dopo, quando ha iniziato con successo la carriera di imprenditore nel campo dell’energia. Per molti della famiglia il candidato alle primarie democratiche sarebbe dovuto essere lui. Fra i suoi figli si è distinto Joseph P. Kennedy III, deputato per il Massachusetts dal 2013 al 2021 e nel 2021 sconfitto nella corsa a senatore: primo Kennedy nella storia a perdere un’elezione in Massachusetts, Biden l’ha poi riciclato come suo inviato in Europa. Anche Kathleen Kennedy, primogenita di Bob ed Ethel, ha perso un’elezione, ma era nel Maryland. Mai candidata a nulla Kerry Kennedy, settimo figlio di Bob e Ethel, ma oltre che avvocato è un’attivista per i diritti civili e durante il suo matrimonio, ora finito, con Andrew Cuomo, ex governatore dello Stato di New York, in tanti parlavano di lei come di una perfetta First Lady
Il ramo di Ted
I Kennedy come famiglia di politici sono stati progettati a tavolino dal capostipite Joseph, padre di Joseph Jr (pilota morto durante la Seconda Guerra Mondiale), John (il presidente degli Stati Uniti ucciso a Dallas nel 1963), Robert (ucciso nel 1968 a Los Angeles durante le primarie dei Democratici che avrebbe facilmente vinto) ed Edward, meglio conosciuto come Ted, per quasi mezzo secolo senatore democratico. Oltre questa generazione d’oro ce ne sono state altre che sono scese in campo politico, soprattutto del ramo di Ted. Suo figlio minore, Patrick J. Kennedy, avvocato (lo sono quasi tutti) classe 1967, è stato il più giovane Kennedy eletto ad una carica importante, a 22 anni nel parlamentino del Rhode Island, e proprio per questo stato è stato per 16 anni alla Camera, a Washington, dal 1995 al 2011. Dopo il suo ritiro dalla politica, avvenuto anche per problemi personali (alcolismo su tutti), è entrata in pista sua moglie Amy Savell che nonostante l’astuto uso del cognome da sposata non è riuscita ad entrare nel congresso. Per ora.
Caroline e John John
Non c’è dubbio che ancora oggi quando al bar si dice ‘Kennedy’ si intenda di solito John Fitzgerald Kennedy ed è per questo che i due figli avuti da Jackie (in realtà quattro, ma Arabella era nata morta e Patrick visse soltanto due giorni) sono stati oggetto per tutta la loro infanzia da orfani, e anche dopo, di un’attenzione morbosa da parte dei media e della gente. John Fitzgerald Kennedy Jr., per tutti John-John, quando suo padre morì aveva 3 anni e commosse il mondo con il suo saluto durante il funerale. Avvocato seguendo la tradizione dei Kennedy, era anche un editore di successo e proprio con la sua rivista George stava preparando il suo ingresso in politica, quando a 39 anni morì in un incidente aereo. L’unico discendente diretto di Kennedy è quindi Caroline, che quando Lee Oswald (o altri) sparò aveva 6 anni: avvocato, è stata una delle persone chiave della campagna elettorale di Obama, che poi l’ha nominata ambasciatore degli USA in Giappone. Con Biden è rimasta ambasciatore, ma in Australia. Sarebbe un ottimo candidato per il post-Biden, ma per concorrere a cariche elettive occorre una grinta che lei non pare avere, senza contare l’insostenibile confronto con il padre.
Arnold
Fra chi ha fatto politica attiva il numero di Kennedy, intesi come appartenenti al clan, con cognomi diversi, fra generi e discendenti vari, è incalcolabile visto che almeno a livello locale quasi tutti qualcosa hanno fatto. Sargent Shriver, marito di Eunice (una delle sorelle di John e Robert), fu nel 1972 candidato vicepresidente. Il loro figlio Mark Kennedy Shriver, classe 1964, fa politica in Maryland e non ha abbandonato l’idea di candidarsi per un seggio alla Camera: in questo momento è uno dei Kennedy più impegnati in politica. Sorella di Mark è Maria Shriver, che ha portato in famiglia l’unico repubblicano su mille Kennedy, per lo meno l’unico dichiarato. Non un nome da poco visto che si tratta di Arnold Schwarzenegger, per 8 anni governatore della California con Maria, giornalista di successo, impegnata attivamente al suo fianco ed anche ispiratrice dello Schwarzenegger politico: repubblicano in economia ma quasi più democratico dei democratici sui diritti civili. Lei è rimasta comunque democratica ed ha anche sostenuto Obama, poi il matrimonio è finito per motivi non politici (Schwarzenegger ha avuto un figlio dalla loro cameriera), ma di sicuro ha fatto notizia e per certi versi rinforzato il clan Kennedy. Chi vuole diventare presidente degli Stati Uniti, soprattutto se democratico, non può avere contro questa famiglia.