Retrospettiva

I morti del 2023

Da Berlusconi a Tina Turner, ecco i «grandi» scomparsi durante l'anno che sta volgendo al termine
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Stefano Olivari
31.12.2023 06:00

Chi è morto quest’anno? Una domanda terribile, ma sempre meglio di ‘Chi morirà nel 2024?’. Va comunque detto che l’industria della nostalgia è alimentata anche dagli scomparsi eccellenti, che permettono di scrivere bellissimi coccodrilli parlando in realtà di sé stessi: da Berlusconi a Tina Turner il 2023 non fa eccezione, con la musica come al solito a dominare questo elenco di persone che hanno lasciato un vuoto che sulle prime sembra incolmabile, prima di essere colmato. Impossibile compilare statistiche di questo tipo, ma a spanne si può dire che nel 2023 i ‘grandi’ morti siano stati meno che nel passato. Che la vita, almeno per i VIP, si stia allungando?

Politica

Il morto dell’anno, con tutto il rispetto per gli altri, è Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno. Non perché fosse un ragazzo, visto che aveva quasi 87 anni, ma per la sua incredibile capacità di fare notizia in diversi mondi, dalla politica al calcio, dall’economia alla televisione. Un’icona pop non soltanto in Italia, un uomo capace di far sognare anche gli anziani visto che qualche anno fa disse che secondo alcuni studi da lui finanziati sarebbe stato possibile in tempi brevi accrescere la prospettiva di vita fino a 120 anni. Di sicuro la sua scomparsa fa impressione anche perché c’erano, e forse ci sono ancora, media che su berlusconismo e antiberlusconismo campavano. Ai 120 anni si è avvicinato di più Henry Kissinger, morto il 29 novembre, grande amico di quel Gianni Agnelli nei cui confronti Berlusconi ha sempre avuto un misto di attrazione e repulsione. Altri morti eccellenti della politica nel 2023 Costantino, ultimo re di Grecia (si parla di mezzo secolo fa), ma anche Jacques Delors: l’ex presidente della Commissione Europea ci ha lasciato il 27 dicembre. A livello ticinese, è recentissima la scomparsa di Dick Marty.

Musica

Visto che l’esplosione del pop in tutto il mondo è degli anni Cinquanta e Sessanta, con artisti poco più che ventenni, è logico che ormai la musica produca morti importanti a getto continuo. A livello internazionale la scomparsa che ha destato più emozione è stata quella di Tina Turner, avvenuta il 24 maggio nella sua casa di Küsnacht, vicino a Zurigo, a 83 anni e dopo una vita in cui l’enorme successo l’ha ripagata soltanto in parte per le tante tragedie personali. La cantante americana, svizzera (ma sul serio, avendo rinunciato alla doppia cittadinanza) dal 2013, è la prima di una lista che comprende anziani come Tony Bennett (il grande crooner è scomparso il 21 luglio, a 97 anni), Harry Belafonte (25 aprile, a 96 anni). Burt Bacharach (8 febbraio, a quasi 95 anni), Jeff Beck, David Crosby, Ryuichi Sakamoto, Toto Cutugno e Shane McGowan, ma anche persone ancora relativamente giovani come Sinead O’Connor (26 luglio, 57 anni) e Lisa Marie Presley (12 gennaio, 55 anni).

Sport

L’età della morte è sempre decisiva per generare emozione ed è per questo che la morte di Gianluca Vialli, il 6 gennaio, a 59 anni di età e dopo una lunga malattia, è quella di cui fra gli sportivi si è parlato di più. Non è stato comunque l’unico grande del calcio ad andarsene, vista la scomparsa anche di leggende come Just Fontaine, Bobby Charlton e Luis Suarez, mentre nello sport in generale le morti eccellenti sono arrivate dall’atletica: Dick Fosbury (l’uomo che ha rivoluzionato il salto in alto) e Jim Hines (il primo a scendere sotto i 10 secondi nei 100 metri), entrambi eroi delle Olimpiadi del 1968 in Messico. E sconvolgente la fine di Tori Bowie a soltanto 32 anni: l’oro mondiale nei 100 metri, e olimpico in staffetta, è morta per eclampsia mentre era all’ottavo mese di gravidanza. Nella pallacanestro è invece scomparso l’allenatore più iconico di tutti, Bobby Knight, ispiratore di film (su tutti Colpo vincente, con Gene Hackman) e di tanti colleghi, oltre ad un mito dei Knicks come Willis Reed. Nel ciclismo non si può e non si deve dimenticare la fine di Gino Mäder, lo scorso 16 giugno  a soli 26 anni, in seguito alla caduta nella quinta tappa del Giro di Svizzera.

Cinema

Per vicende non proprio legate alla sua arte ha fatto parlare di sé anche dopo la morte Gina Lollobrigida (scomparsa il 16 gennaio a quasi 96 anni), in un 2023 che in cui il cinema ha dovuto purtoppo salutare anche Ryan O’Neal, Jane Birkin, Helmut Berger, Burt Young (il Paulie di Rocky), Francesco Nuti, Raquel Welch e William Friedkin (Regista di L’esorcista), oltre Lee Sun-kyun, il protagonista di Parasite suicidatosi lo scorso 27 dicembre. Non c’è però alcun dubbio che la morte di un personaggio di cinema e televisione nel 2023 sia stata quella di Matthew Perry, il 28 ottobre, a 54 anni: sarà per sempre il personaggio di Chandler Bing in Friends, telefilm generazionale come pochi e quindi come tale generatore di culto.

Cultura

Gli scrittori, tranne quelli maledetti, e i giornalisti vivono più a lungo di altri VIP ma questo non li esenta dalla morte. Nel 2023 il mondo ha salutato premi Nobel come Louise Glück e Kenzaburō Ōe ma anche fuoriclasse che il Nobel l’avrebbero meritato, come Cormac McCarthy, Martin Amis e Milan Kundera, senza dimenticare un intellettuale come Marc Augé (la sua condanna l’essere “Quello del non luogo”) e in una prospettiva di lingua italiana Francesco Alberoni o volti della tivù come Maurizio Costanzo e Gianni Minà. Anche la moda è cultura, per non dire che tutto è cultura, quindi è doveroso ricordare che nel 2023 se ne sono andati anche Mary Quant, che inventò la minigonna ed un modo di essere, Paco Rabanne e la supermodel Tatjana Patitz. Per ultimo abbiamo lasciato Matteo Messina Denaro: il boss mafioso lo scorso 25 settembre si è portato nella tomba tutti i suoi segreti e lo hanno pianto in pochi.